Scherma: Arianna Errigo e Martina Batini ci raccontano Valentina Vezzali

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Dunque con l’argento ottenuto con il fioretto a squadre di Rio, Valentina Vezzali ha lasciato le pedane del mondo dopo una carriera di grandi successi. Chi, come noi, l’ha sempre seguita con attenzione e costanza ha ricevuto molti doni da Valentina. Disciplina, impegno, dedizione, allenamento senza soste e tante, tantissime emozioni dalle pedane di tutto il mondo. Il Dream Team del fioretto femminile che, soltanto ad esser nominato incute timore tra le avversarie in tutto il mondo ha avuto lei sempre tra le protagoniste principali. La Vezzali ha vinto e tanto, con il gruppo ma anche nelle gare individuali e lo sport italiano le deve molto, ma gli devono molto anche giovani e coetanei che dal suo impegno hanno potuto imparare molto. Sport e famiglia, per valentina Vezzali sono sempre stati e saranno un binomio inscindibile.

In esclusiva eccvi dichiarazioni, saluti ed aneddoti di due compagne di squadra, di quel Dream Team di cui tanto si narra nel mondo anche grazie a lei.

Arianna Errigo non nasconde una certa commozione nel parlare della compagna di tante imprese sulle padane del mondo: “Tanti anni fa, Valentina, alla domanda chi potesse essere la sua erede rispose Arianna Errigo. Puoi immaginare che onore sentire questo.

Vale è stato un esempio. Tutti la vedono alla gare, noi abbiamo avuto la fortuna di viverla ogni giorno in allenamento, nel quotidiano.

Andare alla gare senza lei sarà strano, molto strano, e sono convinta che se avesse continuato avrebbe potuto vincere ancora!”. Poi il saluto all’amica Valentina: “Mi dispiace !!! Mi dispiace per me, mi dispiace per la squadra, per i tifosi, ma sopratutto mi dispiace per Valentina. Si meritava di chiudere la sua incredibile carriera con un oro. Ho tirato male, ero tesa più del solito perché volevo contribuire a regalarle una vittoria ad ogni costo. Purtroppo è andata così.

Voglio ringraziarla per quello che mi ha dato in tutti questi anni. È stata allo stesso tempo la mia avversaria più ostica e l’esempio più importante da seguire; determinata, costante, dedita al lavoro ogni giorno, senza mai mollare un millimetro. Grazie Vale, grazie di cuore e in bocca al lupo per tutto”.

 

Martina Batini :” Beh direi che ancora penso di non rendermi conto dell’importanza di questo momento che sto passando e della fortuna che ho avuto a condividere con lei un infinitesimo di quella che è stata la sua carriera. Ci siamo appena salutate all’aeroporto di Roma ed è difficile pensare che fra pochi giorni, al ritiro di Norcia, non sarà più con noi: la prima ad entrare in palestra e l’ultima ad uscire. Le auguro che questo sia l’inizio di una nuova avventura che sono certa tramuterà in un nuovo successo, come è solita fare grazie alla sua tenacia e alla sua dedizione. Mi spiace non essere riuscita, insieme alle altre ragazze, a far concludere con un oro la sua carriera, mi spiace veramente, non ci ho dormito stanotte però per lei probabilmente farà più notizia un argento di un oro data la straordinarietà dell’evento”.

“Un aneddoto che ricorderò sempre sorridendo riguarda qualche anno fa, durante una trasferta in Polonia. In piena notte, la notte prima della gara, dormivamo nella stessa camera ed io, nel sonno, mi sono alzata e le ho urlato qualcosa. Le è preso un colpo, un infarto, ha iniziato ad urlare, mi ha svegliata, ho iniziato ad urlare anche io, e poi ci siamo rimesse a dormire” .

Grazie Valentina!

 




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