Cibi ed alimenti da recuperare

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caritas bis
Un protocollo con le corrette prassi igieniche per la raccolta e la distribuzione degli alimenti alle persone in difficoltà. È questo l’obiettivo del “Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative” realizzato da Caritas Italiana e dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus con la validazione del Ministero della Salute, in collaborazione con docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università degli Studi di MilanoIl Manuale, primo in Italia, è rivolto a parrocchie, associazioni, movimenti e altri organismi impegnati a favore dei poveri con mense e distribuzione di alimenti, ha l’obiettivo di rispondere a due domande fondamentali: garantire la sicurezza degli alimenti recuperati per gli indigenti e, nel contempo, incentivare i donatori a recuperare alimenti, riducendo così gli sprechi.

Il Manuale predispone delle corrette “prassi igieniche” che consentano il recupero, la raccolta, la conservazione e la distribuzione di derrate alimentari da parte delle Organizzazioni Caritative del terzo settore Non Profit, che effettuano tali attività ai fini di solidarietà sociale, sostenendo il bisogno alimentare delle persone indigenti garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli alimenti. L’individuazione di corrette prassi igieniche contribuisce a massimizzare la raccolta e il recupero di eccedenze alimentari, derivante da tutta la filiera agroalimentare, quali ad esempio: eccedenze di produzione, prodotti con difetti di etichettatura che quindi ne precludono la vendita ma non la sicurezza, non commerciabilità dell’alimento dovuta all’avvicinarsi della data di scadenza, prodotti derivanti dal non consumo in fase di somministrazione nella ristorazione collettiva – catering etc.

In riferimento al Regolamento (CE) n. 178/2002 tutti gli operatori del settore alimentare devono garantire la sicurezza degli alimenti ognuno per la parte di propria competenza, comprese le OC che distribuiscono cibo gratuitamente. Ai sensi dell’Art. 21 del Regolamento (CE) n. 178/2002, sono fatte salve le norme relative alla responsabilità per danno da prodotti difettosi, anche in relazione alla normativa Nazionale L. 155/2003 che equipara le OC, come ultimo anello della filiera alimentare, al consumatore finale ai fini di responsabilità civile.
Il Manuale evidenzia e identifica le corrette prassi operative in termini di igiene che garantiscono la sicurezza degli alimenti da parte dell’operatore alimentare OC in relazione a quanto disciplinato dal Regolamento (CE) 852/2004, in particolare tale Manuale è redatto in applicazione dell’art. 8 del Regolamento (CE) 852/2004, come previsto anche dalla Legge Nazionale n. 147/2013, Art.1 comma 236 e comma 237.
Il Manuale riferendosi in primis alla normativa comunitaria e alla normativa nazionale, accoglie il principio della flessibilità concesso dal Regolamento 852/2004 e, mentre le OC vengono considerate operatori alimentari, tuttavia particolare rilievo deve essere attribuito alle caratteristiche peculiari del “sistema di recupero e distribuzione ai fini di solidarietà sociale” in cui esse operano e che le differenzia dagli OSA di una azienda alimentare profit come di seguito descritto, in particolare:
•gratuità dell’attività svolta che ne contraddistingue lo scopo sociale;
•limitate disponibilità economiche;
•limitata possibilità di “selezione” dei fornitori;
•ampia gamma di alimenti trattati e considerati eccedenza o comunque non più commerciabili per ragioni di mercato;
•elevato numero e turnover di personale volontario coinvolto nelle fasi di processo, con estrazioni professionali diversificate;
•differente frequenza della distribuzione dell’eccedenza agli assistiti da un’organizzazione all’altra;
•necessità di una gestione molto flessibile, dovuta alla non prevedibilità dell’offerta e alla grande varietà degli alimenti recuperati e distribuiti;
•alimenti destinati a persone indigenti.




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