VOLLEY – Oggi per Romanews intervistiamo Aurora Poli, centrale classe 1999 in forza alla Bindi spa Passione Volley Valdarno per la seconda stagione consecutiva. Aurora è nata a Piombino, in provincia di Livorno, e vanta un’altezza di 188 centimetri. La carriera di Poli inizia nella squadra della sua città, il Volley Piombino, dopo aver svolto tutta la trafila del settore giovanile, con qualche apparizione in prima squadra. Allora militante nelle serie minori toscane, ha affrontato le sue prime esperienze nel mondo senior in quel di Riotorto (frazione del comune di Piombino), dove ha disputato il campionato di serie B2; archiviato il biennio con la formazione della Val di Corna, si è spostata a Firenze dove ha indossato la casacca del CS San Michele; nella stagione 2018-2019 rimane in Toscana indossando la maglia della Rinascita Firenze.
La prima esperienza fuori dal territorio toscano la compie nella stagione 2019-2020, quando si trasferisce in terra sarda con la maglia dell’ Hermaea Olbia, con cui esordisce nel secondo campionato di livello nazionale rimanendovi per due stagioni; nella stagione 2021-2022 si trasferisce all’Assitec Volleyball Sant’Elia, sempre nella serie cadetta nella città di Sant’Elia Fiumerapido nel Lazio; nella stagione 2022-2023 esordisce in serie A1 con la maglia arancionera di Macerata, indossando la maglia numero 18 e nella stagione 2023-2024 indossa la casacca della Futura Volley Teramo, arrivando al settimo posto nel campionato di serie B1 girone E.
L’intervista di Marco Boldini
1) La stagione che sta per iniziare sarà la seconda con la maglia di Valdarno, perché hai deciso di prolungare la tua esperienza a Valdarno? A tuo parere, come si può migliorare il quinto posto dell’anno scorso?
Sono veramente onorata di giocare un altro anno con questa società che per me é stupenda. Hanno da sempre creduto in me, nelle mia potenzialità; mi hanno accolto come una figlia e da subito abbiamo istaurato un rapporto di fiducia.
Dell’anno scorso non cambierei niente, ho incontrato un gruppo forte ed entusiasta, con tanta voglia di fare bene. Abbiamo avuto un bel rapporto e si é visto in campo. Nonostante alcuni acciacchi e problemi fisici, é stato un bell’anno.
2) Riprendendo la prima domanda, l’anno scorso siete arrivate quinte. Cos’è mancato, a tuo parere, per migliorare quella posizione?
Sicuramente la posizione finale mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca perché eravamo una squadra che poteva fare tanto, ma con i gravi infortuni che abbiamo avuto e i vari problemi é già tanto quello che siamo riuscite a fare. Ogni volta abbiamo dimostrato di dare il massimo nonostante le difficoltà, e credo che comunque non ci sia nulla di cui pentirsi.
3) Sei Toscana, di Piombino. Cosa significa giocare nella tua regione?
Dopo tante stagioni fuori casa é stato bellissimo tornare ed avere anche la mia famiglia vicina, dopo anni che non li avevo con me. É stato bello risentire il loro calore e quello degli amici.
4) Dicci qualcosa circa la tua esperienza in serie A2 con la maglia di Olbia.
Sono stati due anni veramente importanti. Arrivavo dalla B2, é stato un salto immenso; ero giovane e non mi rendevo conto di quello che andavo a vivere. Il primo anno è stato particolarmente complicato: è stato durante il Covid, allo scoppio della pandemia siamo dovute tornare ognuna alle proprie abitazioni, però sono stati due anni che mi hanno fatta crescere, questo grazie anche all’aiuto delle mie compagne, in particolare Sara Angelini e Jenny Barazza, le altre due centrali. Mi hanno dato tutto.
5) Hai esordito in serie A1 con la maglia di Macerata, raccontami le emozioni che hai provato.
Un passo molto importante che ha segnato la mia carriera. È stato un traguardo inaspettato, ma che mi ha fatto capire quanto mi fossi impegnata negli ultimi anni. È stata una bella soddisfazione, un anno tosto emotivamente e fisicamente perché non mi ero mai affacciata ad una categoria così importante, completamente differente dall’A2. Anche in questo caso le compagne sono state fondamentali. Sono stata fortunata perché negli anni spesso ho trovato tante compagne che mi hanno aiutata e sostenuta. A Macerata ero la più piccola e più inesperta, ma non ce n’è stata mai nessuna che mi abbia trattata come se non fossi all’altezza, anzi ho sempre avuto la fiducia di tutti, compresi allenatore, staff e la società, che mi ha aiutata a crescere ed a migliorare.
6) Come inizia il tuo amore per la pallavolo?
Ho iniziato a giocare a pallavolo a 10 anni e non è stato amore a prima vista. Ho iniziato perché ero la più alta di tutte, mi vergognavo per la mia altezza in una realtà piccola come Piombino, allora mi sono iscritta a pallavolo pensando che potesse essere una cosa che mi avrebbe aiutato. È così è stato, ero estremamente timida; ora se ripenso a quella bambina in me non è rimasto tanto: grazie alla pallavolo, alle esperienze fatte fuori casa ho capito che persona sono e che persona posso essere. Sono cambiata tantissimo e sono grata alla pallavolo per le opportunità che mi ha dato, per le persone che mi ha fatto conoscere e le società stupende che ho incontrato.
7) Che rapporto hai con il beach volley? Ti piace di più giocare in outdoor o in indoor?
A me il beach volley non è mai piaciuto, non ho mai voluto provare questa disciplina nemmeno per gioco anche perché sono più una tipa da sole e mare. Assolutamente meglio la pallavolo vera e propria.
8) Come gestisci la tua alimentazione durante la stagione?
Durante gli anni di A ho imparato come si mangia e come si deve magiare in base agli allenamenti e al tipo di lavoro che si va a svolgere. Ci tengo molto all’alimentazione, sto molto attenta soprattutto attorno agli allenamenti e alle partite, però giorni liberi mangio normalmente.
9) Come vedi il tuo futuro una volta finita la carriera agonistica?
Mi sto laureando in Design e Moda, una volta conseguita la laurea volevo seguire il percorso di Interior Design oppure quello di moda. La moda è sempre stata la mia passione, anche più della pallavolo, durante gli anni di studio ho capito che anche questo percorso mi interessava molto. Sono ancora indecisa su cosa farò dopo la pallavolo, ma sicuramente sceglierò uno di questi due rami che sono veramente interessanti e mi piacciono tantissimo. Sono pronta a fare anche dei master aggiuntivi per trovare il lavoro che più mi appartiene; di restare nel mondo della pallavolo non ci ho mai pensato, non ho pazienza e non mi vedo adatta ai ruoli tipo allenatrice, mi vedo più attiva, creativa.
10) Qual è la giocatrice con cui hai legato di più nella tua carriera fino a qui? Perché proprio lei?
Ce ne sono state tante. Nei due anni ad Olbia mi sono legata tantissimo a Sara Angelini, le sono davvero grata per tutto quello che ha fatto per me; Martina Ghezzi e Jessica Joly, sono due amiche veramente speciali; con loro, quando posso, organizzo viaggi ed esperienze insieme. Sono veramente importanti per me.
Un’altra amica importantissima è Marzia Ragnoli, viveva con me a Teramo, una delle persone più importanti che io abbia conosciuto. La devo ringraziare particolarmente perché in un anno mi ha dato di più di chiunque altro. Sono veramente onorata di esserle amica.
11) Ti piacerebbe prima o poi fare un’esperienza all’estero?
Non ci ho mai pensato, mi mette a disagio e mi mette ansia pensare di andare fuori dall’Italia.