Volley supervision – A tu per tu con Irene Botarelli

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Volley – Oggi per Roma news intervistiamo Irene Botarelli opposto classe 1996 in forza alla Pantaleo podio Fasano in serie B1 girone D raggruppamento della quale il club pugliese allenato da coach Paolo Totero è ampiamente in testa

Irene è una giocatrice di esperienza che vanta un’altezza di 188 centimetri e diverse esperienze nel campionato cadetto di serie A2 e serie A1

Originaria della provincia di Siena più precisamente il paese Toscano di Buonconvento infatti Irene all’età di solo 15 anni esordisce in serie B2 con la maglia del CUS Siena nella stagione 2011 2012 dal 2012 al 2014 indossa la maglia del Club Italia in serie B1 nel campionato pre juniores con partecipazione al play-off e 8 nazioni nella stagione 2014 2015 viene ingaggiata da C.S. San Michele Firenze in serie B1 nella stagione 2016-2017 ottiene il primo successo con la maglia di Sant’Elia Fiumerapido con il quale disputa il campionato di serie B1 nella stagione 2019/2020 esordisce in serie A2 con la maglia di Soverato la stagione seguente rimane nella serie cadetta con la maglia dell’ Exacer Montale dove come compagni di squadra aveva Sophie Blasi ottimo Libero attualmente con la maglia di Olbia nella stagione 2021 2022 esordisce in serie A1 con la maglia della Delta Despar Trentino allenata da coach Matteo Bertini nella stagione 2022-2023 veste i colori giallo blu dell’ Assitec volleyball Sant’Elia squadra Laziale in provincia di Frosinone agli ordini di coach Emiliano Giandomenico qual è la stagione 2023-2024 gioca in serie B1 con la maglia della Energy system Catania con il quale raggiunge i play off promozione perdendo solo la finale.

L’intervista di Marco Boldini
Domande:
1) com’è andata questa stagione che sta per finire siete ad un passo dall’obiettivo della promozione in Serie A raccontami un po’ come ti sei trovata in Puglia logisticamente parlando?
2) penso che per raggiungere certi traguardi bisogna fare gruppo ma in questa stagione qual è la giocatrice con cui hai legato di più E per quale motivo?
3) Che rapporto hai con i tifosi pugliesi?
4) hai iniziato a giocare a pallavolo molto presto all’età di 15 anni eri già in serie B2 quali sono stati i pro e i contro di questa situazione che hai vissuto in passato
5) hai esordito di serie A2 con la maglia di Soverato raccontami quel periodo?
6) hai giocato ed esordito in Serie A1 con la maglia del Trentino Volley Rosa che emozione è stata per te esordire nella massima categoria nazionale?
7) cosa manca al Sud Italia a tuo parere a livello di infrastrutture sportive per raggiungere il livello del nord Italia?
8) una volta finita l’attività agonistica hai già dei progetti in testa oppure non hai ancora pensato?
Risposte:
1. La regular season è appena finita ed è stata una stagione lunga e piena di insidie. Siamo riuscite a mantenere tutto l’anno la testa del girone e se questo in certi casi ci ha dato tranquillità, in molti altri ha anche aumentato la pressione. Devo dire che però abbiamo affrontato ogni settimana una dopo l’altra e questo ci ha permesso di rimanere concentrate nonostante qualche passo falso. Per me questo è stato il primo anno in Puglia e ne sono rimasta affascinata. In più Fasano si trova in una posizione ideale per riuscire a raggiungere anche altre zone quindi ho avuto la possibilità di girare molto. Certo vista la distanza non mi è stato possibile tornare a casa spesso ma il mio fidanzato fortunatamente è a Roma e i miei genitori hanno approfittato della Coppa Italia per venirmi a trovare.
2. Sicuramente un gruppo che lavori bene in palestra è fondamentale per raggiungere obiettivi importanti ma la cosa che ci ha unito più di tutto quest’anno è stato il divertirsi insieme. In una carriera capita raramente di trovare squadre in cui ti senti a tuo agio con ogni componente e quest’anno è stata la nostra forza in più. Prima di arrivare conoscevo solo Federica Vittorio, con la quale avevo giocato a Sant’Elia, ma fin da subito siamo riuscite ad amalgamarci nonostante i diversi caratteri, cosa non semplice soprattutto per le squadre femminili. Merito va anche allo staff e alla società che ci ha fatto sempre sentire al centro, ascoltandoci e sapendoci supportare in tutte le situazioni, sia dentro che fuori dal campo.
3. Prima di arrivare sapevo già che la pallavolo fosse molto seguita ma è stato sorprendente quanto i pugliesi siano appassionati a qualsiasi tipo di sport. Fasano in particolare ha una grande storia sportiva in tante discipline diverse e la voglia di fare sport si avverte molto forte. Esempio lampante ne è stato l’evento della Coppa Italia che oltre ad avere come protagoniste squadre pugliesi in ogni categoria, ha anche attirato tifosi e appassionati da tutta la regione.
4. Praticare qualsiasi sport ad alto livello comporta dei sacrifici, fortunatamente sono sempre stata supportata dalla mia famiglia quindi anche il trasferimento a Milano con il Club Italia da molto giovane non è stato troppo traumatico per me. Ad oggi, con il passare degli anni, la nostalgia di casa si fa sentire un po’ di più ma la passione che mi spinge a continuare è ancora forte.
5. Il periodo a Soverato è stato un periodo intenso. Eravamo una squadra molto giovane con alcuni innesti di esperienza, lavorammo sodo a livello tecnico e fisico e questo ci permise di fare un bellissimo campionato, interrotto solamente dalla sospensione per il Covid. In quel momento la pressione che sentivo era tanta perchè era comunque il primo anno da titolare in a2 ma ripensandoci adesso è uno dei periodi più belli della mia carriera, sia per il tipo di lavoro fatto in palestra sia per i legami che si sono creati. Con le compagne di squadra siamo rimaste molto unite anche a distanza di anni e quando mi è capitato di tornare a Soverato da avversaria sono sempre stata accolta con un affetto che mi ha scaldato il cuore.

6. L’esperienza a Trento è stata il coronamento di un percorso. Venivo da un anno complicato e la chiamata dalla serie a1 mi ha ridato la spinta giusta. Ho avuto l’occasione di lavorare con grandi professionisti e di aumentare il mio bagaglio tecnico e tattico. In più ho potuto ritrovare tante amiche sia a Trento che negli altri club e giocare nei palazzetti più belli e importanti d’Italia è stato un regalo di cui sono infinitamente grata.

7. Non mi sembra corretto dire che al sud Italia “manchi” qualcosa. Ho avuto l’opportunità di giocare in entrambi gli ambienti e secondo me quello che penalizza il sud è solo pregiudizio. A livello di infrastrutture ci sono molte realtà che non hanno niente da invidiare ed esattamente come in altre regioni ci sono molte società con progetti solidi e ambiziosi.
8. Finita l’attività agonistica vorrei dedicarmi all’azienda agricola che stiamo avviando con la mia famiglia a Buonconvento. Sono sempre stata innamorata del territorio in cui ho avuto la fortuna di crescere e non vedo il mio futuro in nessun altro posto.



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