AfroNapoli – Quando la sport diviene razzismo contro gli italiani

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AfroNapoli, calciatrice Titty Astarita esclusa dalla squadra: «È candidata con Salvini»
Il capitano è in lista a Marano con una coalizione di centrodestra nella quale c’è la Lega. Il presidente del club: «Noi siamo antirazzisti e contro il ministro, la ragazza non può giocare». E salvini twitta: «Unici razzisti i buonisti di sinistra»

La polemica sul razzismo continua ad invadere il mondo dello sport. Questa volta però i protagonisti non sono gli ululati razzisti ma eventi altrettanto gravi.

Il caso è scoppiato poche ore fa e continua a far parlare di se…. per il turno di Coppa Campania femminile era in programma la sfida tra AfroNapoli e Dream Team ma una delle due squadre ha deciso di non scendere in campo a difesa del proprio capitano.

Titty Astarita, è stata messa fuori rosa dalla società. Ha risposto male al presidente, ha litigato con l’allenatore, ha offeso qualche compagna di squadra oppure i tifosi? Niente di tutto questo!
La motivazione è la seguente: la giovane calciatrice è rea di aver accettato la candidatura al consiglio comunale di Marano, nello schieramento che fa riferimento alla Lega di Matteo Salvini.
«L’AfroNapoli è nata per dare un messaggio antirazzista. Abbiamo sempre manifestato pubblicamente la nostra contrarietà alle politiche di Matteo Salvini. Quindi il problema ce l’ha la ragazza, non noi», ha provato a spiegare il presidente del club, Antonio Gargiulo.

Diversa la versione delle compagne di squadra che allo stadio hanno letto un comunicato negli spogliatoi, annunciando di non voler giocare la gara: «La decisione assunta all’unanimità – è scritto nel documento firmato dalle calciatrici- è dovuta al grave episodio di discriminazione nei confronti del capitano Concetta Astarita esclusa dalla squadra per motivi politici. Ricordando che lo sport dovrebbe essere apartitico e apolitico, la squadra esprime solidarietà al proprio capitano».
La Astarita è candidata al consiglio comunale con il Movimento Civico Maranese, una delle liste – l’altra è quella della Lega – che sostiene l’aspirante sindaco Rosario Pezzella. Ma la decisione di aderire allo schieramento di centrodestra non è stata accolta positivamente dall’AfroNapoli. «E visto che la società sposa un progetto politico diverso dal mio – ha detto la calciatrice a Canale 21 – ha deciso di mettermi fuori squadra qualora io non ritirassi la mia candidatura. Ho ricevuto la solidarietà di tutta la mia squadra, che ha deciso di non scendere in campo. Faccio un appello alla società e agli organi competenti affinché questa situazione si possa risolvere. Il calcio deve restare fuori dalla politica, deve essere solo divertimento. Quando mi hanno detto che avrei dovuto scegliere sono rimasta senza parole. Mi sono candidata con una lista civica, non sposo le politiche di Salvini e non mi farei un selfie con lui», ha detto Astarita, che ha aggiunto: «Avrei capito se mi avessero chiesto di restituire la fascia di capitano,non mi aspettavo mi chiedessero di ritirare la candidatura per restare.
Dopo la decisione di mettermi fuori dalla squadra sono stata molto male, ho pianto. Io sognavo il calcio sin da bambina e quando scendo in campo mi sento come se avessi 12 anni; sono stata bene nell’Afro Napoli, credo in molti dei valori per cui lavorano ma proprio per questo non avrei mai immaginato che mi discriminassero», ha aggiunto la calciatrice.
Ma l’AfroNapoli, conosciuta soprattutto per aver creato una squadra con calciatori migranti, non sembra intenzionata a cambiare idea. «Abbiamo sempre contestato l’operato del ministro Salvini – insiste il presidente Gargiulo – che chiude i porti e fa morire la gente a mare, che plaude all’arresto del sindaco di Riace e vuole deportare gli immigrati. Quindi non abbiamo avuto alcun dubbio sulla nostra scelta. Deve far chiarezza la ragazza, non noi. Lei può fare ciò che vuole, ma non giocare nella nostra squadra. Accuse di razzismo al contrario per l’esclusione? Se noi siamo anti-Salvini come possiamo pensare che un nostro tesserato giochi con l’AfroNapoli? Inoltre mica stiamo stroncando una carriera a una calciatrice. Lei è libera di andare a giocare ovunque».
«L’Afro-Napoli United non è una squadra come le altre – si legge in una nota del club – nasce come progetto di inclusione e integrazione»per dare voice a un’Italia multietnica che già esiste e che quotidianamente è oggetto di discriminazioni e razzismo, vedendosi negare diritti, uguaglianza, opportunità». La querelle sull’esclusione della calciatrice ha portato il club ad assumere una decisione drastica:«Ci vediamo perciò costretti a comunicare che, in seguito alla scelta della capitana della nostra squadra femminile, Titty Astarita, di candidarsi alle elezioni comunali di Marano con una lista civica alleata a Noi con Salvini, non formalizzeremo l’iscrizione al campionato C1 regionale campano di calcio a 11».
Lo sosteniamo da anni, il calcio è sempre meno sport e sempre più legato al denaro, che fosse anche legato alla politica lo abbiamo sempre sospettato un caso come questo lo evidenzia ancor più.
Stiamo arrivando a tocacre il fondo e questo sport necessita di tornare alle radici, ad un campetto dell’oratorio ed ai bimbi felici che seguivano la palla. Tutto questo è ormai lontano anni luce dal ‘pianeta calcio’.




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