DON CENTOFANTI – IL VANGELO DI VENERDI’ 15 MARZO

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VANGELO – Gv 7,1-2.10.25-30 Venerdì 17 marzo 2024, IV settimana di Quaresima 

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi  di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
***
Gesù è la liturgia viene gradualmente, come un seme, in modo dunque graduale, quasi nascosto e manifesta la pienezza del dono nel giorno della festa. L’apparato religioso al potere in vari suoi membri più potenti non ha riconosciuto Gesù. Come si vede qui con discernimenti terreni, rivestiti di una religiosità fasulla, incapace di lasciarsi portare nel mistero della Parola ma invece riducendola alle proprie interpretazioni pseudo letterali. Gesù sanno di dove sia ma in profondità, spiritualmente, non lo sanno perché solo la fede può ad essi rivelare il suo venire dal Padre. Loro cercano di arrestarlo ma non possono perché non è giunta la sua ora. Gesù ha sperimentato la protezione, la provvidenza, del Padre tante volte intuendo sempre più nella fede che quando sarebbe venuta la sua ora la provvidenza si sarebbe manifestata in modo diverso, come grande grazia spirituale.



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