Il calcio delle “follie”: da Conte sino a Ibra e Lukaku

329

Calcio – In pochi giorni il mondo del calcio è tornato a far parlare di se per episodi incresciosi dei suoi protagonisti. Siamo passati d all’espressione blasfema di Buffon, transitando per le pesanti offese di Conte all’arbitro Maresca sino ai riti wodoo di Lukaku alle offese del derby con Ibra. Ed i giovani li ammirano!

Il calcio continua ad emozionare con partite ricche di sorprese e spunti ma purtroppo anche per alcuni comportamenti dei suoi protagonisti. L’ultimo in ordine di tempo riguarda il derby di Coppa Italia tra Inter e Milan il cui risultato è stato indubbiamente condizionato dallo “scontro” tra Ibrahimovic e Lukaku.
Siamo a circa metà del primo tempo quando dopo uno scontro di gioco lo svedese si rivolge così all’avversario: “Vai a fare i tuoi riti voodoo di m… da un’altra parte. Piccolo asino”. Boom,
Lukaku è scattato da zero a cento in un attimo, poco dopo aver subito un fallo da Romagnoli nel finale del primo tempo del derby di Coppa Italia: “Dai, andiamo dentro!”, la replica del belga. Di nuovo Ibra: “Vai a chiamare tua madre e fate quei riti voodoo di m…”. Parole pesantissime tra i due ex compagni di squadra al Manchester United. La ‘sfida’ è proseguita all’intervallo: “Fuck you and your wife – ancora Romelu -. Parliamo di tua madre? È una p…”. I due si sono poi diretti verso il tunnel, con il nerazzurro – incontenibile – trattenuto dai compagni. Lo svedese, invece, era già entrato negli spogliatoi.

Nel secondo tempo i giocatori sono rientrati in campo senza mai affrontarsi, poi la doppia ammonizione di Ibra ha messo fine alla disputa ed alle speranze del Milan di portare a casa la vittoria che fino a quel momento stava portando a casa. Neanche a dirlo sui social è scattata la trappola del razzismo contro Ibra che non ha resistito a rispondere a chi non perde occasione di vederfe scontri tra bianchi e neri in ogni situazione. Alle 14.11 di mercoledì 27 gennaio Ibra ha preso la parola sui social per tornare sul caos della sera prima. L’ha presa più che altro per puntualizzare un concetto ben preciso: non datemi del razzista. Non a me. E così ha usato Twitter per scrivere questo: “Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo. Siamo tutti della stessa razza, siamo tutti uguali! Siamo tutti giocatori, alcuni meglio di altri”. La conclusione ovviamente è in perfetto stile Zlatan, interpretabile a metà fra l’asserzione generale e magari, a voler essere più maliziosi, il riferimento a Lukaku. In fondo al post un link di Instagram che rimanda a un celebre video in cui due bimbi molto piccoli, uno bianco e l’altro di colore, si corrono incontro e si abbracciano con affetto. La lite fra Ibrahimovic e Lukaku presto verrà maneggiata dalla giustizia sportiva. E occorrerà capire l’entità delle pene, ma soprattutto il metro di valutazione con cui sarà esaminato il faldone. Ebbene, le prime importanti indiscrezioni raccontano che il referto firmato dall’arbitro Valeri non dovrebbe contenere nulla di “esplosivo” e che inoltre in Federcalcio non avrebbero intenzione di acquisire alcun elemento audio relativo alla rissa verbale fra i due giocatori. Non siamo ovviamente nel campo delle certezze, ma su queste indicazioni sarebbe ipotizzabile un semplice turno di stop per Ibra a causa dell’espulsione che, giova ricordarlo, non dipende strettamente dalla gazzarra: il primo giallo è infatti arrivato in quel contesto (e lo stesso vale per Lukaku, che era diffidato e salterà la prima semifinale contro la vincente di Juve-Spal), mentre il secondo è stato un normale fallo di gioco. Al di là degli aspetti censurabili di una vicenda smascherata appunto dall’orecchio meccanico resta l’evidenza di un derby milanese acceso come da tempo non capitava. L’eredità di questo 2-1 per l’Inter – che ribalta il 2-1 dell’ottobre scorso in campionato, trampolino per il Milan della scalata al primo posto solitario, da allora conservato e difeso dall’assalto dei cugini stessi – è ovvia: il 21 febbraio, nel terzo e ultimo derby stagionale, la tensione sarà altissima e speriamo che la partita si giochi tutta 11 contro 11.

MARESCA-CONTE
Altro capitolo è quello della lite tra l’arbitro Maresca e l’allenatore dell’Inter, Antonio Conte durante Udinese-Inter. Il giudice sportivo non ha voluto calcare la mano sullaccaduto anzi, Il Giudice Sportivo infatti, attraverso il consueto comunicato emesso dopo ogni giornata di campionato, ha annunciato di aver inflitto a Conte due giornate effettive di squalifica, oltre ad un’ammenda di 20mila euro. Questa la sua motivazione. “Per avere, al 45° del secondo tempo, continuato a protestare in maniera veemente, successivamente al provvedimento di ammonizione, proferendo a gran voce frasi irrispettose nei confronti del Direttore di gara che proseguivano anche dopo il provvedimento di espulsione prima di lasciare il terreno di giuoco; nonché per avere, al termine della gara, nel tunnel che adduce agli spogliatoi, affrontato il Direttore di gara medesimo con fare minaccioso urlandogli un’espressione gravemente offensiva; infrazione quest’ultima rilevata anche dal collaboratore del Procura Federale”. Conte non guiderà quindi la sua squadra dalla panchina nelle prossime due sfide contro Benevento (a San Siro) e Fiorentina (al Franchi) ma sarà al suo posto nelle partite importantissime contro Lazio e Milan.
Nell’occasione, il direttore di gara aveva estratto il cartellino rosso anche per il team manager nerazzurro Gabriele Oriali, al quale è stata inflitta una giornata di squalifica oltre che un’ammenda di 5mila euro. “Perché, al termine della gara, reiterando le proteste anche dopo il provvedimento di ammonizione, raggiungeva al centro del terreno di giuoco il Direttore di gara urlandogli frasi irrispettose”. L’Amministratore Delegato nerazzurro, ha confermato che non ci sarà ricorso da parte del club. “Squalifica Conte e Oriali? Si tratta di situazioni che fanno parte del mondo del calcio. Le tensioni nel recinto di gioco portano anche ad incomprensioni. Abbiamo valutato e deciso di non fare alcun ricorso”. Queste le parole dell’ad dell’Inter, Beppe Marotta che poi ha aggiunto: “Il nostro obbligo è dare il massimo per cercare di raggiungere il massimo degli obiettivi. Dire che non lottiamo per lo scudetto sarebbe falso”. Decisione che evidenzia come in casa Inter avevano temuto il peggio.

BUFFON

Il terzo capitolo di questa saga riguarda il portiere della Juventus Buffon. Gianluigi Buffon è stato deferito dal Procuratore Federale al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare – per la bestemmia pronunciata durante Parma-Juventus del 19 dicembre 2020. Lo rende noto la Federcalcio. Il giocatore è stato deferito “per avere, nel corso della gara Parma-Juventus del 19/12/2020, all’80’ minuto di gioco circa, rivolgendosi al compagno di squadra Manolo Portanova, pronunciato una frase contenente un’espressione blasfema”.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *