Calcio – Serie A – Quinta di Ritorno

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La stagione del nostro calcio sta entrando nel vivo. Questa settima ritorna la Champions e il calendario diventa fitto di appuntamenti che decideranno le fortune delle squadre. Le date del campionato di Serie A si dilatano quasi all’infinito; mercoledì i recuperi vincenti di Juventus e Milan e questa sera già si torna a fare sul serio con l’anticipo del Napoli impegnato contro il Genoa, ma soprattutto con la testa a mercoledì sera quando si troveranno di fronte al Santiago Bernabeu nientepopodimeno che il Real Madrid campione in carica e vincitore di undici Coppe Campioni, a noi nostalgici piace ancora chiamarla così, in una gara che ormai è già stata classificata a madre di tutte le partite o come a più sinteticamente riassunto il presidente De Laurentiis in una “Sfida Infernale”.
E puntuali come tutti gli anni, proprio come il festival di Sanremo, si riaccendono le polemiche nella nostra Serie A. Questa volta sembrava che ci eravamo salvati da diatribe contro arbitri e palazzi, ma non avevamo ancora affrontato la boa Juventus – Inter che come dicevamo la settimana scorsa, rimane la pietra miliare di tutte le polemiche calcistiche. A dir la verità la partita, una volta tanto nel nostro campionato abbiamo assistito ad uno scontro diretto di alto livello aperto combattuto e soprattutto ben giocato, la partita non sembrava aver avuto casi così eclatanti da scatenare contestazioni così elevate, i minuti di recupero sono stati tesi come normale in questi scontri così tirati, ma è stato il dopo partita ad accendere la scintilla delle polemiche con le dichiarazioni di Pioli. Da lì si è scatenata una ridda di accuse reciproche, fomentata da giornalisti che sembrano interessarsi solo alle polemiche e definitivamente deflagrata grazie alla potenza che la rete e i social hanno ai giorni nostri. A nostro modesto avviso i rigori contestati non c’erano, ma la cosa che più preoccupa e l’escalation di dichiarazioni fatta nel corso della settimana. Qui nessuno può ritenersi innocente. Se l’Inter ha sbagliato, soprattutto in Pioli, nel dichiarare che la sconfitta è stata solo frutto delle decisioni arbitrali, ancor più hanno sbagliato i dirigenti bianconeri, Marotta e John Elkann in primis, nel rispondere con frasi fin troppo sarcastiche e poco signorili che non si confanno a dirigenti di tale portata, ma più a clienti da bar che vivono le partite più per sentito dire e per pregiudizi che per vera e proprio competenza. Su tutti mi viene da ricordare Marotta che al termine di Bayern – Juventus quarto di finale di ritorno di Champions si presentò davanti alla telecamere dichiarando apertamente che la Juventus era stata eliminata per le decisioni sbagliate dell’arbitro.
Purtroppo il nostro calcio è fatto di queste cose e credo che mai riuscirà a cambiare, anche perché la cultura del sospetto e del sotterfugio è parte integrante del nostro paese come possiamo quotidianamente constatare in tutti i campi della nostra vita. A testimonianza di ciò possiamo prendere a paragone cosa è successo in Premier, da tutti indicati come esempio massimo dei campionati, dove il derby Chelsea – Arsenal scontro diretto per la vittoria finale, è stato sbloccato da un gol viziato nettamente da un fallo ai danni del difensore dei Gunners. Il Chelsea alla fine ha vinto 3-1, dell’azione incriminata si è parlato solo nella conferenza stampa post partita, con le giuste rimostranze di Wenger e le quasi ammissioni di Conte. L’episodio è finito lì e non se ne è parlato per giorni e giorni come se ne fa qui da noi. Questo sarebbe il vero cambio di passo del nostro calcio e di tutta la mentalità di chi lavora o solamente per passione si avvicina al gioco del calcio, ma come scritto sopra non penso che nel nostro paese avverrà mai questo cambiamento di mentalità. A gettare ulteriore benzina sul fuoco le dichiarazioni, a dir vero estorte in maniera un po’ truffaldina, a Nainggolan che stanno facendo il giro del web e dei media da ieri sera. Dichiarare così apertamente a dei tifosi romanisti il suo odio per la Juventus di certo non è il modo migliore per tranquillizzare l’ambiente. Vedremo se anche quest’ultima vicenda scatenerà un altro putiferio o verrà relegata alla categoria video virali, ma di certo non ci apprestiamo ad un finale di stagione sereno e degno di essere ricordato solo per questione tecniche e di gioco.
Venendo alla giornata che inizia stasera, il Napoli affronta il Genoa cercando di non avere troppo la testa al Real. I partenopei vengono dall’eclatante vittoria contro il Bologna per 1-7, ma debbono fare a meno di Callejon e Hisay squalificati. Il primo obiettivo di Sarri è quello di tenere tutti quanti con la testa al Genoa; emblematico la frase della conferenza stampa di ieri in cui ha chiesto ai giornalisti di parlare solo della gara di stasera e non del Real pena il suo alzarsi e andarsene dalla sala stampa. Sarri sembra intenzionato a mantenere il tridente leggero, Giaccherini al posto dello spagnolo, Mertens inamovibile centravanti dall’alto dei suoi 16 centri e Insigne confermato a sinistra. Hisay sarà sostituito da Maggio, ma per il resto il tecnico di Figline non sembra intenzionato a fare turn over. Pavoletti vorrebbe avere spazio contro la sua ex squadra, mentre Milik sembra più orientato al ritorno al San Paolo contro il Real, quindi la formazione non cambierà molto con le solite staffette a centrocampo tra Zielinski e Allan e Diawara e Jorginho che ormai caratterizzano i pre partita del Napoli. I grifoni vivono un periodo buio e vorranno dare il massimo per fermare l’emorragia di punti che li ha fatti precipitare al quint’ultimo posto. Juric è sempre sulla corda, ma per ora riesce a tenersi stretta la panchina. Non sarà la partita con il Napoli a decidere il suo futuro, a meno di impensabili rovesci, ma la situazione non è certo ottimale. La squadra pare aver perso non solo il filo del gioco, ma anche la condizione psicofisica, la sconfitta interna con il Sassuolo ha evidenziato qualche miglioramento, ma ora bisogna fare risultati per fermare soprattutto le polemiche e le troppe voci che circolano che in casa rosso blu.
Sabato una sola partita Fiorentina – Udinese. All’esame di maturità la squadra di Paulo Sousa e caduta sonoramente rimediando quattro schiaffoni dalla Roma con una prestazione scialba e sottotono, se si escludono i primi venti minuti. La squadra ormai ha la sua identità, ma deve avere uno scatto dal punto di vista della personalità se vuole provare a riacciuffare le zone alte della classifica e se vuole andare avanti in Europa League. L’assenza di Kalinic si fa sentire visto che l’attacco senza di lui difficilmente trova la porta; il croato più che come finalizzatore è fondamentale per i suoi movimenti e per come fa salire la squadra, quindi Sousa farà i salti mortali per recuperarlo anche all’ultimo minuto, se no giocherà Babacar, Saponara non è ancora pronto e Ilicic non sembra aver proprio azzeccato la stagione giusta. Quindi saranno ancora Borja Valero e Bernardeschi ad agire dietro la prima punta centrale, chiunque essa sia. Prova d’appello per Chiesa, anche lui molto opaco a Roma, ricordandosi sempre che un ragazzo di 19 anni non va caricato di attese e responsabilità. L’Udinese si vive una classifica tranquilla e scenderà al Franchi per ben figurare e per giocare la sfida a viso aperto. L’undici titolare ormai appare definito nella testa di Del Neri visto che nelle ultime giornate sono scesi in campo quasi sempre gli stessi giocatori.
Domenica la partita del pranzo vedrà in scena la Roma che sbarcherà allo Scida di Crotone per continuare la sua rincorsa alla capolista. La splendida vittoria di martedì ha rilanciato la squadra dopo il passo falso contro la Sampdoria. Come sempre basta una partita per cambiare completamente il giudizio su una squadra; ora la Roma è tornato una corazzata invulnerabile dopo essere stata etichettata come una squadra di brocchi la settimana precedente. Ed anche Spalletti, attaccato pesantemente per le scelte di Genova, è tornato ad essere il brillante allenatore che guida i giallorossi. Come sempre la misura non fa parte del bagaglio culturale del nostro calcio. Tornando al campo, il Crotone appare un tappa facilmente superabile per la Roma, in più i giallorossi accolgono con gioia il ritorno di Salah che scenderà in campo dal primo minuto affiancando Nainggolan dietro a Dzeko. Preoccupano ancora le condizioni di Perotti e De Rossi e solo all’ultimo si deciderà se schierarli dall’inizio anche se il 3-4-2-1 non sembra in discussione. La partita col Crotone ha una sola insidia, se non si sblocca la partita dall’inizio si rischia di innervosirsi e di non trovare la giusta chiave per vincere. Il Crotone è specialista in ciò chiudendosi a riccio in difesa, anche la Juve ha dovuto aspettare un’ora per sbloccare la partita. Oltre a questo non si vedono quale siano le difficoltà per i giallorossi, il divario è abissale in classifica e sul campo ed in più il Crotone viene da una partita giocata mercoledì con tempi di recupero più limitati.
Il pomeriggio di domenica sarà caratterizzato dal ritorno in campo dell’Inter. Vedremo come i nerazzurri reagiranno dopo l’ottima prova in campo e dopo gli strascichi delle polemiche settimanali. L’Empoli appare l’avversario ideale, perché la differenza con i toscani appare notevole e giocare in casa è un ulteriore vantaggio. Ma mancheranno tre pedine fondamentali come Icardi e Perisic squalificati e Brozovic infortunato e bisognerà constatare quale sarà il contraccolpo psicologico dopo la sconfitta con la Juventus. Quindi la tenuta mentale sarà la cosa da testare maggiormente in casa nerazzurra, visto che il 4-2-3-1 è sistema di gioco consolidato dai nerazzurri, ma la concentrazione che Pioli ha dimostrato in conferenza stampa non dà adito a questo tipo di preoccupazioni, vedremo se anche la squadra sarà sulla stessa linea del mister. La preoccupazione maggiore per mister Pioli è la sostituzione di Icardi, visto che in rosa non ci sono altri centravanti e la contemporanea assenza di Perisic, sarà la coppia Eder Palacio a giocare quasi certamente, poi vedremo se sarà l’italo – brasiliano o l’argentino il vero alter ego di Maurito, mentre Gabigol non sembra ancora essere entrato nel cuore e nelle scelte di Pioli. Squadra confermata con Medel al centro della difesa come a Torino e Ansaldi di nuovo a destra. Mancando Brozovic certo il rientro di Kondogbia con Joao Mario in ballottaggio con Banega sulla tre quarti. L’Empoli può ancora vivere di rendita avendo 8 punti di vantaggio sulla terz’ultima, ma le inseguitrici sembrano avere un piccolo miglioramento ed avere un calendario migliore rispetto ai toscani. La partita per i ragazzi di Martusciello è ovviamente improba, ma non si deve calare di concentrazione pena ripercussioni nel proseguo del campionato.
Pomeriggio di domenica completato da Palermo – Atalanta dove i rosanero devono continuare a fare punti per mantenere accesa la fiammella della speranza, mentre i bergamaschi vorranno vincere a tutti i costi per non perdere il treno europeo. Discorso simile per Torino – Pescara, ma qui le due squadre sembrano ormai tagliate fuori dagli obiettivi stagionali. Gli abruzzesi sono in caduta libera e vivono un clima a dir poco ostile, pensiamo alle azione intimidatorie subite dal presidente Sebastiani in settimana, mentre i granata dopo l’ottimo avvio di stagione vivono una classifica anonima ben lontana dalle speranze che si erano creati. Sampdoria – Bologna è una partita dove scenderanno in campo due squadre che vivono un periodo diametralmente opposto: ottimale per la Doria che viene dalle due partite vinte brillantemente con Roma E Milan, pessimo per i felsinei che vengono da due mazzate tremende ovvero il 1-7 con il Napoli e la sconfitta in 11 contro 9 di mercoledì contro il Milan, entrambe sconfitte rese più pesanti dal fatto di essere avvenute fra le mura amiche. Ultima gara pomeridiana Sassuolo – Chievo con i nero verdi in risalita, anche per il rientro in campo di tanti infortunati, e i veneti che con una classifica tranquilla risultano sempre essere una squadra ostica da affrontare.
Serata di domenica dedicata alla capolista che dopo le vittorie con l’Inter e con il Crotone si recherà in terra sarda per continuare la scia positiva e sfatare la strana tradizione di quest’anno di quattro vittorie ed una sconfitta. Sulla carta solita partita scontata, anche se il Cagliari non è il Crotone ed in casa i sardi riescono spesso a farsi rispettare, ma da affrontare dopo le polemiche feroci della settimana, a cui però la Juventus pare vaccinata, con il giusto approccio e la giusta cattiveria. Allegri, individuata la via maestra della squadra iper offensiva, è intenzionato a confermare ancora in blocco i cinque big, quello che potrebbe riposare è ancora Khedira con Rincon dal primo minuto come a Crotone. Marchisio non appare ancora recuperato al cento per cento e sembra destinato ad accomodarsi in panchina. Chi rischia un altro stop è Barzagli infortunatosi negli ultimi minuti a Crotone, ma di certo la rosa bianconera non è sprovvista di centrali. Probabile il rientro di Chiellini dal primo minuto, ma Benatia e Rugani sono alternative all’altezza. Problemi per Rastelli in attacco; sia Sau che Borriello sono in precarie condizioni e si vanno aggiungere a sicuri assenti Melchiorri e Joao Pedro, il solo Farias è al meglio, ma non attraversa un brillante periodo, quindi si cercherà di recuperare almeno uno dei due titolari. Come in tantissime altre occasioni l’approccio alla partita sarà determinante; se la Juventus partirà con il piede sull’acceleratore difficilmente il Cagliari ne uscirà indenne, la speranza dei sardi è quella di rimanere il più a contatto possibile con i bianconeri e tentare un ipotetico colpaccio negli ultimi minuti.
Lo spezzatino della quinta di ritorno sarà completato da quella che è la partita più equilibrata e interessante dell’intero palinsesto. Lazio – Milan si affronteranno all’Olimpico nel posticipo serale del lunedì dando vita ad un vero e proprio spareggio per le posizioni che riguardano la zona Europa League della classifica. La Lazio viene dalla schiacciante trasferta di Pescara, ma ha vissuto una settimana un po’ agitata, non come Inter e Juventus ma le polemiche non servono mai a preparare al meglio le gare. Prima fra tutte la contestazione dei tifosi ai danni di Keita per i suoi continui atteggiamenti. Il cazziatone di Biglia in panchina durante la partita di Pescara ha fatto il giro delle tv, aumentando il sentimento di insoddisfazione nei confronti di Keita di tutto l’ambiente, questo aggiunto al suo continuo diniego di rinnovare il contratto hanno scatenato la parte più calda del tifo che ha esposto uno striscione molto duro nei suoi confronti. Ora vedremo come il giocatore reagirà, perché per Inzaghi il senegalese è pedina inamovibile del suo tridente offensivo. Biglia stesso rimane ancora al centro di problematiche contrattuali visto che il suo rinnovo slitta ancora ed essendo il vero leader dello spogliatoio potrebbe risultare un altro motivo di difficoltà per la compagine bianco celeste. Ultima polemica, a mio giudizio più social e mediatica che effettiva, il presunto sfottò di Totti dal palco di Sanremo, sul suo amore per la canzone Il Piccione di Povia. Per chi non lo sapesse il piccione è il soprannome ironico che i tifosi della Roma hanno affibbiato all’aquila della Lazio, tutto questo ad un mese dal primo match di semifinale di Coppa Italia, derby che in città incomincia a montare come non mai. Una buona notizia, o almeno sembra che lo sia, è che il primo derby di semifinale si giocherà di sera e sarà il primo derby dopo quattro anni a giocarsi di sera. Tornando alla partita di lunedì la Lazio è chiamata a vincere uno scontro diretto dopo tutti quelli falliti in stagione. Forte con le deboli e deboli con le forti è stato finora il punto di debolezza dei bianco celesti che ora si trovano il Milan per invertire la tendenza. Sarà come sempre il 4-3-3 l’abito indossato dalla squadra di Inzaghi; confermato il tridente offensivo e i tre di centrocampo, la difesa dovrebbe vedere la coppia olandese come centrali, con Basta e Radu che dovrebbero tornare titolari dal primo minuto.
Il Milan dopo tre sconfitte consecutive, ha rialzato la testa nel momento più buio della stagione. Sotto di due uomini è riuscito a vincere in maniera inaspettata all’ultimo secondo a Bologna. Vittoria che dà una carica pazzesca a tutto il gruppo, ma che soprattutto sembra aver definitivamente messo in evidenza l’acquisto invernale Delofeu, forse Galliani non è del tutto bollito come in tanti pensano, fantastico mercoledì sera nel ruolo di centravanti quando la squadra rossonera si è trovato in inferiorità numerica. Lunedì Montella sarà ancora più in emergenza. Difesa completamente da inventare senza Paletta De Sciglio Antonelli e Romagnoli e il solo Abate recuperato unico titolare in campo con Zapata Gomez e Vangioni a completare il pacchetto difensivo, non proprio tre baluardi. Vedremo se sarà rilanciato Locatelli come centrale di centrocampo, mentre sicuri sono Pasalic e Bertolacci anche perché gli altri esterni di centrocampo sono infortunati. La Padula sembra pronto a scendere nuovamente in campo dal primo minuto visto il momentaccio di Bacca, sempre più estraneo ai movimenti della squadra e poco gradito dal mister e dalla tifoseria, il duo spagnolo Delofeu Suso sarà ai suoi lati. Montella dovrà lavorare tantissimo soprattutto in fase di copertura e dovrà evitare che il veloce tridente laziale abbia spazi per infilarsi e colpire. Sicuramente si lascerà il pallino del gioco agli avversari per colpire alla minima disattenzione, ma bisognerà proteggere la difesa che oltre ad essere totalmente rinnovata non appare neanche essere all’altezza nei singoli. Bisognerà sfruttare al massimo l’entusiasmo della vittoria di Bologna e mettere in condizione di colpire Suso e Delofeu che sembrano essere le armi offensive migliori dei rossoneri.

PIERFRANCESCO BONANNO




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