SCI – Marta Bassino vince la Coppa del Mondo di Gigante

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Bassino – Il giorno del grande trionfo è arrivato! Dopo la vittoria dello scorso anno di Federica Brignone, l’edizione del Gigante 2021 va alla 25enne Marta Bassino.


La vittoria della Coppa arriva con una gara di anticipo sul finale della stagione, grazie ad una stagione superlativa per l’azzurra di Borgo San Dalmazzo cominciata con la vittoria di Soelden, proseguita con la vittoria di Courchevel, con il secondo posto di St. Anton, la doppia vittoria di Kranjska Gora e il terzo posto di Kronplatz. Una stagione coi fiocchi che porta l’azzurra a stravincere su avversarie fortissime che nel finale di stagione l’hanno costretta a tirare fuori le unghie per dare il colpo finale. Ed è arrivato, con una gara ordinata, nel gigante di Jasna, nel quale la Bassino è comunque la migliore delle azzurre con il quarto posto finale, più che sufficiente per agguantare la Coppa di cristallo, che riceverà fisicamente alle Finali di Lenzerheide. Sono 510 i punti dell’azzurra, contro i 362 di Tessa Worley e i 344 di Michelle Gisin. Federica Brignone è quinta con 322 punti a una gara dal termine della stagione. Quindi Marta è imprendibile per chiunque.
Petra Vlhova vince il gigante di casa con il tempo di 2’16’66, con 16 centesimi di vantaggio sulla neozelandese Alice Robinson e con 37 su Mikaela Shiffrin. Bassino è quarta a 96 centesimi, Brignone è sesta a 1’43. A punti anche Elena Curtoni e Laura Pirovano.

MARTA BASSINO DIXIT
Al traguardo l’azzurra è raggiante: E’ un giorno bellissimo oggi, mi sono davvero emozionata quando mi è stato detto che era ufficilmente vinta. Questo risultato racchiude tutti i buoni risultati della stagione, a partire da Soelden e sono riuscita a vincerla. Partire con la vittoria a Soelden è stato importante perché stavo sciando bene già da prima. Poi Courchevel, dove è servita anche l’uscita. Poi la doppia vittoria di Kranjska Gora che è stato un gran colpo. I podi di St. Anton e Kronplatz. Questo mi rende orgogliosa del lavoro che ho fatto. Questa stagione mi ha fatto crescere tanto, nell’affrontare le gare e ogni altra cosa. C’è un percorso alle spalle. Di giorno in giorno si impara e si cresce. Io sono convinta che da sola non sarei riuscita ad arrivarci. C’è il lavoro del team che ho alle spalle. E poi devo ringraziare la mia famiglia, il fan club, l’Esercito, la Fisi, gli sponsor che mi supportano sempre, nei momenti più belli e in quelli più difficili. Adesso che mi sono tolta questo peso dalle spalle ci sarà modo di fare ancora delle belle gare a Lenzerheide, alle Finali, e di festeggiare”.
E’ la conferma di una grande scuola italiana nella disciplina base dello sci alpino. Sempre sorridente (una sua grande dote), un fisico minuto ma una gran tecnica unita ad un carattere molto forte, a Marta Bassino è bastato il quarto posto nel gigante di Jasna dato che si è lasciata alle spalle le rivali più temute, la francese Tessa Worley (10/a) e la svizzera Michelle Gisin (8/a).

CLASSIFICA FINALE
La classifica di disciplina parla così chiarissimo: Bassino 510 punti, Worley 362 e Gisin 344, con l’azzurra ormai irraggiungibile anche se manca una gara alla fine dell’annata. Il tutto è successo a Jasna, località montana dei Bassi Tatra, che ha per l’azzurra un significato del tutto speciale: nel 2014 vi vinse infatti il titolo mondiale juniores e sempre in gigante.
La coppa del mondo donne passa ora in Svezia, ad Aare: venerdì e sabato prossimi ci saranno due slalom speciali con la Vhlova che avrà la possibilità di tornare in piena corsa per la coppa del mondo rispetto alla svizzera Lara Gut.
La storia della neo campionessa: Marta Bassino nasce a Cuneo il 27 febbraio 1996, seconda di tre fratelli. Da sempre risiede nel comune limitrofo di Borgo San Dalmazzo. Viene al mondo in una famiglia votata alla montagna e agli sport invernali: il padre, Maurizio, è maestro ed allenatore di sci e il fratello maggiore Matteo ne seguirà ben presto le orme. Ma in casa Bassino non c’è alcuna pressione o ansia agonistica: lo sport, innanzitutto, è divertimento. Ed è con questo spirito che, all’età di due anni, Marta inizia a “zampettare” con due sci di plastica ai piedi, nel giardino di casa (ove ogni inverno il babbo costruisce una specie di “salto” con la neve) e quindi sulle piste del cuneese: Entracque, Lurisia e poi Limone Piemonte.

MARTA BASSINO STORIA
Ma non di solo sci “vive” la formazione sportiva di Marta, che anno dopo anno si cimenta anche nell’atletica leggera, nel tennis, nei tuffi e soprattutto nella ginnastica artistica, che porterà avanti fino ai tredici anni (risultando decisiva nel conferirle un eccellente equilibrio e un’armonica padronanza del proprio fisico).


Quale che sia lo sport praticato, Marta dimostra predisposizione all’agonismo e una regolare tendenza a primeggiare… e stranamente lo sci non sembra la sua “destinazione” privilegiata: lei infatti odia il freddo (non di rado si descrive come una lucertola, sempre alla ricerca del calore del sole) e le levatacce mattutine invernali sembrano inizialmente un ostacolo troppo grande. Però pian piano ci si rende conto che la sua “marcia in più” si esprime proprio lungo le piste innevate: gli allenatori sbigottiscono nel vedere la naturalezza e la velocità con cui apprende il gesto, la sensibilità con cui gestisce i materiali, la “capacità d’improvvisazione” con cui riesce, di volta in volta, a tracciare le traiettorie ideali sui pendii. Nella stagione 2013-2014 Marta viene inserita ufficialmente nella squadra Nazionale B e dà continuità alle ottime performance in Coppa Europa, conseguendo tre 5° posti, un 7° posto ed infine un 1° ed un 2° posto in gigante sulla pista del Sestriere. Nella medesima stagione si laurea inoltre campionessa del mondo juniores di gigante a Jasnà (Slovacchia), garantendosi l’esordio alle finali di Coppa del Mondo di Lenzerheide (ove si piazza 19^ in gigante) e un posto fisso nel massimo circuito per la stagione successiva.
Il salto di qualità arriva nella stagione 2014-2015: Marta conquista infatti numerosi piazzamenti top-20 e top-10 nelle tappe di Coppa del Mondo (ottenendo anche la prima convocazione ai mondiali assoluti), terminando al 22° posto assoluto nella classifica di slalom gigante. Nell’estate 2015 consegue inoltre il diploma di maturità presso il Liceo delle Scienze Sociali ad indirizzo sportivo di Limone Piemonte (CN).


Marta consolida la propria posizione nelle stagioni seguenti. Inserita nel neonato “gruppo Polivalenti”, finalizzato a favorire la crescita di sciatrici capaci di competere ad alto livello in più discipline, Marta si supera: ottiene i primi podi in Coppa del Mondo in slalom gigante e si piazza a punti con costanza anche in supergigante e combinata alpina, aggiudicandosi il premio di miglior giovane del massimo circuito FIS. Non meno ricca di soddisfazioni è poi l’annata 2017-2018, ove il lavoro di polivalenza dà i suoi frutti, conducendo Marta a posizioni di vertice in discipline diverse dal “suo” gigante.
Essa inoltre è impreziosita dal debutto ai Giochi olimpici di Pyeongchang, ove Marta chiude al 5° posto il gigante, lottando fino all’ultimo per una medaglia. Ma è nel biennio 2019-2020 che il suo talento “esplode” in tutto lo splendore: il 30 novembre 2019 nel gigante di Killington (USA) arriva infatti la prima vittoria nel massimo circuito, che fa da preludio a un prosieguo trionfale, in cui Marta va a podio in combinata, parallelo, superg e discesa libera, il che fa di lei la prima sciatrice italiana nella storia a poter vantare una “top-3” in Coppa del Mondo in cinque discipline diverse.


Un record e un successo indiscutibili, che altro non sono se non la naturale conseguenza del percorso intrapreso, in cui ogni traguardo ottenuto non è mai una destinazione, ma un nuovo punto di partenza, un ulteriore gradino asceso sulla scala del costante miglioramento.
“Il talento naturale esiste, ma senza allenamento, fatica e sudore non serve a nulla” ricorda spesso Marta.
I suoi principali hobby sono la lettura, escursioni sulle montagne, passare quanto più tempo possibile con famiglia e amici e qualche volta andare in moto. E quanto alle vacanze, assolutamente al mare, ben lontana dall’odiato-amato gelo del suo “ufficio”.




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