Calcio Champions League : Bayern Monaco-Juventus

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Le note della musica della Champions League tornano a suonare all’Allianz Arena di Monaco. Il ritorno dell’ottavo di finale più nobile del tabellone, va in scena sullo splendido terreno di gioco dello stadio bavarese.
La neve scesa copiosa nelle ventiquattrore precedenti, nulla ha tolto alla partita. Da parte bianconera molti più problemi aveva creato l’allenamento del lunedì dove Marchisio e Dybala avevano dovuto alzare bandiera bianca per noie muscolari andandosi a sommare alla già pesante assenza di Chiellini. La Juventus si è così vista privare in un sol colpo del migliore giocatore del momento, i gol e le giocate del giovane argentino hanno trascinato i bianconeri nella rimonta in campionato, e dell’unico giocatore che in una pur ampia rosa come quella juventina, non ha sostituti adeguati. Infatti Marchisio è l’unico vero regista in squadra, e Mr. Allegri dovrà sperare che Hernanes ripeta la buona prova dell’andata, dove già aveva sostituito lo stesso Marchisio.
La mazzata dei due infortuni non sembra aver abbattuto minimamente l’allenatore livornese. L’ottimismo e la sicurezza sui suoi uomini dimostrata in conferenza stampa hanno avuto il merito di caricare i sostituti e galvanizzare un ambiente un po’ depresso. La Juventus è chiamata ad una vera e proprio impresa, ma la fiducia che il mister ripone nei suoi uomini è una vera e propria scarica di adrenalina. I bianconeri dovranno ripetere il secondo tempo della sfida di andata dove, una volta andati sotto di due reti, si sono scrollati di dosso tutte le paure e hanno dato vita ad una rimonta spettacolare e sorprendente. Se i bianconeri riusciranno a non farsi schiacciare dal pressing tedesco e a saltare la prima linea di Guardiola, la possibilità di far male ci saranno. La partita di andata ha dimostrato che la difesa bavarese è permeabile e talvolta insicura in qualcuno dei suoi elementi. La squadra bianconera dovrà essere cinica e sfruttare le poche occasioni che capiteranno.
Del Bayern si sa tutto o quasi. E’ la principale candidata, assieme al Barcellona, alla vittoria finale della competizione. La sola presenza Di Guardiola in panchina intimorisce e le frecce che ha al suo arco l’allenatore catalano, spaventerebbero chiunque. Guardiola si è presentato nella conferenza della vigilia dimostrando sicurezza estrema e un pizzico di presunzione. Pep sa di essere il migliore al mondo, ma una punta di insicurezza sembra trasparire. Ultimamente il catalano nelle sue dichiarazioni sembra nervoso, al limite dell’infastidito. Certo l’aver dichiarato a dicembre la sua intenzione di lasciare il Bayern a fine stagione, per andare al Manchester City non ha favorito il clima nei suoi confronti. Ora tutti lo attendono al varco e una eventuale sconfitta aprirebbe la porta una seria infinita di polemiche.
Pep teme la Juventus, ma dall’altra parte non snaturerà mai il suo gioco offensivo. Quindi si schiererà con il suo 4-1-4-1 nonostante l’assenza di Robben, fermato dall’influenza, e con Benatia unico difensore centrale di ruolo. Vidal sarà l’unico schermo davanti alla difesa, in questa nuova posizione che proprio Guardiola gli ha confezionato, davanti a lui ci saranno cinque giocatori che fanno della fase offensiva il proprio marchio di fabbrica. Su tutti Mueller che agirà dietro il polacco Lewandowski, mentre le fasce saranno il luogo dove agiranno Douglas Costa e Ribery.
Come la legge di Murphy insegna, se una cosa può andar male ci andrà, nel provino prepartita anche Mandzukic è costretto a dare forfait, almeno dall’inizio. Un leggero risentimento muscolare di cui già si era a conoscenza, lo costringe ad andare in panchina. Allegri quindi schiererà la sua Juventus con un 4-5-1 che a seconda delle situazioni si potrà trasformare in 4-3-3. Artefici di questa trasformazione dovranno essere i due esterni alti Alex Sandro e Cuadrado che si dovranno sdoppiare nelle due fasi.
Al momento delle formazioni ufficiali anche Guardiola ci riserva una sorpresa: fuori il suo pupillo Thiago Alcantara e dentro il veterano Xavi Alonso che si andrà a posizionare davanti alla difesa, dove con il Real e la Spagna ha vinto tutto, spostando Vidal a centrocampo nella sua tradizionale posizione che lo ha reso famoso alla Juventus. Mossa che fa capire come il catalano tema gli inserimenti bianconeri conoscendo la fragilità della sua difesa centrale. Ma allo stesso momento rende ancora più temibile l’attacco grazie alle incursioni e alle capacità balistiche del cileno.
Al via la Juventus dimostra di aver imparato la lezione dell’andata. Subito alti i bianconeri a pressare gli avversari per evitare di farsi schiacciare. Il Bayern pare disorientato dall’atteggiamento juventino tant’è che la 5° un lancio di Khedira per Lichtsteiner sorprende la difesa bavarese mal posizionata. Alaba buca l’intervento Neuer esce a vuoto il pallone termina a Pogbà che con freddezza glaciale infila la porta. 0-1 e ottimo modo per festeggiare il ventitreesimo compleanno. La reazione del Bayern è scomposta e non porta a nessuna conclusione anzi la Juventus quando si alza a pressare mette in grandissima difficoltà la costruzione del gioco dei tedeschi. Al 23° un rinvio sbagliato di Neuer sbatte sui piedi di Khedira il pallone termina a Morata che insacca, ma il guardalinee segnala fuorigioco, che a rivedere le immagini pare inesistente. Ennesima decisione errata contro una squadra italiana.
Ma al 28° la Juventus raddoppia. Alaba perde palla al limite dell’area bianconera, Morata si lancia in velocità saltando come birilli tre giocatori tedeschi serve Cuadrado al limite dell’area, il colombiano dribbla Lahm e con un perfetto tiro a fil di palo insacca lo 0-2. Strepitosa l’azione di Morata che si fa 70mt palla al piedi tagliando tutto il campo e servendo un pallone meraviglioso che Cuadrado non poteva sbagliare. Il Bayern non trova sbocchi, la Juventus fa una partita perfetta dal punto di vista dell’applicazione e della tenuta psicologica. Al 42° unica occasione per i bavaresi. Cross di Douglas Costa, unico a rendersi pericoloso in tutto il primo tempo, tiro di Mueller da centro area con ottima respinta bassa di Buffon.
Ma un minuto dopo la Juve si divora il tris: su un cross basso di Pogbò la conclusione di Cuadrado a botta sicura viene respinta da una prodigiosa respinta di Neuer. Si va a riposo sullo 0-2 con una Juve quasi perfetta che deve rammaricarsi solo di non aver trovato la terza rete. La ripresa si apre col cambio di Bernat per Benatia con Alaba che va a fare il centrale e con gli animi che si scaldano con l’arbitro costretto ad estrarre il giallo per ben quattro volto in dieci minuti. Ma sul piano tattico la partita non cambia, Juve perfetta a chiudere tutte le linee di passaggio con i tedeschi che fanno uno sterile possesso palla e subiscono le ripartenze fulminee dei bianconeri.
Tra il 56° e il 57° Morata si crea due occasioni da rete strappando palla agli avversari, ma sulla prima conclude debolmente dopo 40mt di corsa, mentre sulla seconda il suo tiro da centro area viene deviato di quel tanto da superare la traversa. Guardiola al 60° si gioca il tutto per tutto. Esce lo spentissimo Xabi Alonso ed entra Coman D. Costa si sposta al centro e Vidal va davanti alla difesa. La pressione tedesca aumenta e Coman diventa una vero e proprio incubo per la difesa bianconera. Al 73° una palla che sembrava morta viene raccolta da Coman che attiva D. Costa il cui cross è perfetto per la testa di Lewandowski che non può sbagliare 1-2.
Il gol cambia radicalmente la partita. La Juventus da qui in avanti è sulla gambe e la sofferenza è evidente. Coman e D. Costa creano potenziali occasioni a ripetizioni. All’89° un cross del brasiliano sfiora il pallo con Buffon proteso vanamente in tuffo. In pieno recupero, quando sembra che la qualificazione sia a portata di mano, un pallone perso banalmente da Evrà in uscita viene recuperato da Vidal che smista per Coman il cui cross è perfetto per Mueller che fa 2-2 e porta le squadre ai supplementari. Il primo tempo supplementare inizia ancora una volta con una clamorosa occasione per Lichtsteiner ben servito da una sponda di testa di Mandzukic, entrato a metà ripresa per Morata, che chiude debolmente di sinistro a pochi passi da Neuer. Sarà l’unica occasione del primo tempo supplementare con un Bayern che ha rifiatato dopo lo sforzo tremendo del secondo tempo per rimontare e una Juve che è sembrata un pò più presente del finale della ripresa.
Ma al terzo del secondo supplementare una sponda di Mueller pesca liberissimo Thiago Alcantara che con un interno destro angolatissimo batte Buffon per il 3-2 bavarese. Due minuti dopo il Bayern la chiude. Ancora Coman recupera un pallone nella sua metà campo, parte velocissimo fino a dentro l’area avversaria e con un sinistro a giro di pregevole fattura sigla il definitivo 4-2. La Juve ha ancora la forza più con il cuore e con i nervi che con la testa, di creare un’altra clamorosa occasione con Mandzukic che da pochi passi spara addosso a Neuer e con Bonucci che sugli sviluppi di un corner conclude debolmente di testa tra le braccai del portierone tedesco. Il fischio finale sancisce il trionfo del Bayern che passa ai quarti quando ormai non ci credeva più.
La Juventus ha tantissimo da recriminare. Non aver chiuso la partita con il terzo gol è un peccato mortale al momento del primo gol del Bayern, eravamo al 73°, la Juve si era divorata tre occasioni incredibili. Altro motivo di recriminazione il fatto che al 91° non si può perdere un pallone in uscita dalla difesa. Tenendo quel pallone la qualificazione sarebbe stata ottenuta. E come al solito c’è da recriminare sull’ennesimo arbitraggio avverso che le squadra italiane hanno avuto in questi ultimi turni di coppa. Ancora una volta come era capitato alla Roma contro il Real Madrid e al Napoli e alla Fiorentina in Europa League si è assistito ad un arbitraggio che di certo non è stato favorevole alle formazioni italiane. La cosa fa storcere ancora più la bocca sapendo che il responsabile degli arbitri Uefa è Collina!
Una nota di merito per Mr. Allegri, il quale ha messo in campo una Juventus perfetta per 73 minuti. Una partita magnificamente preparata nonostante le assenze e la forza dell’avversario. Forse un unico appunto da muovere all’allenatore livornese la prematura sostituzione di Morata che con la sua velocità teneva in costante apprensione la difesa tedesca, cosa che Mandzukic non è riuscito a fare anche per le sue precarie condizioni. La Juventus ha ancora una volta dimostrato dopo le semifinali col Real e la finale col Barcellona, di poter giocare alla pari se non meglio che le vere potenze del calcio europee. Merito alla società e alla squadra che avranno modo di rifarsi in campionato e nella prossima stagione.

Pierfrancesco Bonanno




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