Vaticano – Parolin: non c’è più rispetto del diritto umanitario

36

Vaticano – “Siamo molto preoccupati dalla violazione sistematica del diritto internazionale”. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, esprime a nome della Santa Sede l’apprensione per la “ripresa” o “continuazione” di tanti combattimenti nel mondo, a partire da quelli dei giorni scorsi nella Striscia di Gaza denunciati anche da Francesco nel testo dell’Angelus.

Alle parole del Papa è seguita oggi una replica dell’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede attraverso l’account su X, in cui afferma di agire nel rispetto del diritto internazionale. Parolin – a margine dell’evento di oggi pomeriggio all’Augustinianum dal titolo “Vatican Longevity Summit: sfidare l’orologio del tempo”, patrocinato dalla Pontificia Accademia per la Vita -, rispondendo alle domande dei giornalisti sottolinea che l’appello del Papa “è un richiamo a smettere, a trovare vie di dialogo e di pace”. “Recentemente – riferisce il porporato – abbiamo parlato con la Croce Rossa e anche loro sono molto, molto, molto in difficoltà. I bombardamenti sui civili, l’uccisione di operatori umanitari, sono tutte azioni che vanno esattamente contro il diritto umanitario e oggi non c’è rispetto del diritto umanitario. È uno dei grandi limiti di questa stagione: non c’è più rispetto del diritto umanitario”.

Nel suo intervento al summit, il cardinale ha sottolineato che “la longevità è una delle grandi sfide del nostro tempo” perché è una questione non solo medica, ma che “tocca la società nel suo complesso, coinvolgendo economia, cultura, etica e spiritualità”. “Viviamo in un’epoca in cui i limiti e le fragilità tendono ad essere negati, come se la vecchiaia fosse un problema da nascondere”, ha spiegato Parolin. “Ma la vita è un dono e conserva il suo valore in ogni fase dell’esistenza – ha aggiunto – non possiamo cadere nell’illusione di un progresso che segue l’immortalità biologica, dimenticando che la vera pienezza si trova, non nella quantità degli anni, ma nella qualità delle relazioni, nell’amore donato e ricevuto, nel senso profondo di essere parte di una comunità”. Per questo il cardinale ha esortato la “ricerca scientifica e tecnologica” ad essere orientata “al bene integrale della persona” e “al servizio della dignità umana e della fraternità universale”. “La longevità non può diventare un privilegio riservato a pochi, né una nuova forma di disuguaglianza sociale”, ha ribadito, citando anche le parole di Papa Francesco su questo tema. Infine Parolin ha sottolineato ancora l’importanza dei rapporti tra giovani e anziani per portare ad una “solidarietà intergenerazionale” ed evitare una “cultura dell’individualismo”.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *