VATICANO – PRESENTATA LA GMG DI SEOUL

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VATICANO – «Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!». È il tema scelto da Papa Francesco per la 41a Giornata mondiale della Gioventù, che avrà luogo a Seoul nel 2027. Lo ha reso noto, in una conferenza nella Sala stampa della Santa Sede, il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici la famiglia e la vita, che promuove le Gmg in collaborazione con i Comitati organizzatori locali. Il versetto, tratto dal Vangelo di Giovanni, appartiene al cosiddetto «discorso di addio» in cui Gesù prepara i discepoli a vivere il mistero della passione e morte, nella certezza della risurrezione.

Terra di martiri

Il prefetto ha aperto il suo intervento sottolineando come, dopo Manila nel 1995, la Gmg torni in Asia, in una terra “mosaico” di culture, lingue, credenze e tradizioni, dove i cattolici sono l’11% della popolazione e rappresentano una Chiesa sì minoritaria, ma «piena di vitalità e di iniziative di ogni tipo» e «arricchita dall’eroica testimonianza di tanti martiri» dai quali «emana ancora, fortissima, una luce di fede e di speranza».

Le opportunità della GMG

La Giornata, ha proseguito Farrell, presenta tre opportunità: prima di tutto, si tratta di un’occasione per tutti i giovani per una generale «riscoperta della bellezza della vita cristiana», che può essere poi «il terreno fertile per il fiorire di tante vocazioni, al matrimonio o al sacerdozio e alla vita consacrata», a beneficio per la Chiesa in Corea, per il continente asiatico e per la Chiesa universale. Secondariamente, la naturale apertura dell’Asia alla coesistenza delle culture, al dialogo e alla complementarità, sarà secondo il cardinale «di grande aiuto per i giovani pellegrini, nel loro cammino di formazione per diventare i messaggeri di pace del futuro, in un mondo così lacerato da conflitti e contrapposizioni». Infine, il dinamico contesto asiatico porterà i giovani a riflettere sul dialogo tra fede e modernità: se crisi climatica, disuguaglianze economiche, rivoluzione digitale e perdita di senso sono i tratti distintivi delle società più sviluppate, i giovani saranno stimolati a dare il loro personale contributo perché la cultura contemporanea sia fermentata e trasformata dal Vangelo.

Il percorso tematico

Il cardinale ha poi tracciato un percorso tematico che da Lisbona, sede della precedente Gmg, accompagna fino a Seoul: l’invito diffuso in occasione dell’evento in Portogallo a «rialzarsi e mettersi in cammino» scandisce i momenti di un pellegrinaggio interiore che fa tappa il prossimo 24 novembre, solennità di Cristo Re, alla consueta Giornata mondiale della gioventù nelle Chiese particolari, sul tema «Quanti sperano nel Signore, camminano senza stancarsi» (cfr. Is 40, 31). Nella stessa data nel corso della messa nella Basilica di San Pietro avverrà il tradizionale passaggio dei simboli delle Gmg, la Croce dei giovani e l’icona di Maria Salus populi romani, a segnalare l’inizio ufficiale della preparazione spirituale della chiesa coreana all’appuntamento del 2027. La Croce — che è pellegrina ma anche giubilare, in quanto affidata da san Giovanni Paolo II ai giovani alla fine dell’Anno Santo della Redenzione nel 1984 — sarà dunque portata in Asia, accompagnata dall’icona mariana. Nell’Anno Giubilare del 2025, quando i giovani sono chiamati a essere pellegrini di speranza a Roma, il tema per la 40a Gmg scelto dal Santo Padre è «Anche voi date testimonianza, perché siete con me» (Gv 15, 27). Tratto anch’esso dal “discorso di addio” di Gesù, il versetto è il ponte verso Seoul, dove «i giovani — ha auspicato il porporato — potranno incontrarsi insieme al successore di Pietro per dare insieme una coraggiosa testimonianza di Cristo».

Un viaggio collettivo per missionari coraggiosi

La storia della Corea e i periodi della persecuzione, ma soprattutto la forza dei primi fedeli, che hanno accolto i semi del Vangelo senza l’assistenza di missionari, sono stati al centro del discorso di Peter Soon-taick Chung, arcivescovo di Seoul e presidente del Comitato organizzatore locale. Quello in Corea, spiega, sarà «un viaggio significativo in cui i giovani, uniti a Gesù Cristo, rifletteranno e discuteranno sulle sfide moderne e sulle ingiustizie che devono affrontare» e una «celebrazione» che «permetterà a tutti di sperimentare la cultura vibrante ed energica cultura creata dai giovani coreani». Attraverso questo «viaggio collettivo», ha aggiunto l’arcivescovo, i pellegrini della Gmg diventeranno «missionari coraggiosi», ispirati a vivere la gioia del Vangelo che hanno trovato.

Il logo, tra cielo e terra

Nel corso della conferenza stampa è stato anche presentato il logo della Giornata mondiale di Seoul, una croce ispirata all’arte tradizionale coreana fatta di due pennellate, rivolte una in alto e una in basso, a simboleggiare il legame tra cielo e terra, e il compimento della volontà di Dio. A spiegarne i dettagli, aiutato da un video, è stato monsignor Paul Kyung-sang Lee, vescovo ausiliare di Sepul e coordinatore generale della Gmg: il il blu e il rosso — colori della bandiera coreana — richiamano rispettivamente la vitalità dei giovani e il sangue dei martiri, riferimento al tema del coraggio, mentre il giallo che brilla dietro la croce rappresenta Cristo “Luce del mondo”.

Le iniziative in Corea

Il presule ha poi condiviso alcune iniziative e i preparativi per la Giornata mondiale della gioventù, tra le quali una campagna dedicata all’offerta di un miliardo di Rosari, incontri per i giovani in 19 decanati della diocesi, i Premi “Mistero della Vita” per incoraggiare i giovani studiosi della spiritualità cristiana a condividere i loro contributi accademici con la Chiesa universale. Il coordinatore generale della Giornata ha infine dato notizia che in occasione dell’anno giubilare un migliaio di giovani pellegrini prenderanno parte al Giubileo dei giovani.

L’esperienza di una giovane coreana

Ha infine condiviso la sua esperienza Kim Suji Gabriella, giovane coreana che lavora nell’ambito del marketing e della sostenibilità: «Dopo aver vissuto la Gmg di Cracovia nel 2016, ho avuto l’onore di partecipare al Sinodo in cammino con i giovani a Roma nel 2017 come delegata coreana. Questa preziosa esperienza di incontro e interazione con il Papa e con i giovani ha alimentato il mio impegno a servire la Chiesa». La ragazza, che ha iniziato il suo servizio come catechista, racconta come la pandemia abbia disperso il gregge, ma si dice fiduciosa: «Attraverso la Gmg di Seoul 2027, forgeremo un percorso di unità, speranza, coraggio e passione, accogliendo persone di ogni estrazione sociale, non solo credenti cattolici, per camminare insieme in armonia».




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