Il cardinale Gualtiero Bassetti è il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana

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Il cardinale Gualtiero Bassetti è il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana. Al termine della Santa Messa di stamattina nella Basilica Vaticana, nell’ambito dei lavori della 70.ma Assemblea generale dei vescovi italiani, è stato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente uscente, a dare la notizia della nomina dell’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve da parte di Papa Francesco
Queste le sue prime parole dopo la nomina: “Nell`apprendere la notizia della nomina a presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il mio primo pensiero riconoscente va al Santo Padre per il coraggio che ha mostrato nell`affidarmi questa responsabilità al crepuscolo della mia vita. E’ davvero un segno che crede alla capacità dei vecchi di sognare…”.
“La cosa che mi ha dato grande gioia, in questo momento in cui è avvenuto qualcosa che è superiore alle mie forze, è stata una telefonata affettuosa dei ragazzi di Mondo X di Padre Eligio, che mi hanno detto: ‘Continua ad essere un papà per noi’”.
“Sono Vescovo da 23 anni, con alcuni di voi già ci conosciamo. Non ho programmi preconfezionati da offrire, perché nella mia vita sono sempre stato abbastanza improvvisatore. Intendo lavorare insieme con tutti i Vescovi, grato per la fiducia che mi hanno assicurato. Il Papa ci ha raccomandato di condividere tempo, ascolto, creatività e consolazione. E’ quello che cercheremo di fare insieme. ‘Vivete la collegialità’, ci ha detto, ‘camminate insieme’: è questa la cifra che ci permette di interpretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio”.
“Mi incoraggiano le parole del Cardinale Bagnasco, a cui mi sento legato da sincera amicizia, quando ha augurato al nuovo Presidente di ‘essere se stesso’. E questo è quello che io desidero nel profondo del mio cuore”.
Gualtiero Bassetti, primo di tre figli, è nato il 7 aprile 1942 a Popolano, frazione del comune di Marradi (Firenze), nel territorio della Diocesi di Faenza-Modigliana. Ha vissuto tutta la sua formazione presbiterale nell’Arcidiocesi di Firenze, nella quale è ordinato sacerdote il 29 giugno 1966 dal cardinale Ermenegildo Florit e dal quale viene nominato viceparroco a San Salvi.
Dal 1968 ha prestato servizio presso il Seminario minore, come assistente e responsabile della pastorale vocazionale e, quindi, dal 1972 come rettore. Nel 1979 il cardinale Giovanni Benelli lo ha nominato rettore del Seminario maggiore. Nel 1990 è divenuto pro-vicario generale e dal 1992 vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze.
Il 9 luglio 1994 venne eletto da Giovanni Paolo II vescovo di Massa Marittima-Piombino; il cardinale Silvano Piovanelli lo ha consacrtoa vescovo l`8 settembre 1994. Il 21 novembre 1998 è stato trasferito alla Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, nella quale ha fatto il suo ingresso il 6 febbraio 1999; la guida per undici anni, finché è eletto alla sede arcivescovile perugina.
Il 16 luglio 2009 papa Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e, il 29 giugno 2010 nella Basilica di San Pietro a Roma, ha ricevuto il pallio, insegna propria degli arcivescovi metropoliti.
Il 16 dicembre 2013, Papa Francesco lo ha chiamato a far parte della Congregazione dei Vescovi; lo stesso Pontefice, il 12 gennaio 2014, ne ha annuncito la nomina a Cardinale, creandolo tale nel Concistoro del 22 febbraio 2014 e affidandogli il titolo di Santa Cecilia. E’ stato vice-presidente della Cei dal 2009 al 2014.
Dall`ottobre 2012 è presidente della Conferenza Episcopale Umbra. È membro della Congregazione per i Vescovi e di quella per il Clero e del Pontificio Consiglio per la promozione dell`unità dei cristiani.
“Essere cristiani senza gioia non è possibile. Ma vivere da cristiani senza carità è una sciagura”. Raccontava così la sua prima esperienza da vescovo, nel ’94, a Massa Marittima: “La sera i minatori venivano a sedersi sulle gradinate del duomo. Era una vita che andavano là. E tutti, al duomo, avevano solo voltato le spalle. Mi dicevano: con quelli non parlerai mai. Uscii, mi sedetti. Calò il silenzio. “Ma lei è il nuovo vescovo?”. “Sì”. Mi feci spiegare la città. Uno si voltò: noi era vent’anni che non s’era visto un vescovo. Ricordavano monsignor Ablondi perché era sceso nella miniera di Miccioleta a bere con loro un fiasco di vino. Quel giorno capii che cosa significa essere un pastore”.

Tono pastorale, attento ai problemi del lavoro e delle fabbriche, l’arcivescovo di Perugia è stato creato cardinale da Papa Francesco, che gli ha preferito titolari di altre sedi tradizionalmente cardinalizie. Su questioni al centro del dibattito pubblico, ha preso posizioni di apertura.
Bassetti, era il primo candidato nella terna dei nomi votata dall’assemblea dei vescovi, riunita in Vaticano per la nomina del nuovo presidente della Cei. Al secondo posto Giulio Brambilla, vescovo di Novara. Al terzo Francesco Montenegro, cardinale arcivescovo di Agrigento.
Bassetti è stato il primo caso nel quale papa Francesco ha infranto le prassi sull’assegnazione della dignità cardinalizia: ricevette a sorpresa la porpora nel conclave del 2014, dal quale invece restarono fuori i titolari di diocesi italiane tradizionalmente più blasonate. Nel 2016 il pontefice gli ha chiesto di scrivere le meditazioni per la via crucis al Colosseo. E di recente, ignorando un’altra consuetudine, gli è stata confermata fiducia per altri cinque anni alla guida della curia perugina nonostante Bassetti abbia compiuto i 75 anni, limite previsto dall’ordinamento canonico. Ha un passato da vice presidente della Cei per l’Italia centrale.
Un meccanico di biciclette mancato. Ai bambini che gli chiedono come la sua famiglia abbia accolto l’ingresso nel Seminario di Firenze, il cardinale Gualtiero Bassetti, nuovo presidente della Cei, racconta che il «babbo» lo vedeva «biciclettaio». E che poi il suo parroco a Marradi, sull’Appennino tosco-romagnolo, persuase il genitore che la strada era un’altra. «Alla fine ha avuto ragione il babbo. Mi tocca ancora pedalare parecchio», scherza con un’ironia tutta toscana l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Un «due di briscola», sorride su se stesso quando papa Francesco lo crea cardinale “a sorpresa” nel 2014.
“Siamo lieti che un altro nostro sacerdote abbia ricevuto la stima da parte dei vescovi italiani e del Santo Padre “. Il cardinale Giuseppe Betori ha espresso a nome della Chiesa fiorentina la gioia per la nomida del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia ma toscano di origine, a presidente della Cei. Una scelta che “dà onore al clero fiorentino” che già ha avuto il cardinale Silvano Piovanelli per lunghi anni vicepresidente della Cei. “Al cardinale Bassetti i migliori auguri e tutto il sostegno per questo nuovo incarico – ha aggiunto Betori – La Chiesa di Firenze, che tanto gli deve per il servizio svolto in importanti ruoli, lo accompagna nel nuovo incarico di così grande responsabilità, con l’affetto e la preghiera”.
La nomina di Bassetti è stata accolta con fierezza anche dal Consiglio regionale della Toscana. Ad annunciarla è stato il presidente dell’Assemblea regionale Eugenio Giani. “La nomina di Bassetti a guida dei vescovi italiani è una cosa importante anche per tutta la Toscana – ha detto -. E’ una persona nata nell’alto Mugello, una persona di grande sensibilità e attaccamento alle sue terre, e a noi profondamente legata”.

Raffaele Dicembrino




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