Lionel Messi: buon compleanno

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Messi – E sono 33…..  auguri a Lionel Messi il giocatore più forte del mondo. Non m ne vorranno gli amici juventini ma Lionel Andres Messi Cuccittini ha la “vocazione” per questo sport, è nato calciatore e non ha dovuto impegnarsi con allenamenti estenuanti per dimostrare cosa lui ha in dono dalla nascita. Già la sua nascita avvnuta in Argntina 33 anni fa! Andiamo ascoprire qualcosa di più sulla sua vita privata e sul suo esordio.

Nasce a Rosario nel 1987, il 24 giugno. I suoi genitori erano di umili origini, Jorge Horacio Messi un operaio, mentre, sua madre, Celia Maria Cuccittini, una donna che faceva le pulizia nelle case. Leo ha una sorella e due fratelli più grandi di lui. Le sue origini, come si evince dal cognome, sono italiane, infatti, suo nonno partì verso l’Argentina da Recanati.

Insospettito dal cognome, un giovane falegname di Recanati, Leandro Messi, laboratorio artigianale a Spaccio Fuselli, si mette a fare delle ricerche. Scopre così che Giovanni Messi, nonno di suo nonno, era fratello di Angelo Messi, che lasciò Recanati, o meglio Valle Cantalupo, nel 1893 a ventotto anni per andarsene a Rosario, in Argentina, con sua moglie Maria Latini. Angelo Messi è il nonno del papà di Leo, Jorge Horacio, operaio in un’acciaieria.

La stessa Celia Cuccittini, mamma di Leo, ha origini italiane. Quando nel giugno 1987 deve partorire il suo terzo figlio, per lei è naturale rivolgersi al dottor Norberto Odetto, ostetrico dell’Hospital Italiano Garibaldi, a Rosario. Un ospedale costruito proprio per volontà della comunità di emigranti italiani e inaugurato il 10 gennaio del 1892. Il primo presidente e il primo vicepresidente dell’istituto furono due genovesi, Natale Riccardone e Battista Costa.

Nella comunità italiana di Rosario, i Messi hanno diversi amici. Uno dei ragazzi con cui Leo trascorre la maggior parte del tempo ha origini calabresi. La cugina, Antonella Roccuzzo, diventerà la compagna di Messi e la madre dei suoi figli.

Messi, nel corso degli anni, ha reso l’Argentina orgogliosa di lui. È stato nominato come ambasciatore di Rosario e anche cittadino illustre. Il calciatore, inoltre, fa parte del patrimonio storico sportivo come Pelè. Recentemente è stato realizzato anche un film-biografia in cui vi sono immagini esclusive legate alla sua infanzia e alle sue migliori performance sportive. Su di lui ci sono anche alcuni interessanti libri.

La vita di Messi è stata abbastanza difficile ma non si è mai arreso. Il nostro Lionel  ha sofferto di una malattia che gli ha causato ritardi nella crescita. Il suo nome è ipopituitarismo, un’anomalia a livello dell’ipofisi. Il risultato è una statura bassa e una limitata massa muscolare.

La malattia gli viene diagnosticata a soli undici anni e per questo motivo non è stato facile inserirsi in una squadra. Il Barcellona, però, ci ha visto lungo ed è riuscito ad acquistare Messi, curarlo e trasformarlo in quello che oggi tutti conosciamo.

Nel 2007 Messi ha creato una fondazione che porta il suo nome e raccoglie fondi da destinare ai bambini poveri con gravi patologie. Dal 2010 è anche ambasciatore dell’Unicef.

Messi: la carriera

Predestinato, fenomeno, migliore di tutti i tempi. Sono tanti gli appellativi che sono stati affibbiati a Lionel Messi da quando esordì con il Barcellona il 16 ottobre del 2004

Messi viene chiamato da tutti la pulga, cioè, la pulce, data la sua statura. Riesce a sorprendere gli avversari grazie alla sua velocità e a scatti davvero rapidi. Leo, infatti, cambia direzione in pochissimo tempo, può giocare sulle due fasce del campo e, molto spesso, conclude azioni in contropiede e in solitaria. La sua carriera nasce dalla tenacia e dalla determinazione che lo hanno, da sempre, contraddistinto.

Ed è qui che sboccia l’inizio dell’immensa storia d’amore con il Barcellona, che prosegue ancora oggi. Carles Rexach, allora direttore sportivo dei catalani, decide di puntare su questo ragazzo argentino: lo vede giocare, se ne innamora e gli fa firmare un pre-contratto su un tovagliolo di carta, poiché sul momento non aveva a disposizione carta e penna. Messi si trasferisce in Spagna, dispone di tutte le cure mediche di cui aveva disperato bisogno e diventa ogni giorno più forte, sia fisicamente che tecnicamente. Diventa il più giovane giocatore fino a quel momento a realizzare un gol con la maglia blaugrana, a 17 anni 10 mesi e 7 giorni, record battuto solamente da Bojan Krkic nel 2007. L’assist, quel primo maggio del 2005, glielo fornisce un certo Ronaldinho, che in lui ritrova immediatamente la stoffa del fuoriclasse. Di gol ora ne ha a referto 629 su 722 partite, numeri prima d’ora mai visti nella storia del calcio.

Ha vinto di tutto dipiù  come ogni anno è in corsa per vincere ancora con il “suo” Barca. Le quattro Champions League con il Barçellona e i sei Palloni d’Oro già basterebbero per descrivere la sua carriera. Ch cosa manca a Lionel nella sua carriera di calciatore? Il mondiale con la casacca azzurra.  Ha giocato una final con la Germania nel 2014 ma per il resto soltanto delusioni con la nazionale Argentina. Ma lui non molla ed i mondiali del Quatar si avvicinano!

Il piede di Lionel Messi è un bene mondiale, infatti, nel 2011, in Giappone, è stato riprodotto il piede sinistro del calciatore e ricoperto con 25 kg di oro massiccio. Il piede d’oro di Messi vale circa quattro milioni di euro. L’acquisto di questa riproduzione ha permesso di aiutare le vittime dello tsunami e del terremoto.

Una curiosità: molte squadre italiane sognano o hanno sognato di vedere giocare Messi con le proprie maglie ed ultimamente l’Inter ha provato ad approcciare lo staff dl giocatore che sta benissimo a Barcellona.

Anni fa a Napoli per un giorno credettero di averlo preso sul serio. Era il 28 dicembre del 2007. Lo scriveva in prima pagina Mundo Deportivo, il quotidiano sportivo catalano che tutto sa del “més que un club”. Titolone: Nápoles quiere a Messi”. Il Napoli vuole Messi. Per ripetere vent’anni dopo la storia di Maradona. La clausola rescissoria del periodo era 125 milioni di euro. “Napoli è pronta a mettersi ai suoi piedi, alla Pulce sarà offerto di diventare il simbolo della rinascita del club e dell’ immagine della città”, scrive il giornale, aggiungendo che il progetto si basa su un azionariato popolare: un euro da ogni tifoso per la Pulce. Il fatto è che il 28 dicembre in Spagna è “El día de los santos inocentes”, il loro pesce d’aprile.

Messi: la vita sentimentale

Messi è sposato, dal 2017, con Antonella Roccuzzo, anche lei originaria di Rosario. I due hanno avuto tre figli, Thiago, Mateo e Ciro.

Il loro matrimonio si è svolto alla presenza i circa duecento invitati. Tra i presenti c’erano molti campioni suoi amici, Pujol, Fabregas, Xavi Hernandez, Suarez, Mascherano, El Kun, Lavezzi, Neymar, Gerard Piquè con Shakira e Dani Alves.




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