RELIGIOUS ITINERARIES – L’ABBAZIA DI REICHENAU COMPIE 1300 ANNI

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RELIGIOUS ITINERARIES  – Grandi festeggiamenti e mostre per un’importante anniversario inerente l’abbazia di Reichenau ubicata sul lago di Costanza. L’idilliaca isola monastica di Reichenau, nota per i suoi tesori storici e riconosciuta come patrimonio mondiale dell’Umanità dal 2000, è la più grande isola del Lago di Costanza.

Nel 2024 Reichenau festeggia il suo 1300° anniversario durante tutto l’anno con varie attività divise tra festival, spettacoli teatrali all’aperto e celebrazioni di ogni genere per ricordare e magnificare la fondazione del monastero.

L’evento clou sarà la mostra nazionale “L’isola del monastero di Reichenau – Patrimonio mondiale del Medioevo“, dove, dal 20 aprile al 20 ottobre 2024 saranno esposti rari reperti sulla storia medievale dell’isola. Le conquiste storiche e culturali dei monaci di Reichenau sono raccontate in modo impressionante nella mostra al Museo Archeologico di Stato.

La mostra per i 1300 anni conta circa 250 reperti, postazioni multimediali, ricostruzioni 3D delle chiese monastiche e progetti elaborati.

L’isola monastica è patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2000. Nell’isola, ci sono tre chiese romaniche, con tutti i loro tesori artistici. La mostra per i 1300 anni prevede l’utilizzo di una applicazione per le ricostruzioni digitali per trasmettere i nuovi risultati delle ricerche del monastero, i grandi giardini saranno riprodotti secondo modelli storici, mentre nel corso dell’anno sono previste diverse processioni religiose, ad esempio durante la festa dell’isola in onore di San Marco Evangelista.

All’apice del suo fulgore, il monastero possedeva anche terreni in Svizzera. Le sue proprietà terriere comprendevano aree in Turgovia, come Ermatingen e Frauenfeld. Soprattutto le proprietà nell’attuale Svizzera settentrionale, tra l’Aare a ovest e il lago di Zurigo a sud, erano di importanza centrale per Reichenau.

Fu il vescovo itinerante Pirmin a fondare nel 724 sull’isola un monastero benedettino che, in pochi anni attirò circa cento monaci. Il periodo d’oro dell’isola coincide con l’età Carolingia. Grazie a fondazioni e donazioni l’abbazia arrivò a possedere un immenso patrimonio terriero. Si dice che l’abate di Reichenau, recandosi a Roma, potesse pernottare ogni notte su un diverso terreno di sua proprietà. L’abate Valdo (786-806) e il suo successore Heito (806-823) furono influenti consiglieri imperiali di Carlo Magno. Walafrid Strabo (824-849) fu forse l’abate più famoso, ricordato come maestro di Carlo il Calvo alla corte di Ludovico il Pio e come autore di opere poetiche come la “Visio Wettini” e “De cultura hortorum”. Il declino iniziò nel Duecento. Un incendio del monastero distrusse tutti gli edifici e condusse alla sospensione della vita comune monastica. All’inizio del Quattrocento sull’isola erano rimasti ormai solo due monaci.

L’isola gode di una particolare tutela paesaggistica e naturalistica. Le zone umide rivierasche assicurano la sopravvivenza della fauna e della flora tipiche del lago. Il bosco di canne lacustri è l’habitat vitale del raro tarabusino e di varie specie di passeracei come la cannaiola. Gli specchi d’acqua prossimi al ponte artificiale sono un luogo di sosta degli uccelli acquatici. Ma anche il paesaggio interno vale a qualificare Reichenau come un’isola “verde”. Quando essa era proprietà integrale dei monaci, in epoca medievale i contadini a servizio del monastero coltivavano soprattutto vitigni per produrre vino. Oggi il paesaggio dei vigneti è stato in parte sostituito dalle serre e sono gli ortaggi la specializzazione colturale dell’isola (asparagi, erba cipollina, cetrioli, cavolfiori, pomodori e lattuga). La pesca di lago fornisce alle locali trattorie pesci come il coregone, il luccio e la trota.




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