Calcio: Italia-Germania amichevole di lusso

289

Calcio: Italia-Germania amichevole di lusso

La facile vittoria sul Liechtenstein di sabato ci ha dato la conferma di una nazionale che sta intraprendendo un nuovo cammino di cui vediamo solo i primi passi e di cui non sappiamo la destinazione finale. Ovviamente il primo obiettivo sarà quello di qualificarci per i mondiali di Russia 2018, ma la Spagna nostra avversaria diretta e in testa a pari punti con noi nella classifica del girone, è nettamente in vantaggio visto una differenza reti di +7 rispetto agli azzurri e con lo scontro diretto del prossimo settembre in casa.
Quasi sicuramente saremo costretti a vincere in casa degli spagnoli a meno di imprevisti passi falsi delle Furie Rosse, visto il pareggio della partita di andata e l’impresa non sarà certo delle più facili. Il cammino per Russia 2018 potrebbe passare per i play off dove anche lì rischieremmo di incontrare squadre blasonate e di livello pari al nostro. Il compito che attende il CT Ventura è uno dei più ardui della storia azzurra per cui la strada che si è incominciata a vedere sabato a Vaduz è solo il primo timido passo di questo complicato percorso. Come facilmente pronosticato, sabato non è venuta quella goleada che si chiedeva all’Italia, ma abbiamo visto un primo tempo brillante che ci ha fato ben sperare; ricordandoci che avevamo di fronte una delle nazionali più deboli del panorama internazionale, abbiamo visto una squadra propositiva che sfornava palle gol in sequenza e che avrebbe potuto e dovuto realizzare ben più di quattro reti. Il secondo tempo invece, complice il fatto che i padroni di casa si siano schierati praticamente in 10 dietro la linea della palla e un calo di concentrazione degli azzurri, abbiamo visto una nazionale abbastanza apatica incapace di produrre gioco ed occasioni. Questa nazionale double face ci fa capire che le difficoltà saranno tantissime; metabolizzare nuovi moduli ed inserire tanti giovani è un processo complesso e molto difficoltoso. Dovremmo mettere in preventivo anche passi falsi e prestazioni non all’altezza.
Stasera la sfida con la Germania si annuncia come un banco di prova irto di ostacoli e dove la figuraccia è dietro l’angolo. Affrontare la Germania non è mai un amichevole, anche se oggi la Germania si presenterà con una squadra piena di giovani e di rincalzi. Solo quattro saranno i reduci della sfida di Bordeaux degli Europei persa, come tutti ricordiamo dalla nostra nazionale solo al diciottesimo rigore, ma questo non vuole dire che troveremo davanti a noi una squadra dimessa o con meno tasso tecnico. La federazione tedesca ha intrapreso un discorso sui giovani dal lontano 2000, dopo il clamoroso flop degli Europei di Belgio-Olanda, che ha portato la Germania a vincere gli ultimi mondiali in Brasile, ma soprattutto ha avuto il merito di creare una intelaiatura di base da cui prima i club e poi la nazionale stessa possono attingere in modo da avere un ricambio continuo e praticamente inesauribile. In confronto a noi la Germania è anni luce avanti nel discorso programmazione del calcio giovanile e del movimento calcio in toto. Questo ha prodotto una serie di giocatori giovani che stanno piano piano integrandosi nella nazionale maggiore, ma che sono molto più pronti e preparati dei nostri giovani che Ventura sta tentando di inserire. Questa sera potremmo conoscere meglio giocatori come Kimmich Gnabry Rudy e Goretzka che già hanno raggiunto in pianta stabile il palcoscenico della Bundesliga e che ora vogliono sfondare anche in campo internazionale.
Ventura questa sera sicuramente cambierà modulo e interpreti sia per un ovvio turnover quando ci sono incontro così ravvicinati, ma anche perché sa benissimo che la Germania va affrontata in modo molto diverso rispetto al Liechtenstein, per non andare incontro ad un imbarcata che potrebbe avere strascichi preoccupanti per le sorti della sua nazionale. Si dovrebbe tornare ad una difesa a 3, ma ciò non significa ritornare sui propri passi e scendere in campo col 3-5-2 tanto caro a Conte, ma più probabilmente si giocherà con un 3-4-3 una sorta di ponte tra la vecchia gestione e quella nuova. Messo per ora in naftalina il 4-4-2 di Vaduz, e non 4-2-4 che abbiamo visto solo dal 70esimo quando con Eder e Insigne sugli esterni abbiamo effettivamente avuto quattro punte in campo, la difesa sarà composta da tre centrali con Bonucci a fare da chioccia ai due giovani, ma ormai affermati, Romagnoli e Rugani. Gli esterni di centrocampo saranno probabilmente Darmian e De Sciglio il che sta a significare una nazionale molto attenta e coperta, mentre Verratti sarà affiancato in mediana dal laziale Parolo, al rientro dopo il turno di squalifica. Da capire come si schiererà davanti mister Ventura. Sicuro Belotti bisognerà vedere le condizioni di Immobile, uscito un po’ affaticato sabato, magari sarà Zaza a sostituirlo voglioso di riscatto dopo il clamoroso errore del rigore che costò l’eliminazione dagli europei, e bisognerà vedere chi sarà il terzo a giocare sull’esterno se sarà Eder il che significherò giocare con un 3-4-3 classico o Bernardeschi dove il giovane viola potrebbe anche schierarsi dietro le due punte dando vita ad 3-4-1-2, mai visto in azzurro, ma che potrebbe rivelarsi una valida alternativa soprattutto a partita in corso.
Lasciando da parte per un momento il discorso tattico, è molto interessante soffermarsi su alcune dichiarazione di Ventura nella conferenza stampa della vigilia. Molto scalpore ha sollevato la sua affermazione di volere anticipare a metà agosto l’avvio della serie A per avere una nazionale pronta all’impegno fondamentale con la Spagna del 02/09 prossimo, e la successiva battuta dello stesso mister minacciato di ricovero per tale richiesta. Ovviamente nessuno condurrà Ventura in un Centro d’Igiene Mentale, ma il discorso fa capire quando è difficile e complicato il ruolo del CT e come sia diversamente percepito dal tifoso comune. Come detto ieri in conferenza stampa, al CT manca soprattutto tempo: tempo per provare, amalgamare, sperimentare, ma soprattutto per costruire una squadra equilibrata e competitiva. Sono né più né meno i discorsi che Conte e altri predecessori del CT genovese han fatto. Purtroppo gli interessi dei club delle leghe che gestiscono i vari campionati hanno nettamente la meglio sugli interessi delle federazioni e delle nazionali, con il risultato di avere sempre meno tempo a disposizione per la nazionali. Gli stage che non furono accordati a Conte, ma che invece Ventura è riuscito a strappare, a nostro avviso si riveleranno solo un piccolo contentino, visto che vi parteciperanno solo giocatori che no disputano le Coppe, quindi quasi nessuno dei titolari di oggi. Un po’ poco per cercare di risollevare la nostra nazionale.
Ad esso va aggiunto una sensazione di disinteresse che si percepisce nell’ambiente calcio e anche in parecchi appassionati nei confronti delle nazionali maggiori. Forse il nostro è un concetto fin troppo estremo rispetto al vero stato delle cose, ma le nazionali, soprattutto nel nostro paese, è vista un po’ da tutti come una fastidiosa pausa del campionato e un inutile perdita di tempo per i propri interessi. Un ulteriore esempio è il fatto che nelle pagine dei giornali e nei servizi delle trasmissioni televisive, la squadra azzurra si ritaglia un esiguo numero di pagine o di servizi, e la pausa del campionato è usata più per parlare di mercato, tanto caro ai più, che per discutere e riflettere sulla squadra azzurra. Sicuramente l’inflazione di partite a cui siamo bombardati, e il fatto che la cifra tecnica di molte partite delle nazionali sia di gran lunga inferiore a quelle di Champions, per fare un esempio, facilitano il diminuire dell’interesse di stampa e appassionati, ma si deve anche capire che senza queste partite che sembrano fastidiose e inutili, non si può arrivare ad impegni fondamentali come i mondiali e gli europei, che vengono seguiti da tutti. Se poi si falliscono questi appuntamenti principali la colpa sarà anche nel fatto di snobbare troppo questi partite di avvicinamento all’evento clou. È il caso che molti riflettano su questo piccolo ma significativo passaggio.
Per tornare alla partita di stasera qualunque sia il risultato che ne scaturirà non dovrà influire in qualsiasi modo sul percorso che si spera ci porti ai mondiali. Nessuna esaltazione in caso di vittoria e nessuna stroncatura in caso di sconfitta. Come sempre si dovrebbe fare, bisognerà analizzare l’incontro in tutti i suoi momenti ed estrapolare ciò che ci sarà stata di buono e di negativo, senza lasciarsi ingannare dal risultato che troppo spesso condiziona giudizi ed opinioni.

15/11/16 PIERFRANCESCO BONANNO




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *