Papa – Gli affreschi di Michelangelo, i colori intensi delle volte e la meraviglia della Creazione con le due dita – quella di Dio e dell’uomo – che quasi si sfiorano. Un’immagine che ben rappresenta quanto accade nella Cappella Sistina con la Chiesa cattolica e quella di Inghilterra, membro della comunione anglicana, che insieme pregano e lodano il Signore. Due realtà espresse dalla presenza di Papa Leone XIV e dal re Carlo, vicini nel dialogo e nel cammino sulla strada dell’unità. Un momento storico per le due Chiese che non accadeva da 500 anni.
I Reali sono giunti in Vaticano alle ore 10.50 dopo aver varcato l’Arco delle Campane, l’accoglienza nel Cortile di San Damaso come da protocollo per le visite di Stato. Dopo l’esecuzione dell’inno inglese God Save the King da parte della banda musicale, con le guardie svizzere schierate, re Carlo III e la regina Camilla, vestita di nero con la veletta, hanno fatto ingresso nel Palazzo Apostolico.
A seguire l’udienza del Papa con i sovrani, come riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, successivamente alcuni incontri paralleli: la regina Camilla ha visitato la Cappella Paolina mentre re Carlo ha avuto un colloquio in Segreteria di Stato con il cardinale Pietro Parolin e con monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. Al centro dell’incontro “i buoni rapporti bilaterali esistenti” e alcune tematiche di comune interesse come la tutela dell’ambiente e la lotta alla povertà. Particolare attenzione è stata poi rivolta “all’impegno comune per promuovere la pace e la sicurezza di fronte alle sfide globali”. Infine, richiamando la storia della Chiesa nel Regno Unito, si è espressa la necessità comune di continuare a promuovere il dialogo ecumenico.
La preghiera ecumenica di oggi, 23 ottobre, in latino e in inglese, è iniziata alle 12.20. È il suggello delle buone relazioni tra le parti ma anche la realizzazione del desiderio del sovrano inglese, governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, che intendeva dare alla visita di Stato una forte dimensione spirituale in particolare durante il Giubileo della Speranza. La visita inizialmente programmata ad aprile, poi annullata per la morte di Papa Francesco, voleva evidenziare anche l’impegno comune sul Creato condiviso da re Carlo e dal Papa argentino, a dieci anni dalla pubblicazione della Laudato si’. Un tema che Papa Leone XIV ha voluto proseguire e rilanciare.
La natura ecumenica della funzione si riflette subito nell’Inno che introduce la preghiera. Il testo è di Sant’Ambrogio di Milano, dottore della Chiesa, cantato in una traduzione inglese di San John Henry Newman, anglicano per metà della sua vita e cattolico per l’altra metà. Il teologo inglese, vissuto nell’Ottocento, sarà proclamato dottore della Chiesa il prossimo 1° novembre dal Papa. Alla sua canonizzazione, il 13 ottobre 2019 in Piazza San Pietro, partecipò lo stesso re Carlo.
Papa Leone è accanto al vescovo più anziano della Chiesa d’Inghilterra, l’arcivescovo di York Stephen Cottrell. Ad accompagnare i sovrani il moderatore dell’Assemblea Generale di quest’anno, il reverendo Rosie Frew, l’arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza Episcopale cattolica d’Inghilterra e Galles, il cardinale Vincent Nichols, e l’arcivescovo di St Andrews ed Edimburgo Leo Cushley, in rappresentanza dell’Episcopato scozzese.





















