Calcio – Serie A nona giornata: anticipi

250

Calcio – Serie A – La presentazione della nona giornata
Oggi alle 18 il derby di Genova darà inizio alla nona giornata del girone di andata, che avrà il suo punto di massimo interesse nel posticipo serale di San Siro Milan – Juventus.
Ora tocca alla squadra di Montella ricoprire almeno per una sera quel ruolo di “antiJuve” che il campionato italiano va cercando ormai da più di cinque stagioni. A inizio stagione sicuramente la squadra rossonera era tra le meno accreditate a colmare questo vuoto che pare ormai quasi una maledizione. Gli anni precedenti la Roma, la scorsa stagione il Napoli, dopo la brillante vittoria della quarta giornata proprio sulla capolista sembrava l’Inter la più diretta concorrente, ora tocca all’altra squadra milanese cercare di fermare la corazzata bianconera. La sonante vittoria di domenica sera contro il Chievo ha lanciato i ragazzi di Montella al secondo posto, ex aequo con la Roma, e il calendario gli ha beffardamente messo di fronte subito la prima in classifica, in quello che sembra un amarcord delle tanta sfide tra il Milan Berlusconiano e la Juventus della famiglia Agnelli che hanno caratterizzato il calcio italiano degli ultimi decenni.
Il Milan è la vera sorpresa di questa prime otto giornate. Spesso abbiamo parlato delle problematiche societarie degli ultimi anni e della probabile cessione alla cordata di cinese che ancora non si realizza, e abbiamo etichettato, come tutti gli addetti ai lavori, il mercato del Milan di quest’anno come il più deficitario di sempre dell’era Berlusconi. Ma Montella fin dal suo insediamento avvenuto a luglio ha avuto le idee chiare sul modulo e sugli uomini su cui contare. Mai negli ultimi anni si è visto un Milan così continuo e solido e soprattutto così equilibrato in difesa. Tanto ha fatto la crescita del baby Donnarumma, ma tutta la fase difensiva rossonera appare più sicura e ben rodata rispetto alle ultime giornate. La rosa del Milan non è minimamente paragonabile a quella della Juventus, ed appare anche tecnicamente inferiore a Roma Inter e Napoli, ma la costanza e la bontà del lavora del giovane allenatore napoletano si rispecchia negli ottimi risultati della squadra.
Bacca è un bomber di levatura internazionale e la crescita di due giovanotti di belle speranze come Niang e Suso hanno permesso a tutto il Milan di essere letale nelle ripartenze e negli spazi aperti. La crescita di tanti italiani, da De Sciglio a Romagnoli per passare ai giovanissimi Calabria e Locatelli, è anche un buon viatico per la nostra serie A, sempre più affollata di stranieri con poca qualità. Su tutti va ovviamente esaltata la crescita di Donnarumma, questo talento che stasera si troverà di fronte il suo idolo da giovane, Buffon con la seria possibilità di affrontarlo di sconfiggerlo per la prima volta. Montella nella conferenza pre partita ha giustamente gettato acqua sul fuoco, chiedendo a tutti di stare con i piedi per terra e di mantenere un basso profilo. Il dichiarare che sarà più importante per la sua squadra la partita di martedì col Genoa, non è una dichiarazione solo per allontanare la pressione, ma anche una considerazione giusta, se si pensa al cammino dell’Inter dopo la vittoria sui bianconeri. Montella sembra maturato non solo come uomo, ma soprattutto come tecnico. Pare molto cambiato il suo approccio alla partita con difese alte e aperte che prendevano sempre almeno un gol a partita. Ora il possesso palla è meno sterile e finalizzato alla rapida conclusione, mentre il pressing alto potrebbe mettere in seria difficoltà una Juventus in cui il ruolo del regista davanti alla difesa pare ancora un rebus inesplicabile per Allegri.
Allegri da parte sua ha diversi problemi da affrontare nonostante la sua Juventus stasera sia sempre favoritissima per la partita di stasera e per la vittoria finale. La Juventus vista finora di certo non ruba l’occhio per il gioco brillante, ma nonostante questo è prima in classifica con ben cinque punti di vantaggio e prima nel girone di Champions. Proprio recuperare le forze sia fisiche che mentali sarà il primo cruccio di Allegri per la partita di stasera. A Lione la Juventus ha speso molto soprattutto nel secondo tempo quando si è trovata in 10 e recuperare non sarà semplicissimo. Il problema infortuni è poi il secondo nodo. Molti sono gli indisponibili per stasera o i giocatori appena recuperati che quindi non avranno una condizione brillante. Sicuramente Allegri a differenza di Montella, ha variato molto gli uomini visto l’ampia scelta di uomini a sua disposizione, ma questo non ha favorito l’amalgama della sua squadra. Il gioco pare farraginoso e le partite vengono risolte più dallo spunto di un singolo che grazie ad una coralità di manovra.
Certo cambiare così tanti giocatori e per giunta di così grosso calibro non facilita il compito dell’allenatore, per giunta complicato come dicevamo dai continui infortuni, ma ad una rosa così qualificata si chiede qualcosa di più sotto il punto di vista della brillantezza del gioco. Stasera alla corazzata bianconera servirà qualcosa di più di una partita al minimo sindacale nell’attesa di un guizzo isolato, se no rischierà una seconda sconfitta milanese dopo l’Inter. La sicurezza difensiva è una carta importante da giocare e la confermata sicurezza di Buffon lo sta a testimoniare, in più Benatia che sostituirà Chiellini ancora non al meglio, dà sicurezza ed esperienza. Higuain e Dybala sono una coppia offensiva che in Italia nessuno ha e pochi in Europa hanno, i dubbi riguardano sempre un pacchetto centrale non ancora affiatato. Continuerà la staffetta Hernanes Leminà davanti alla difesa con il brasiliano favorito, con Khedira e Pjanic ai suoi fianchi. Vedremo se i tre finalmente troveranno i giusti equilibri che finora non hanno trovato e sapranno sviluppare un gioco che ancora non si è visto.
La giornata inizierà alla 18 con il sentitissimo derby di Genova una delle partite più sentite e vissute di tutta la stagione. Per Genova tutta è sicuramente “La Partita” come ha giustamente detto il tecnico doriano Giampaolo alla vigilia. Il pubblico genovese è uno spettatore molto passionale e caloroso che attende tutto l’anno il derby per poter dar sfogo alla rivalità che caratterizza Genoa e Sampdoria. Le due squadre sono in un periodo di forma totalmente diverso. La Samp viene da due pareggi stentati e non vince dalla seconda giornata. Giampaolo è sempre in bilico e la sua affermazione nella conferenza stampa pre partita di ieri che questa sarà la gara più importante della sua carriere, non si discosta poi tanto dalla realtà. Una sconfitta nel derby è sempre vissuta con grande angoscia e una classifica così deficitaria acuirebbe tutte le problematiche. In più l’emergenza in difesa è totale, con i migliori elementi Il portiere Viviano e il centrale Silvestre, indisponibile forse l’argentino andrà in panchina, con i sostituti che non sembrano all’altezza dei titolari. Davanti conferma per la coppia Quagliarella Muriel con Alvarez alle loro spalle.
Il Genoa si gode una bella classifica in piena zona Europa League e chiede alla partita di oggi i tre punti non solo per il primato cittadino, ma anche per una classifica che potrebbe sorridere più del previsto a fine serata. L’assenza di Pavoletti, oggi recuperato e pronto per la panchina, è stata brillantemente superata grazie al giovane Simeone, ma anche ad una fase realizzativa che non è mai mancata a questa squadra. Juric, oggi squalificato e quindi costretto a seguire il match dalla tribuna, ha seguito le orme tracciate da Gasperini non stravolgendo una squadra che aveva una intelaiatura solida e consolidata. I rossoblù non hanno quindi mai interrotto un cammino e questo ha favorito l’inserimento dei nuovi e la continuità del 3-4-3 che Gasperini ha costruito negli anni.
Il palinsesto domenicale sarà aperto della sfida salvezza Udinese – Pescara dove Del Neri cercherà di dare seguito alla bella e sfortuna prestazione contro la Juventus, mentre Oddo deve ritrovare la strada di una vittoria che da troppo tempo manca alla squadra abruzzese.
Alle 15 sono diverse le partite che chiedono un occhio di riguardo, ma Torino – Lazio è forse quella che attrae di più vista la classifica delle due appaiate a quota 14. La Lazio di Inzaghi viene dal sofferto e contestato pareggio interno con il Bologna, che sa molto di passo falso. La Lazio ha fallito una prima prova domenica scorsa per esplorare le zone alte della classifica, ma il calendario gli concede subito una prova di appello, contro i granata. Un eventuale vittoria potrebbe significare terzo posto, anche se l’avversario attraverso un ottimo momento e gode dei favori del pronostico. Altra prova del nove da superare per la squadra di Inzaghi sarà quella di vedere come reagire al forfait di De Vrij. Lo sfortunato centrale olandese e alle prese con un nuovo brutto infortunio che lo terrà lontano dai campi per più di un mese. Giova ricordare che l’anno scorso l’olandese ha perso tutta la stagione e la squadra bianco celeste ne ha risentito in maniera sensibile. Ora che era rientrato in pianta stabile la sua presenza si era fatta sentire dando certezze e punti di riferimento a tutta la squadra. Ora verrà di nuovo a mancare e i suoi sostituti, mancando anche Bastos da tempo, sono i due giovani Wallace e Hoedt che tante certezze finora non hanno dato. Inzaghi proprio per supplire a queste difficoltà difensive sembra intenzionato a schierare un 4-1-4-1 con Immobile unica punta, con Keita e Anderson più esterni di centrocampo che ali di un effettivo tridente.
La prova della Lazio sarà resa ancora più complicata trovandosi di fronte un Torino lanciatissimo con un ambiente caricato a mille dalla roboante vittoria di Palermo. Per il Torino vale un po’ lo stesso discorso che si fa per il Milan. Una squadra che non ruba l’occhio come le altre per il gioco, ma che con la costanza ed il lavoro ottieni risultati, in più giocando con giovani italiani di sicuro avvenire. Mihajlovic dopo la difficoltosa stagione milanista, sembra essere nel suo ambiente ideale fatto di cuore e carattere con una squadra di combattenti che però ha buone capacità tecniche soprattutto nel trio offensivo Belotti Iago Lijaic. E proprio il serbo può essere il valore aggiunto a questa squadra. Il talento del ragazzo non è stato mai messo in dubbio, ma piuttosto la sua tenuta mentale è sempre stata quella che gli ha fatto difetto. Ora superato anche l’infortunio che ne ha condizionato l’inizio, sembra aver trovato quella tranquillità che sembra essergli mancata finora. Miha lo esalta e crede fermamente in lui, vedremo se la fiducia sarà ripagata.
Da seguire alle 15 con molto interesse le prove di Napoli e Inter chiamate entrambe in trasferta contro Crotone ed Atalanta. Neanche venti giorni fa decantavamo anche su queste pagine l’ottimo campionato dei partenopei, in venti giorni tutto pare cambiato e l’infortunio di Milik non è l’unica spiegazione accettabile. La condizioni di alcuni giocatori pare incredibilmente scaduta, su tutti Jorginho e Insigne, che infatti dovrebbero partire dalla panchina, ma soprattutto la fase difensive pare essere ritornata quella dei tempi di Benitez. La partita di Champions con Il Besiktas ha confermato una involuzione molto preoccupante che già si era visto in campionato contro Atalanta e Roma. Incredibile che una squadra come il Napoli conceda occasioni agli avversari figli di distrazioni e di giocate sbagliate, errori banali e di concentrazione che la stagione precedente non si erano visti. Sarri pare troppo dogmatico nelle sue scelte, penalizzando giocatori che sono stati acquistati e mai utilizzati ad oggi. Il Crotone, a dirla tutta fino a questo momento inadatto a calcare i campi di serie A, sembra cadere al momento giusto per rilanciare i partenopei dando loro la tranquillità dei tre punti e la possibilità di ricominciare un cammino bruscamente interrotto. Per il Crotone il grande stimolo di esordire finalmente nel proprio stadio davanti al proprio pubblico.
Altra grande in perenne difficoltà è l’Inter. Il brodino caldo preso in Europa League, partita vinta più grazie alla casualità che ad una vera e propria prestazione autorevole, non basta a dare serenità e calma all’ambiente. La grana Icardi della settimana scorsa che ha pesantemente condizionata la sconfitta interna col Cagliari, pare superato, ma sotto la cenere è pronta a riesplodere al primo accenno di screzio che si innescherà tra il capitano e la curva. In più De Boer vive in uno stato di precariato continuo che non facilita lo crescita della squadra. Vedremo se finalmente l’olandese incomincerà a metabolizzare il calcio italiano, capendo fino in fondo le nascoste difficoltà che il nostro campionato mette in scena in ogni partita. L’Atalanta sarà un banco di prova tosto da affrontare, che soprattutto in casa non concede nulla a nessuna, chiedere al Napoli per informazioni. Gasperini ha avuto difficoltà a far capire ai suoi giocatori il suo classico 4-3-3, ma ora sembra la squadra pare seguirlo e i risultati stanno arrivando. E poi il Gasp è un ex dal dente sempre avvelenato quando incontra l’Inter e sotto sotto spera veramente di farle lo sgambetto superandolo anche in classifica.
Domenica pomeriggio inoltre si giocheranno Cagliari – Fiorentina con i sardi che vogliono riuscire in un’altra impresa dopo quella di San Siro, Empoli – Chievo con i toscani affamati di punti e il derby emiliano tra Bologna – Sassuolo con entrambe che vogliano dare stabilità alla loro classifica.
La giornata domenicale sarà chiusa alle 20.45 da Roma – Palermo. Sulla carta la partita e chiusa dal pronostico e anche le ultime prestazioni delle due squadre non danno troppe speranze ai palermitani, ma il campo ha sempre l’ultima parola. Spalletti ritrova tutti i suoi titolari fatti riposare giovedì in coppa, tranne ovviamente Perotti infortunato, che sarà sostituito da El Shaarawy, ma non è questo che fa preoccupare il tecnico toscano quanto i soliti cali di concentrazione, l’ultimo giovedì dove negli ultimi minuti si è passati da un tranquillo 3-1 ad un incredibile 3-3, che colpiscono la squadra all’improvviso. All’inizio parlavamo di “antiJuve”, a nostro personalissimo avviso la vera “antiJuve” è proprio la squadra giallorossa, sia per parco giocatori, per le capacità dell’allenatore che la guida, per la società che si è andata strutturando nel corso della gestione americana, ma questi continui blackout ne impediscano la definitiva fioritura, impedendole di essere la vera antagonista ai bianconeri.
Pierfrancesco Bonanno




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *