PIANTI E CLAQUE AL MAXII MA FINALMENTE GIOVANNA MELANDRI SE NE VA

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Maxii – I poco calcolati abitanti del quartiere Flaminio possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e sperare in un futuro migliore perchè,  Giovanna Melandri, lascia (o meglio è stata invitata a lasciare) la presidenza del MAXII dopo 10 lunghi anni in cui il quartiere ha vissuto l’invivibilità a causa di scelte ed eventi programmati senza alcun rispetto di chi risiede o abita nel quartiere.

Divieti di sosta da un giorno all’altro, sporcizia, schiamazzi, musica sino a tardissima notte, marciapiedi occupati, pochi visitatori e tanto contorno per attirare persone che son restate spesso rigorosamente al di fuori del museo tra giostre per bambini e ristorazione alla moda.

Ebbene finalmente il nuovo ministro della Cultura Sangiuliano che ci ha liberato anche di Franceschini ha deciso di cambiare e la Melandri, tra battute e polemiche velate ha salutato tutti e dal 12 Dicembre prossimo farà spazio al nuovo che avanza, Alessandro Giuli.

“Se si poteva fare una scelta diversa? I fatti sono andati che un avvicendamento è nell’ordine delle cose. Si poteva fare anche un’altra scelta. Ma insomma basta, fine. Adesso per me è il momento in cui faccio gli auguri al nuovo presidente”. Lo ha detto Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, durante la conferenza stampa per ripercorrere i dieci anni alla guida del Museo di via Guido Reni. Melandri lascia l’incarico, scaduto il primo novembre, ad Alessandro Giuli, il giornalista che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha nominato alla guida del Maxxi. “Sono un po’ triste- ha aggiunto – ma anche molto orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto”.

Il 12 dicembre il passaggio di consegne al Maxxi tra Melandri e Giuli

Anni, ha scandito, ”bellissimi, faticosi, complessi, creativi e collettivi. Quello che mi sento di dire al mio successore è che qui trova un’intelligenza collettiva: abbiamo costruito un team straordinario. Sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto insieme, perché questa è la struttura di un’istituzione che c’è”. Melandri ha poi evidenziato che ”negli anni il Maxxi è diventata una grande istituzione europea e le istituzioni come questa sono macchine molto complesse che hanno bisogno di tanto tempo di programmazione e di costruzione dei progetti di ricerca. Questa è una grande macchina di produzione che porta nel mondo i suoi prodotti. Quindi il nuovo presidente, cui faccio gli auguri più sinceri, e il nuovo consiglio troveranno un 2023 quasi già tutto programmato con mostre importanti”, ha detto la presidente uscente ricordando in particolare la ”nuova mostra in arrivo su Bob Dylan artista”.

Tra i risultati ottenuti, Melandri ha ricordato il Maxxi L’Aquila, ”un gioiello, un pezzo interno di questa istituzione. Anche lì la programmazione è molto avanti”. Sulla possibilità che il lavoro messo in cantiere possa interrompersi, Melandri ha chiarito ai giornalisti: ”Non dovete fare a me queste domande, ho letto alcune dichiarazioni di Alessandro Giuli che parla di continuità, di apprezzamento del lavoro che consegniamo. Noi – ha precisato – consegnamo un gioiello che ha bisogno di tanta cura. Consegno il progetto del Grande Maxxi con stati di avanzamento già realizzati, abbiamo già fatto il concorso di progettazione. Abbiamo fatto il concorso internazionale rigorosamente anonimo che consiste in tante azioni: un nuovo centro di ricerca per la rigenerazione urbana, l’isola microclimatica. Faccio gli auguri al mio successore, consegniamo alla futura governance un gioiellino italiano, europeo e internazionale. Sono fiduciosa”.

Alessandro Giuli è in nuovo presidente del  Maxxi

La nomina del giornalista di Libero ed ex condirettore del Foglio era nell’aria, anche se il diretto interessato, 47 anni, liceo classico, laurea in filosofia, non ha mai commentato le anticipazioni diffuse da Dagospia nei giorni scorsi. La storia del Maxxi inizia nell’autunno del 1997 quando l’allora Ministero per i beni culturali ottiene dal Ministero della Difesa la cessione di un’ampia area nel quartiere Flaminio di Roma. Occupata da officine e padiglioni della ex Caserma Montello, in disuso da tempo.

Gualtieri non ci sta: sono preoccupato

Il cambio ai vertici del prestigioso istituto è andata di traverso al sindaco Roberto Gualtieri. Che, neanche a dirlo, esprime preoccupazione per l’uscita di scena di Giovanna Melandri (dopo dieci anni di presidenza, iniziata nell’ottobre del 2012). A tempo di record commenta con amarezza la fine dell’era Malandri. “Sono preoccupato perché Giovanna Melandri ha lavorato benissimo in questi anni. Ed è stata capace di avviare un grandissimo progetto come il grande Maxxi. Un progetto che adesso deve essere attuato”, dice il primo cittadino come se si trattasse di una proprietà esclusiva del Pd e affini.

Ennesima dimostrazione di come il PD si senta il padrone della cultura in Italia ma i tempi finalmente cambiano.

Buon lavoro ad Alessandro Giuli ed auguri per un futuro più sereno in cui si possa dormire e posteggiare meglio per gli abitanti del quartiere Flaminio.