LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESÙ

401

Sacro Cuore – “Gli elementi essenziali della devozione al Cuore di Cristo appartengono in modo permanente alla spiritualità della Chiesa, lungo tutta la sua storia. Perché fin dall’inizio, la Chiesa alzò il suo sguardo al Cuore di Cristo trafitto sulla croce… Sulle rovine accumulate dall’odio e dalla violenza potrà essere costruita la civiltà dell’amore tanto desiderata, il Regno del Cuore di Cristo!”.[Giovanni Paolo II, Messaggio ai Gesuiti, 5 ottobre 1986].


Sul cuore misericordioso di Dio vi sono molti accenni nell’Antico Testamento. Di Gesù “mite e umile di cuore” e della sua misericordia si parla molto nel Nuovo Testamento. I Padri della Chiesa e i mistici medievali si soffermano sull’importanza dell’amore divino, di cui il cuore è la maggiore espressione. I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo Medio Evo, rappresentata in modo particolare da Matilde di Magdeburgo e S. Gertrude di Hefta (seconda metà del XIII secolo).

LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESU’

La devozione al Sacro Cuore in senso moderno ha però inizio con San Francesco di Sales (1567-1622). Il capolavoro del Santo della Savoia è “Il trattato dell’amor di Dio – Teotimo”, nel quale la storia del mondo appare come “storia d’amore” da scoprire nel cuore di Gesù: “Stabilirò la mia dimora nella fornace di amore, nel cuore trafitto per me. Presso questo focolare ardente sentirò rianimarsi nelle mie viscere la fiamma d’amore finora così languente. Ah! Signore, il vostro cuore è la vera Gerusalemme; permettetemi di sceglierlo per sempre come luogo del mio riposo…”.
Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), è detta la “messaggera del Sacro Cuore.” Suora dell’ordine della Visitazione – ordine fondato da S. Francesco di Sales e dalla baronessa S. Giovanna di Chantal -, ha sin dal 1673 una serie di apparizioni del Cuore di Gesù: “Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce.”

PRIMA VISIONE
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di s. Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che s. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.

SECONDA VISIONE
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.

TERZA VISIONE
Nella terza apparizione, Gesù chiede a Margherita di comunicarsi ogni primo venerdì del mese e di prostrarsi faccia a terra per un’ora nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Da queste parole nascono le due principali manifestazioni della devozione al S. Cuore: la Comunione del 1° venerdì del mese e l’Ora Santa di riparazione ai torti subiti dal Cuore di Gesù.

Nella dodicesima delle Promesse raccolte da Margherita Alacoque dalla voce di Gesù (la “Grande Promessa”) è assicurata la grazia ai fedeli che si accostano il primo venerdì del mese, per 9 mesi consecutivi e con cuore sincero, alla S. Eucarestia: “Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.”

QUARTA VISIONE
Nella quarta e più importante apparizione, avvenuta l’ottavo giorno dopo la festa del Corpus Domini del 1675 (la stessa data in cui oggi il calendario liturgico celebra la solennità del Sacro Cuore), Gesù dice a suor Margherita “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore. La maggior parte di essi però mi ricambia con l’ingratitudine, che manifestano con irriverenze, sacrilegi e con l’apatia e il disprezzo verso di me in questo sacramento d’amore. Ma ciò che maggiormente mi affligge è il vedermi trattato così anche da cuori a me consacrati.” In questa visione Gesù chiese alla santa che il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse consacrato dalla Chiesa a una speciale festa in onore del Suo Cuore.


La festa, celebrata per la prima volta a Paray-le-Monial, la città della Borgogna in cui sorgeva il monastero di suor Margherita fu estesa a tutta la Chiesa da Pio IX nel 1856.
San Giovanni Bosco (1815-1888) fu particolarmente devoto al Sacro Cuore, e non esitò ad accettare, nonostante la stanchezza dell’età e la salute ormai irrimediabilmente compromessa, la richiesta di papa Leone XIII a edificare a Roma un tempio internazionale dedicato al Sacro Cuore di Gesù. “Propagate questa devozione, che tutte le racchiude: la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Abbiate sempre dinanzi alla vostra mente il pensiero dell’Amore di Dio nella Santa Eucarestia” [MB.XVI,195].
Papa Leone XIII (al secolo Gioacchino Pecci, 1810-1903) dispose con l’enciclica “Annum Sacrum” (1899) che l’Anno Santo del 1900 fosse dedicato al Sacro Cuore. Il 21 luglio 1899 approvò le Litanie e la pratica del 1° venerdì, mentre il 31 dicembre 1899 consacrò l’umanità e il mondo al Sacro Cuore.

Santa Maria Faustina Kowalska (1905-1938), suora e mistica polacca, ebbe nella sua breve vita numerose visioni nelle quali il cuore di Gesù le apparve come espressione della misericordia di Dio.
Nel febbraio del 1931 scrisse nel suo diario: «La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido […] Gesù mi disse: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto la scritta: Gesù confido in te! Desidero che quest’immagine venga venerata […] nel mondo intero. Prometto che l’anima che venererà quest’immagine non perirà. […] Voglio che l’immagine […] venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la festa della Misericordia.»
Dalla visione di suor Faustina prendono origine la preghiera devozionale nota come “Coroncina della Divina Misericordia” e l’Ora della misericordia (”ogni volta che senti l’orologio battere le tre ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia ,adorandola e esaltandola”).

Nel 2000 papa Giovanni Paolo II diede esecuzione alla richiesta che il Signore aveva fatto a suor Faustina, istituendo la festa della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua (Domenica in albis). Visto il forte spirito di devozione, nel corso del tempo si sono sviluppate tante preghiere dedicate al Sacro Cuore di Gesù, a cominciare dall’atto di consacrazione ispirato da Santa Margherita Maria Alacoque.

Ecco la preghiera più diffusa tra i fedeli che ogni mattina viene rivolta al Sacro Cuore.
«Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen».
Come anticipato, la devozione al Sacro Cuore di Gesù ha un’origine molto antica che appare fin dalla Sacra Scrittura.
Questa devozione si manifesta anche in due eventi del Vangelo: nel gesto di San Giovanni, il discepolo amato, che china il capo sul petto di Gesù nel corso dell’Ultima Cena (cfr. Gv 13, 23) e sulla croce, quando il soldato trafigge con la lancia il costato di Gesù (cfr. Gv 19, 34).

Questi due esempi evangelici ci permettono di comprendere l’appello rivolto da Gesù nel 1675 a Santa Margherita Maria Alacoque e le 12 promesse del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque:

“La mia benedizione resterà sulle case in cui sarà esposta e venerata l’immagine del Mio Sacro Cuore”;
“Darò ai devoti del Mio Cuore tutte le grazie necessarie al loro stato”;
“Stabilirò e conserverò la pace nelle loro famiglie”;
“Li consolerò in tutte le loro afflizioni”;
“Sarò un rifugio sicuro nella vita e soprattutto nell’ora della morte”;
“Effonderò abbondanti benedizioni sui loro lavori e le loro imprese”;
“I peccatori troveranno nel mio Cuore una fonte inesauribile di misericordia”;
“Le anime tiepide diventeranno fervorose attraverso la pratica di questa devozione”;
“Le anime fervorose s’innalzeranno rapidamente a grande perfezione”; “Darò ai sacerdoti che praticheranno in particolare questa devozione il potere di toccare i cuori più induriti”; “Le persone che diffonderanno questa devozione avranno il proprio nome inscritto per sempre nel Mio Cuore”;
“A tutti coloro che per nove mesi consecutivi si comunicheranno il primo Venerdì di ogni mese darò la grazia della perseveranza finale e della salvezza eterna”.

Sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù meritano infine di essere ricordate le lettere encicliche:
– “Miserentissimus Redentor” di Pio XI (1928),

– “Haurietis Aquas” di Pio XII (1956),

– “Investigabiles divitias Christi” di Paolo VI (1965)

– “Dives in Misericordia” di Giovanni Paolo II (1980).




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *