RELIGIOUS ITINERARIES – MONACO PER UN MESE

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MONACO – L’iniziativa dell’abbazia di Montecuccoli, a Barberino del Mugello: in poco tempo arrivate centinaia di candidature da tutta Italia.

Vita stressata tra famiglia e impegni di lavoro? Si può abbandonare tutto e dedicarsi alla vita monastica. Non è uno scherzo. All’abbazia di Montecuccoli, a Barberino del Mugello, arriva l’iniziativa «Monaco per un mese». Pensata per chi intende lasciare, seppure per un breve periodo breve (o chissà?), la routine quotidiana e provare la vera vita dei monaci. E sono già in tantissimi a essersi candidati da tutta Italia, malgrado non sia previsto alcun tipo di stipendio: «Non ci aspettavamo questa enorme mole di adesioni — racconta padre Francesco, uno dei monaci che vive all’interno dell’abbazia — sono arrivati centinaia di curricula e non sappiamo davvero come gestirli, in tutto cerchiamo quattro o al massimo cinque persone».

L’iniziativa era stata proposta già un anno fa, in quell’occasione però le adesioni furono pari a zero: «In poco tempo sembrano cambiate molte cose — prosegue — oggi c’è una grande sete di cose spirituali».

A proposito. La giornata tipo è scandita dallo scorrere lento del tempo e dall’osservazione meticolosa della «liturgia delle ore»: «Ci svegliamo alle 6 con le lodi mattutine, lavoriamo fino alla preghiera dell’ora sesta (mezzogiorno), pranziamo, e dalle 14 alle 18.30 lavoriamo fino all’ora dei vespri. La giornata, dopo cena, termina con il “grande silenzio” e alle 21 l’ultima preghiera prima di coricarsi».

Ora et labora, ma anche astinenza da carne e pesce: «Seguiamo il Cristianesimo delle origini, conforme alla tradizione siro-orientale, siamo vegetariani, difendiamo gli animali e rispettiamo tutte le creature esistenti; per noi non si tratta di un dogma, ma di una regola».

Monaco per un mese gratis nell'abbazia: sveglia alle 6, preghiere, lavoro (e niente carne e pesce)

Le richieste ai candidati

Tra le qualità richieste ai candidati: «Avere un sorriso radioso, spirito di iniziativa, vivere per almeno un mese con i tempi scanditi dal lavoro e dalla preghiera, condividere gli spazi, impegnarsi sei ore al giorno per sei giorni alla settimana in opere umili come accudire gli animali, svolgere mansioni di agricoltura e cucina; essere consapevoli di trovarsi in un luogo religioso e in un cantiere in movimento».

A livello pratico: «L’ideale sono persone specializzate in muratura o anche in operazioni idrauliche, preparate dal punto di vista pratico e al contempo capaci di stare in mezzo alla natura e agli animali». In cambio «offriamo vitto, alloggio, direzione spirituale; oltre alla possibilità di vivere in mezzo alla natura rigogliosa delle colline fiorentine, e di partecipare alla ricostruzione di un monastero di cui solo i libri danno un’idea precisa».

Uniche concessioni alla modernità? Un computer, la linea internet e un telefono. Astenersi perditempo.