Rugby – L’Italia in Francia cerca la partita della storia

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Rugby – Fabien Galthiè, capo allenatore della nazionale francese, ha ufficializzato la formazione dei Bleus che domenica allo Stade de France scenderanno in campo contro l’Italia (ore 16, diretta DMAX canale 52) nella seconda giornata del Guinness Sei Nazioni 2020.

 

L’incontro, come tradizione dal 2007 metterà in palio il Trofeo Garibaldi, istituito per celebrare una rivalità sportiva che domenica celebrerà il quarantaquattresimo derby latino nella storia delle due nazionali.

 

L’ultima sfida di Sei Nazioni giocata nella capitale francese risale al 2016, vittoria di misura dei padroni di casa per 23-21, mentre il precedente più prossimo risale allo scorso agosto, in preparazione alla Rugby World Cup giapponese, con una netta affermazione dei transalpini per 47-19.

 

Francia spettacolare palla in mano, con Antoine Dupont e Romain Ntamack a gestire gli attacchi dei Bleus in maniera perfetta. Ma contro l’Inghilterra la differenza l’ha fatta soprattutto la difesa. I numeri sono chiari. 207 placcaggi effettuati, il 93,24% di placcaggi riusciti, ben 21 placcaggi “dominanti” con cinque palle rubate dopo un tackle. Altri quattro palloni rubati nei breakdown, dove i Bleus hanno vinto la sfida con l’Inghilterra. Insomma, se la Francia ha ritrovato il suo stile spumeggiante ma concreto palla in mano, è senza l’ovale che i Bleus hanno fatto la differenza.

 

Un dominio, quello della difesa francese, che non si vedeva da tempo e un dominio che ha un nome e un cognome. Shaun Edwards, il tecnico inglese fortemente voluto da Fabien Galthié per affiancarlo in un ruolo fondamentale nel rugby moderno. La difesa. Ed Edwards è una garanzia, come si è visto a Parigi domenica. 53 anni, un passato da giocatore nel rugby league, dove è stato uno degli inglesi più forti di tutti i tempi, quando si è ritirato è passato al ruolo di allenatore.

 

La Francia si presenta alla partita con l’Italia dopo aver superato per 24-17 i vice-campioni del mondo dell’Inghilterra domenica scorsa nella partita inaugurale della gestione Galthiè.

Questa la formazione della Francia:15 Bouthier; 14 Thomas, 13 Vincent, 12 Fickou, 11 Rattez; 10 Ntamack, 9 Dupont; 8 Alldritt, 7 Ollivon (cap), 6 Cros; 5 Willemse, 4 Le Roux; 3 Haouas, 2 Marchand, 1 Baille

a disposizione: 16 Mauvaka, 17 Poirot, 18 Bamba, 19 Taofifenua, 20 Palu, 21 Woki, 22 Serin, 23 Jalibert

 

Altra giornata di lavoro sul campo per la Nazionale Italiana Rugby presso lo stadio Jean Moulin di Parigi dove gli Azzurri proseguono la preparazione.

 

Lavoro diviso per reparti e poi collettivo per i giocatori agli ordini dello staff tecnico guidato da Franco Smith in una mattinata dove la temperatura registrata era di pochi gradi superiore allo zero: “Ci sono delle cose da sistemare dopo il match contro il Galles. Abbiamo preparato tante cose – ha esordito Marco Riccioni – ma abbiamo commesso degli errori. Alcune situazioni, come ad esempio i punti di incontro, non sono stati affrontati come dovevamo. L’analisi video ci ha permesso di valutare in modo più accurato alcune cose e contro la Francia saremo maggiormente preparati”.

 

Sul prossimo avversario: “La Francia, secondo me, sarà una squadra ancora più fisica rispetto a quella vista contro l’Inghilterra, soprattutto in mischia. Hanno una squadra di qualità, ma giocando al nostro massimo possiamo metterli in difficoltà”.

 

Esordio in Nazionale nei Test Match pre Rugby World Cup e, da dopo il Mondiale, la conferma nel gruppo Azzurro: “Il Mondiale mi ha dato sicuramente una maggiore consapevolezza nei miei mezzi. Ci siamo confrontati con squadre di altissimo livello, le migliori – appunto – al mondo. Trovi di fronte giocatori che non sei abituato ad affrontare. E’ un torneo che mi ha dato la giusta dimensione di dove ero arrivato e in cosa potevo migliorare”.

 

Chiusura sulla rosa della Nazionale dove l’età media si è abbassata: “Dopo un Mondiale arriva una sorta di cambio generazionale. E’ inevitabile e capita a tutti. A livello giovanile ci sono tanti atleti in Italia che in prospettiva futura promettono bene. La concorrenza rispetto a prima è più alta. Franco Smith sta cercando di creare un DNA, una base solida che possa restare sia per chi è qui ora, sia per chi entrerà a far parte della Nazionale in futuro” ha concluso il pilone dell’Italrugby e di Benetton Rugby.

 

Un solo cambio nella formazione dell’Italia: nel ruolo di estremo giocherà dal primo minuto Hayward, con Minozzi spostato all’ala e Sarto – bocciato – che finisce in tribuna. Il ct Franco Smith ha confermato la squadra che sabato scorso è stata travolta dal Galles al Principality Stadium (0-42) dal Galles. Unica eccezione il cambio nella linea arretrata, dove soprattutto nel primo tempo gallese c’è stata qualche incertezza di troppo in difesa.

 

In prima linea col capitano, il tallonatore Bigi, ci sono i piloni Lovotti e Zilocchi, In secondo, il giovane Cannone con il ‘tutor’ Zanni. Terza linea anglofona: Polledri e Negri alle ali, Steyn numero 8. Mediamo di mischia Braley, che dal prossimo anno a livello di club giocherà con il Benetton Treviso. Allan apertura, nonostante una prova non esaltante a Cardiff. L’altro potenziale numero 10, il beneventano Canna, giocherà primo centro in coppia con Morisi. Il triangolo allargato è composto da Hayward, Minozzi e Bellini.

 

In panchina un’altra prima linea pronta a subentrare nella ripresa (Zani, Fischetti, Riccioni), quindi Budd e Ruzza, che prende il posto di Lazzaroni, poi Licata, Palazzani e Bisegni. L’Italia dopo un turno è già solitaria e ultima in classifica, a zero punti, reduce da 23 sconfitte consecutive nel Sei Nazioni. Domani si giocano Irlanda-Galles e Scozia-Inghilterra.

 




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