Roaming tra sogni e realtà

333

Ce lo hanno anticipato da oltre un anno per farci sentire ‘coccolati’, per tenerci buoni ed impegnati con i nostri telefonini che invadono le nostre menti e ci distraggono dai veri problemi del mondo. Ci raccontano di fantastici risparmi e di meravigliose offerte ma noi non ci fidiamo. Ad oggi pensare di essere avvantaggiati da un contratto con le compagnie telefoniche appare una chimera. Tutti sono interessati alle quantità di clienti da ‘rubare’ agli altri gestori con qualche succulenta (?) offerta ma a guadagnarci sono sempre i gestori e mai i cittadini. Con l’intervento dell’Unione Europea vogliono farci credere che i gestori sono stati messi alle strette a vantaggio degli utenti ma tutto ciò è da dimostrare e non ne siamo affatto convinti.
Da quando politica ed i colossi dell’imprenditoria non vanno a braccetto a discapito dei cittadini? Ma andiamo con ordine perché su tutti i media il 15 giugno 2017 viene segnalata come una data storica per le telecomunicazioni in Europa poiché a partire da questa data ‘storica’ il roaming internazionale diventa gratis quando si viaggia nei paesi dell’Unione Europea. Questo vuol dire viaggiare e spostarsi in altri paesi dell’UE e continuare ad utilizzare il vostro smartphone esattamente come se foste in Italia: il nome scelto dalla Commissione Europea, infatti, è Roam like at home, nome che attrae perché vorrebbe rendere bene l’idea di poter utilizzare i propri bundle di minuti, SMS e dati anche all’estero, proprio come se vi trovaste in Italia.
Ma facciamo un passo indietro. La nostra storia ha inizio il 7 aprile quando, il Parlamento Europeo, ha approvato definitivamente la legge che stabilisce l’abolizione dei costi di roaming nei paesi dell’Unione Europea, con 579 voti favorevoli, 27 contrari e 50 astenuti.
La Commissione Europea ha più volte rassicurato gli utenti: sì, il roaming diventa davvero gratuito, potrete usare serenamente lo smartphone anche all’estero e, in linea di massima, tutto quel che dovrete fare sarà abilitare l’apposita opzione per il roaming sul vostro dispositivo.
Ma, e sono ‘ma’ rilevanti vi sono norme e vincoli che è il caso di approfondire e le stesse FAQ dell’Unione Europea sono state assistite a tal scopo.
Come funziona il roaming? È davvero un roam like at home?
L’Unione Europea ha spinto moltissimo per il cosiddetto roam like at home (conosciuto anche come RLAH), ossia la condizione che permetterà a tutti i cittadini europei di spostarsi di paese in paese senza preoccuparsi troppo della propria tariffa: insomma, attraversare i confini nazionali adesso è (quasi) indifferente nell’utilizzo dello smartphone.
Posso usare l’opzione del mio operatore, con tanto di chiamate, SMS e dati inclusi?
Sì, ogni utente può continuare ad utilizzare il proprio bundle quando si trova all’estero, attingendo da minuti, SMS e dati inclusi nel pacchetto con il proprio operatore.
Non ci sono limiti per chiamate ed SMS (vale a dire che se in Italia avete chiamate ed SMS illimitati, li avrete anche all’estero) ma possono esserci alcune restrizione sull’utilizzo dei dati.
In ogni caso tenete presente che non è detto che i limiti descritti sotto vengano applicati dagli operatori: il vostro gestore potrebbe anche darvi tutti i GB che avete a disposizione in Italia e, in caso contrario, è comunque tenuto ad informarvi via SMS, indicando le condizioni di corretto utilizzo.
Quali sono le restrizioni sui dati per il roaming in UE?
In linea di massima i dati sono inclusi e la Commissione Europea ha insistito più volte che l’obiettivo è permettere agli utenti di avere a disposizione abbastanza dati da poter utilizzare serenamente la connessione, anche all’estero.
Tuttavia, a seconda dell’operatore, potrebbero esserci alcune limitazioni un po’ complesse.

In sostanza, le condizioni roam like at home permettono agli operatori esteri di applicare un sovrapprezzo se nel paese d’origine pagate 1 GB meno di 3,85€. Questa cifra si abbasserà a 3€/GB nel 2018 e a 2,25€/GB nel 2019.
In ogni caso, è comunque previsto un certo numero di GB (numero tutto da decifrare) da utilizzare senza pagare nulla; le commissioni aggiuntive scatteranno solo superata una certa soglia.
La prima cosa da fare per scoprire se un operatore estero può applicare delle commissioni è calcolare se pagate meno di 3,85€ a GB (tasse escluse). In Italia le aliquote sulla telefonia sono pari al 22%, quindi per iniziare dovete calcolare qual è il costo della vostra tariffa IVA esclusa: per farlo, potete affidarvi ad uno dei numerosi strumenti online adibiti allo scopo, come questo:
Calcolo IVA. Supponendo che abbiate una tariffa da 8€ ogni 4 settimane, l’IVA è pari a 1,44€ e il costo tasse escluse è di 6,56€. A questo punto, dovete dividere il costo totale per il numero di GB, per scoprire se pagate 1 GB più o meno di 3,85€. Continuando a supporre che la vostra tariffa da 8€ abbia 3 GB inclusi, ad esempio, dovete calcolare: 6,56/3 = 2,04
In questo caso il risultato è 2,04, il che significa che non tutti i GB che avete nel vostro piano saranno disponibili all’estero. Al contrario, se il risultato fosse stato uguale o superiore a 3,85€, tutti i GB che avete inclusi nel bundle sarebbero stati disponibili anche all’estero.
Per sapere quanti GB saranno inclusi all’estero, dovete fare un altro calcolo, tenendo presente che il costo massimo all’ingrosso per 1 GB di traffico è pari a 7,7€. Questo prezzo si abbasserà nel corso dei prossimi anni: passerà a 6€/GB nel 2018, 4,5€/GB nel 2019, 3,5€/GB nel 2020, 3€/GB nel 2021 e 2,5GB/2022.
Per ottenere il numero minimo di GB che il vostro operatore deve offrirvi, dovete quindi calcolare
(2*(CostoTariffaSenzaIVA / 7,7) = NumeroGBinRoaming
Tornando all’ipotetica opzione di cui dicevamo prima, se il costo senza IVA della vostra tariffa è di 6,56€, il calcolo da eseguire è: (2*(6,56 / 7,7) = 1,62
In questo caso, quindi, il vostro operatore dovrà offrirvi almeno 1,62 GB all’estero. Dato che il tutto è un po’ complesso, riassumiamo ancora una volta i calcoli: CostoTariffaIVAEsclusa / NumeroGiga = X Se X < 3,85 (2*(CostoTariffaIVAEsclusa/7,7) = NumeroGBInRoaming Quali sono le regole di fair use per il roaming UE? In linea generale, l’unica regola per rientrare nelle regole del corretto utilizzo del roaming, è sufficiente passare all’estero meno tempo di quanto si passa nel proprio paese natale. Nel caso in cui questa condizione non venga rispettata, l’operatore può contattare il cliente e chiedere spiegazioni, che dovranno essere fornite nel corso di 14 giorni. Nel caso in cui l’utente continui ad utilizzare il roaming, l’operatore potrà applicare i sovrapprezzi stabiliti, che sono elencati nel punto qui sotto. Quali sono i sovrapprezzi applicabili per il roaming UE? Precisiamo ancora una volta che i sovrapprezzi non vengono applicati di default, ma solo e soltanto nel caso in cui il cliente non rispetti le condizioni di corretto utilizzo (elencate nel punto superiore). Chiamate: 3,2 cent per minuto (+ tasse) SMS: 1 cent per SMS (+ tasse) Dati: 7,7€ per 1GB (+tasse) Ricordiamo che il costo per ogni GB varierà nel corso dei prossimi anni, seguendo questo schema: 7,7€/GB (dal 15 giugno 2017) 6€/GB (dal 1 gennaio 2018) 4,5€/GB (dal 1 gennaio 2019) 3,5€/GB (dal 1 gennaio 2020) 3€/GB (dal 1 gennaio 2021) 2,5€/GB (dal 1 gennaio 2022) Cosa devo fare per non pagare più il roaming in UE? Nulla: tutti gli operatori devono automaticamente applicare l’azzeramento del roaming a partire da oggi, 15 giugno 2017. Nel caso in cui il vostro piano includa una tariffa per il roaming, il gestore è tenuto a contattarvi chiedendo se volete mantenerla o se preferite passare al roam like at home previsto dall’Unione Europea. Nel caso in cui non rispondiate, verrà automaticamente applicato il roam like at home. Come faccio a sapere che non pagherò più il roaming in UE? Se non avete già ricevuto un messaggio in merito, il vostro operatore dovrà contattarvi (al più presto) comunicando l’azzeramento dei costi di roaming. Salvo esplicita richiesta di mantenere la propria tariffa per l’estero, l’opzione di default per il roaming in UE deve diventare per tutti Roam like at home. Nel caso in cui il gestore non dovesse applicare in tempo la variazione e vi addebitasse dei costi, potete contestare la cifra pagata. Nel caso in cui l’operatore non volesse restituirvi quanto speso, dovrete rivolgervi all’autorità competente per il paese di riferimento (nel caso dell’Italia, l’AGCOM). Il roaming varia a seconda dell’operatore? No, tutti gli operatori dovranno azzerare i costi di roaming; non sono previste distinzioni da gestore a gestore (eccetto quel che potete leggere qui sotto a proposito delle deroghe) Ci saranno cambiamenti in Italia per quando si ricevono chiamate dall’estero? No, le nuove normative riguardano solo e soltanto le tariffe relative a quando vi trovate all’estero. Nel caso in cui vi troviate in Italia e riceviate una chiamata dall’estero, non cambia nulla: se pagate uno scatto alla risposta, continuerete a pagarlo. Anche in caso di chiamate dall’Italia verso l’estero, vengono mantenute le stesse tariffe che pagate attualmente. Vale la pena precisare, infatti, che nei due casi suddetti parliamo di chiamate internazionali, mentre la nuova normativa europea regola solo il roaming estero, ossia quando vi trovate in un paese dell’UE diverso da quello di provenienza. In quali paesi posso utilizzare il roaming gratuito? In tutti i 28 paesi dell’Unione Europea, ossia: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito. Per gli altri paesi dalla European Economic Area (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) il roam like at home verrà introdotto poco dopo il 15 giugno. Al contrario, il roaming gratis non è applicato in Svizzera, che non fa parte dell’Unione Europea. Anche il Regno Unito? E la Brexit? Sì, le condizioni per il roaming all’estero valgono anche per il Regno unito. Attualmente il Regno Unito fa ancora parte a tutti gli effetti dell’Unione Europea, in quando il processo per la Brexit è appena iniziato e ci vorranno alcuni anni prima che venga concluso Una volta conclusa la Brexit, la possibilità di navigare senza costi di roaming in terra inglese dipenderà probabilmente dagli accordi commerciali tra l’Unione Europea e il Regno Unito. FAQ Roaming UE. Ma siamo certi di tutto questo? In Rete ci siamo imbattuti in questo comunicato che offre risposte interessanti e diverse da quelle tranquillizzanti dell’Unione Europea. Non credete alle favole. Non è vero che l'eliminazione del roaming è un enorme vantaggio per i cittadini. E ve lo dimostriamo con 5 semplici esempi, 5 imbrogli che rischiano di trasformare questo provvedimento in un incubo per i consumatori. 1) LE CHIAMATE INTERNAZIONALI SI PAGANO Esempio: chiamare con un numero italiano un amico spagnolo che utilizza un numero spagnolo non è gratis. L'addio al roaming non cancella i costi aggiuntivi delle chiamate internazionali. 2) I SOVRAPPREZZI RETROATTIVI Esempio: dopo 4 mesi scattano i controlli da parte dell'operatore telefonico. Se il tempo speso all'estero è superiore a quello speso in Italia scatta un sovrapprezzo sulle chiamate e il roaming per il resto dell'anno viene ripristinato 3) IL TETTO AI GIGA Esempio: alcuni operatori hanno promesso il roaming zero ma lo hanno limitato a massimo 1 GB per il traffico dati. Occhio! Fastweb Mobile, ad esempio, ha già annunciato che garantirà il roaming zero ma limitato a massimo 1 GB per il traffico dati e a 500 minuti per le chiamate. Ecco il link alla loro offerta. 4) IN SVIZZERA SI PAGA Esempio: chi dall'Italia attraversa la Svizzera in macchina per raggiungere un altro Paese europeo deve disabilitare il roaming o riceverà una bolletta salatissima! 5) NUOVE VOCI IN BOLLETTA Attenzione anche agli aumenti improvvisi delle tariffe e alle fantasiose nuove voci in bolletta, come le spese "per costi di incasso" o similari. Tutte subdole mosse, un po' come la recente prassi di fatturare ogni 4 settimane e non più ogni mese. Ne deriva un rincaro generalizzato delle tariffe, anche per chi non viaggia! La verità è che tagliano il roaming a chi viaggia, ma aumentano le tariffe di tutti. Lo dimostrano anche i rialzi ingiustificati delle tariffe da parte delle compagnie telefoniche negli ultimi mesi, come più volte denunciato dall'Agcom. Il roaming non sparisce per del tutto, si chiamerà tariffa di roaming all'ingrosso e rappresenta i costi che le compagnie telefoniche si scaricano a vicenda per permettere ai propri clienti di navigare e chiamare all'estero. Questi costi potrebbero essere spalmati su tutti quelli che hanno un cellulare, dunque su 62.750.000 schede sim in Italia. La tariffa all'ingrosso per 1 gigabyte di traffico telefonico sarà di 7,7 euro nel 2017 e poi scenderà gradualmente negli anni successivi. Per coprire questi costi le compagnie telefoniche potrebbero alzare le tariffe per tutti. Oggi, 15 giugno, non è un giorno di festa per i cittadini come la propaganda europea vorrebbe spacciare. Come sempre l’utente è solo e deve verificare con attenzione i propri consumi telefonici per essere certo di non avere brutte sorprese. Il concetto lo ripetiamo: perché la UE dovrebbe costringere le compagnie telefoniche ad andare incontro agli utenti e perché le compagnie telefoniche non dovrebbero aver trovato un sistema per aggirare l’ostacolo?




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *