Calcio – Serie A – Nona di Ritorno

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La ventottesima giornata del massimo campionato sarà spalmata in ben quattro giorni, il che dilaterà commenti previsioni e polemiche fino all’inizio della prossima settimana. Veniamo da una tre giorni di coppa molto amara per il calcio nostrano; l’eliminazione del Napoli in Champions, anche se a testa alta, e l’ennesimo scivolone della Roma, il terzo consecutivo fra coppe e campionato, torna pesantemente a far riflettere sul vero valore assoluto del nostro pallone.
Nonostante si faccia di tutto da parte di media ed addetti ai lavori, per esaltare il nostro calcio, alla fine sono sempre i risultati a dare la vera misura di dove si è, e i risultati non possono che essere negativi. Certo il Real è una delle tre squadre più forti in assoluto, ma quello visto contro il Napoli è squadra modesta dal punto di vista della manovra e del gioco, salvata solo dal colpo del fenomeno di turno, Ronaldo all’andata, Sergio Ramos al ritorno. Il Napoli fallisce il salto di qualità anche se con mille attenuanti, ma fallisce una prova che era alla sua portata. La Roma ancora una volta si squaglia come neve al sole nel momento topico della stagione, le sconfitte con la Lazio in Coppa Italia, di domenica con il Napoli in campionato e ieri in Europa League con una rimonta imbarazzante nel secondo tempo, dopo aver chiuso in vantaggio il primo, han fatto riemergere violentemente tutti i fantasmi della formazione capitolina. Capire se sia solo un problema fisico, un problema di mancanza di personalità o un calo psicologico è impossibile, forse come sempre la soluzione è in una somma di tutte e tre le cause, però il risultato, che è l’unico fattore che condiziona tutto nel nostro sport, è sempre quello. La Roma non è fuori dalle coppe, le eventuali rimonte con Lazio e Lione non sono neanche lontanamente paragonabili a quella del Barcellona contro il PSG come qualche benpensante da social network già invoca, per il semplice fatto che la Roma sulla carta è nettamente superiore alle due avversarie, e basterebbe trovare la condizione di dieci giorni fa per superare agevolmente le avversarie.
Venendo alla nostra Serie A proviamo ad analizzare una giornata con tutte le difficoltà del caso quando vi sono partite che verranno giocate fra quattro giorni. La giornata passata ha visto come detto il crollo inaspettato della Roma, sconfitta in casa dal Napoli e il contemporaneo mancato matchball della Juventus che con una prova incolore e scialba si è vista fermare il cammino da una coriacea Udinese. Questa sera la Juventus ha la grande occasione di portarsi a +11 sulla Roma, mettendo così ancora più pressione ad una Roma già in brutte acque. La Juventus contro il Milan sarà animata dalla voglia di rivincita essendo i rossoneri gli unici ad aver battuto due volte i bianco neri in questa stagione, ma saranno anche distratti dal ritorno di Champions di martedì con il Porto, impegno da non fallire assolutamente anche se ampiamente alla portata, vista la vittoria in trasferta dell’andata. La Juventus non potrà essere sicuramente quella floscia e molle vista domenica pomeriggio, forse demotivata dalla sconfitta della Roma e convinta che il campionato sia già in cassaforte, perché il Milan è storicamente l’avversario che mette più in difficoltà la Vecchia Signora, anche questo Milan dimesso e ferito nell’orgoglio per le vicende societarie, ha sconfitto due volte la Juventus dimostrando di lottare palla su palla e tirando fuori un orgoglio che ogni tanto nelle sfide con altre avversarie è venuto a mancare. La sconfitta di Doha brucia ancora tantissimo nella memoria di Allegri, che la cita spesso nei suo commenti in conferenza stampa, e per questo non vorrà incappare in ulteriori passi falsi concedendo ai rossoneri il fianco alla ripartenze o lasciandogli troppo campo come accaduto con l’Udinese in occasione del gol di Zapata.
I dubbi di formazione per il mister livornese sono ancora parecchi, perché la squalifica di Cuadrado può significare un cambio di modulo con conseguente ritorno ad un centrocampo a tre e l’inserimento di Marchisio assieme a Pjanic e Khedira, al momento questo il modulo favorito, ma potrebbe anche essere confermato il 4-2-3-1 con Pjaca al posto di Mandzukic e Dani Alves al posto del colombiano. Infortunato Chiellini e sicuro del posto Bonucci, pare Benatia il candidato per una maglia da titolare, ma non sottovalutiamo l’esperienza d Barzagli per una partita del genere, né la verve di Rugani, un po’ troppo spesso accantonato a nostro parere. Interessante sarà vedere come si comporterà Dybala, a cui manca da tanto il gol, sempre alle prese con un rinnovo di contratto, di cui si parla troppo a nostro avviso, e che ha pessimi ricordi contro il Milan; infortunio all’andata che ha condizionato gran parte della stagione e rigore fallito a Doha che ha praticamente consegnato la coppa in mano ai rossoneri.
Per la squadra di Montella parlano i numeri: dopo un inizio di anno difficoltoso, la vittoria in doppia inferiorità numerica di Bologna ha rilanciato la squadra con quattro vittorie e un pareggio, riportando il Milan ha ridosso delle posizioni che contano. L’allenatore napoletano è furbo e sa come far male alla Juventus, sa come sfruttare gli spazi e come ripartire velocemente soprattutto con le due ali Delofeu e molto probabilmente Ocampos, visto che Suso non sembra destinato a recuperare dall’infortunio che l’ha colpito durante la gara col Chievo, e ora che Bacca pare avere finalmente ritrovato la strada del gol, la squadra può pensare alla sfida dello Stadium con fiducia. Mancherà l’eroe dell’andata Locatelli, influenzato ma anche in netto calo di condizione negli ultimi mesi, ed anche per Montella i dubbi sono tanti, visti la totale emergenza in difesa. Si va verso il rientro di Romagnoli dal primo minuto, ma come terzino sinistro, con Zapata Paletta coppia centrale e De Sciglio a destra, a centrocampo l’unico certezza sembra diventata Sosa, incredibile dopo l’arrivo contestatissimo dell’argentino, con Pasalic Bertolacci e Kucka a contendersi le due maglie rimanenti. Due sono gli scontri diretti che più stimolano la fantasia degli appassionati. Il duello tutto sudamericano Higuain Bacca, con l’argentino a secco nelle ultime partite e il colombiano che invece appare in ripresa, e poi il duello “generazionale” tra Buffon e Donnarumma, ovvero tra il portiere italiano più titolato e quello che da tutti viene indicato come suo erede. Vedremo stasera chi sarà il vincitore.
La sfida del sabato sera è una gara di emozioni vere e per cuori forti: Il derby di Genova. La sfida della Lanterna è una gara che sa di antico, di rivalità storica, sentita in città in modo viscerale, che difficilmente decide le sorti della classifica, soprattutto quest’anno, e che quindi può essere vista come partita a se stante che si stacca da ogni logica, e che vive di pura passione. Mandorlini ha ovviamente badato al sodo per rimettere in carreggiata il grifone da quando due settimane fa ha preso il comando della squadra, irrobustendo un centrocampo in modo da coprire una difesa che nell’ultimo periodo di Juric faceva acqua da tutte le parti. Giampaolo è invece allenatore dal gioco spumeggiante e dal pressing a tutto campo, meriterebbe senza dubbio una panchina più blasonata, quindi ci si aspetta una Doria che fa la partita e un Genoa più coperto pronto a far male alla prima occasione, questo potrebbe favorire ancora di più lo spettacolo, soprattutto per uno spettatore neutrale. Mandorlini dovrebbe confermare il 3-5-2 con la coppia Simeone –Pinilla di punta, mentre Giampaolo confermerà il modulo 4-3-1-2 con Bruno Fernandes che tanto bene ha fatto la scorsa giornata, alle spalle della collaudata coppia d’attacco Muriel Quaglierella, con il giovane e talentuoso Schick ancora una volta relegato in panchina e pronto a colpire a gare in corso, già sei le reti da subentrato dell’attaccante ceco.
Il match clou di domenica è senza dubbio Inter-Atalanta vero scontro diretto per chi vuole andare in Europa e insidiare Roma e Napoli nella lotta Champions. Pioli è uscito a testa altissima dalle polemiche dovute alla sconfitta con la Roma asfaltando il Cagliari e ribadendo il suo pieno controllo della squadra e dell’ambiente. Ora il mister emiliano si troverà di fronte la sorpresa del torneo, ma soprattutto la squadra che la precede di un solo punto in classifica, quindi l’occasione è davvero ghiotta per il sorpasso e per spezzare le ambizioni orobiche. Pioli, tornato alla difesa a quattro, sicuramente confermerà lo schieramento visto a Cagliari e probabilmente anche gli uomini, visto l’ottima prova di Banega in terra sarda, fin qui l’argentino è stato il vero flop della stagione nerazzurra. Con Miranda la tenuta difensiva dell’Inter sala di qualità in maniera innegabile, la sua assenza con la Roma è stata devastante, con lui al centro tutti i suoi compagni di reparto hanno certezze maggiori e la prestazione di tutta la squadra ne risente in positivo. Con Murillo spostato a destra e Medel centrale affianco al brasiliano, sarà D’Ambrosio a completare la difesa. Confermato il resto della squadra come dicevamo con Gagliardini sempre più leader e mai come questa volta al centro del palcoscenico visto il suo recentissimo acquisto proprio dall’Atalanta. Il giovane centrocampista bergamasco, arrivato fra lo scetticismo dei più visto il suo brevissimo curriculum nella massima serie, ha immediatamente conquistato i galloni da titolare diventando il vero fulcro della manovra nerazzurra in maniera sorprendente. Il ragazzo pare impermeabile alle emozioni e alle pressioni, vedremo quindi se supererà anche questa prova, perché giocare contro la società che ti ha cresciuto e lanciato nel calcio dei grandi è sfida da far tremare chiunque.
L’Atalanta dopo il trionfo di Napoli si è vista bloccare in casa dalla Fiorentina, risentendo più psicologicamente che fisicamente della vittoria in quel del San Paolo. Alla squadra del Gasp domenica è mancata soprattutto la brillantezza in fase conclusiva avendo sì disputato una ottima prestazione, ma senza quel guizzo che avrebbe consentito di portare i tre punti a casa. E’ Gasperini, come sempre accade quando il suo cammino incrocia quello dell’Inter, il protagonista principale dalla parte dell’Atalanta. Tante volte il mister di Grugliasco ha giocato bei scherzetti alla sua ex squadra, anche se ora sembra che ogni fonte di risentimento sia passata. Quel che conta però è ritrovare la squadra che ha trionfato a Napoli, ed il ritorno di Kessie dopo la squalifica è arma importante per il tecnico. La squadra pare già fatta, a meno di infortuni dell’ultimi minuto, perché Gasperini non si distoglie più né dal canovaccio tattico del 3-4-1-2 né dai suo interpreti che ormai sono quasi sempre gli stessi. Unico assente Masiello squalificato, sostituto designato Zukanovic, ma per il resto tutti confermati ad iniziare dal Papu Gomez chiamato ad una nuova prestazione suntuosa ed al già citato Kessie. In questa squadra di giovani di belle speranze, ci piace spendere due parole su un giocatore di cui spesso non si parla molto, ovvero Andrea Conti esterno di destra che già dall’anno scorso si era messo in evidenza e che con le sue prestazioni si sta conquistando sia la nazionale che l’attenzione dei club più prestigiosi. Non ci stupiremmo che sia lui il prossimo gioiello del vivaio bergamasco a partire per lidi più importanti.
Domenica ci dirà anche come Napoli e Roma hanno superato la nottata europea. Gli impegni sulla carta sono agevoli, Napoli in casa col Crotone, Roma in trasferta a Palermo, ma come ben sappiamo sono propri gli impegni più scontati a nascondere spesso insidie inaspettate. Sarri ha in mente un corposo turn over con Hamsik Ghoulam e Insigne destinati alla panchina, ma spesso il mister alla vigilia della gara ci ha sorpreso ritornando sulle sue decisione e riproponendo dal primo minuto i titolari. Ma questa è la gara giusta per cambiare, anche perché gli impegni ormai sono limitati, fuori dalla Champions e con una Coppa Italia in bilico, e perché i giocatori sono tanti e lasciarli fuori per troppi incontri potrebbe generare malumore e nervosismo che in una piazza già in fermento non sarebbe l’ideale. La Roma pare il paziente più grave visto l’andamento delle ultime partite e parlare di formazione e schieramento ora visto che sono passate pochissime ora dal precedente impegno è prematuro. Ovviamente il grande imputato è Spalletti, che nonostante sia allenatore di livello internazionale capace spesso di sorprendere per le sue intuizione tattiche, rimane sempre al centro di polemiche e di frizioni, soprattutto con la stampa e i media capitolini. Purtroppo conosciamo l’importanza che i media ricoprono nell’ambiente romanista e quanto incidono nella mente dei giocatori, questo unito ai continui dubbi sul rinnovo di contratto del mister toscano, potrebbe aver innescato un meccanismo perverso che ha minato le fondamenta della squadra giallorossa. In società sembrano convinti del rinnovo del tecnico, ma lui nicchia e parla sempre di risultati, proprio ora che i risultati non arrivano. Quindi Spalletti si gioca tutto con Lione e Lazio nei ritorni delle coppe, ma anche in campionato, perché uscire dalla zona Champions sarebbe una mazzata terrificante per la società e l’ambiente, perché produrrebbe un mancato introito economico che farebbe ridimensionare i piani della proprietà americana e darebbe la scusa per andare via ad alcuni dei big della squadra. Palinsesto domenicale completato da Sassuolo – Bologna, Fiorentina – Cagliari, Chievo – Empoli e Pescara –Udinese. Partite che contano soprattutto per la parte basse della classifica e che coinvolgono squadre con una situazione tranquilla che debbono cercare stimoli nuovi per portare a termine la stagione.
La conclusione della giornata si avrà lunedì sera alla Stadio Olimpico dove Lazio e Torino daranno vita ad un incontro fondamentale soprattutto per le squadra biancoceleste e per le sue ambizioni di classifica. La Lazio è forse la squadra più in palla del momento. Tredici punti su quindici sono una prova più che valida per indicare lo stato di forma della squadra di Inzaghi con la ciliegina del derby di Coppa Italia. Inzaghi ha pienamente dimostrato di avere in mano la squadra alternando difesa a tre o a quattro e modificando il tridente d’attacco della prima parte della stagione in un modulo con Immobile vertice offensivo e Anderson e Milinkovic alle sue spalle liberi di giostrare e di inserirsi fra le linee avversarie. Complicato azzardare ora lo schieramento che mister Inzaghi schiererà lunedì sera, ma si va verso il 3-4-2-1 con Keita destinato alla panchina. Dubbio Biglia uscito acciaccato dalla gara con il Bologna, ma un giorno in più di riposo potrebbe consentirne l’impiego. Recupera anche Marchetti, ma le ottime prove di Strakosha forse non faranno ritrovare i pali al portiere veneto. La sfida verterà molto sul duello fra i due bomber italiani più prolifici della stagione, ovvero Immobile e Belotti attuale capocannoniere della Serie A. I due attaccanti della nazionale vivono un momento di condizione fantastico, soprattutto il granata non è mai stato così prolifico, mentre Immobile è tornato proprio ai tempi in cui militava nel Toro e in cui giocò il suo miglior calcio. Belotti si è ormai affermato come uno dei più promettenti bomber del panorama europeo; i suoi 22 centri e il fatto di essere in testa alla classifica dei marcatori davanti a mostri sacri del calibro di Higuain Icardi e Dzeko, han fatto sì che il suo nome sia stato appuntato sui taccuini dei club più importanti di Europa. Vedremo se il ragazzo l’anno prossimo calcherà ancora il nostro palcoscenico o molto più probabilmente si avvierà ad avere una carriera internazionale. Speriamo che qualche squadra italiana di alta classifica faccia un pensierino per trattenerlo nel nostro paese, ma le cifre che si sentono sul suo conto non paiono alla portata dei nostri club. Purtroppo per il “Gallo”, il Torino non attraversa un periodo di forma altrettanto brillante, lunedì la squadra di Mihajilovic non parte di certo coi favori del pronostico. La classifica deficitaria e lontana da ogni possibile obiettivo, fa sì che i granata si avviano ad una chiusura di stagione non in sintonia con le ambizioni estive. I granata recuperano l’ex giallorosso Castan, che tornerà a costituire la coppia centrale con Rossettini, tornato la settima scorsa. Proprio la mancanza di centrali difensivi all’altezza dei titolari è stata il cruccio più difficile da risolvere per il mister, mancanza che sicuramente ha costretto il Toro a subire troppe reti e di scivolare in classifica. Lunedì dovrebbe rivedersi la squadra titolare quasi al completo, dovrebbe mancare il solo Valdifiori, sostituito ancora una volta dal giovanissimo serbo Lukic. Attenzione ai tanti ex giallorossi tra le file del Torino, che potrebbe voler fare uno scherzetto agli avversari in una sorta di derby continuo.

10/03/17 PIERFRANCESCO BONANNO




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