Migranti – Il Tar del Lazio contro Salvini ed il decreto sicurezza bis

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Migranti – Braccio di ferro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Tar del Lazio sull’ingresso nelle acque italiane di Open Arms.

Il Tar ha disposto la sospensione del divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane della Open Arms. E’ quanto sostiene la stessa Ong sottolineando che sulla base della decisione dei giudici “ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti”. “Alla luce della documentazione prodotta (medical report e relazione psicologica” e “della prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza” si giustifica “la concessione della richiesta” per “consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli”. E’ quanto rileva il Tar del Lazio accogliendo il ricorso di Open Arms e sospendendo il divieto di ingresso in acque italiane.

Il Viminale invece contesta la decisione del Tar del Lazio sulla sospensione del divieto di ingresso in acque italiane della Open Arms ed ha proposto il ricorso urgente al Consiglio di Stato. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini inoltre, si apprende, è pronto a firmare un nuovo provvedimento di divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. La decisione di ricorrere al Consiglio di Stato, secondo quanto si apprende, sarebbe motivata dal fatto che agli avvenimenti citati nel provvedimento del Tar se ne sono aggiunti altri. Per giorni, si osserva, “Open Arms si è infatti trattenuta in acque Sar libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia”.

Intanto, due navi della Marina Militare stanno scortando a distanza verso le acque territoriali italiane la Open Arms, che attualmente naviga a tre nodi in direzione di Lampedusa. Lo si apprende da fonti della Difesa secondo le quali già dalla serata di ieri il ministro Elisabetta Trenta sta seguendo la vicenda. Dopo aver preso contatti con il Tribunale dei minori di Palermo ed essersi accertata delle condizioni dei 32 minori a bordo, il ministro ha dato mandato al capo di stato maggiore dalla Difesa Vecciarelli di far avvicinare le due navi della Marina in modo da essere pronti ad un eventuale trasferimento. Il ministro è stato inoltre in contatto con le altre autorità di governo competenti per poter arrivare allo sbarco dei 32 miniori che si trovano in mare da 13 giorni.

In serata Salvini rincara la dose: “Continuo e continuerò a negare lo sbarco a chi pretende di portare dei clandestini sempre e solo in Italia. Se qualcuno la pensa diversamente se ne assuma la responsabilità”. La Open Arms, “nave spagnola di ong spagnola – aggiunge – era in acque maltesi e non si capisce perché un giudice italiano possa consentire l’ingresso nelle nostre acque”.

Dunque il ministro degli Interni non intende aprire i porti e ha reso comunque possibile sbarco dei migranti. Ma con i venti di inciucio che iniziano a soffiare su palazzo Chigi, non è da sottovalutare l’appello partito da Zingaretti con cui ha chiesto a Conte di far attraccare in Italia la Open Arms con più di 150 migranti a bordo. Le parole del segretario del Pd sono state fin troppo chiare: “Esistono priorità che hanno precedenza su tutto. Che vengono prima dei riflettori sempre accesi su questa o quella polemica. Da dodici giorni 151 persone sono tenute in ostaggio sul ponte della Open Arms. Tra loro donne e minori in condizioni igienico-sanitarie sempre più difficili. Tutto perchè l’ennesimo braccio di ferro ingaggiato dal ministro sfiduciato e dimissionario Salvini ha bisogno del suo ennesimo palcoscenico. Faccio appello al presidente Conte affinchè agisca con decisione e alla ministra Trenta per uno sbocco immediato di una soluzione divenuta insostenibile“.

E a quanto pare oggi il premier avrebbe scritto proprio a Salvini in merito a questa questione: “Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una Ong che, però è una Ong straniera in acque straniere. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perchè debbano sbarcare in Italia“. Insomma dalle parole di Salvini, tra le righe, si intravede un nuovo fronte di scontro con palazzo Chigi. Conte a quanto pare “tifa” per lo sbarco in Italia, mentre dal Viminale arriva un secco “no”. Di certo con una nuova maggioranza Pd-M5s e con un esecutivo giallorosso la gestione dei flussi migratori potrebbe cambiare. Fico da sempre è contrario al dl Sicurezza bis come buona parte dell’ala movimentista dei 5 Stelle. Anche i dem hanno “processato” più volte Salvini per i suoi scontro con le ong al punto da fare di Carola Rackete la nuova eroina della sinistra.

 

  

 





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