LAZIO ED ENOGASTRONOMIA

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LAZIO – Promuovere e valorizzare i prodotti enogastronomici della Regione Lazio. È stato pubblicato dall’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Lazio (Arsial) il bando pubblico che stanzia, complessivamente, 1 milione e 500 mila euro destinati alle amministrazioni comunali, agli enti e alle associazioni senza scopo di lucro che presenteranno iniziative con l’obiettivo di mettere in luce le potenzialità e caratteristiche del patrimonio agricolo regionale.
L’avviso, pubblicato in queste ore sul sito della Regione, è destinato alle amministrazioni comunali, agli enti e alle associazioni senza scopo di lucro per un importo massimo di 20 mila euro per ogni progetto.
“La Regione Lazio – ha spiegato il presidente Francesco Rocca – ancora una volta dimostra un’attenzione particolare verso i prodotti della sua terra e della sua tradizione. Dopo l’approvazione in Giunta della prima legge sull’eno-oleo turismo, infatti, questo è un altro tassello posto dall’amministrazione al fine di rendere sempre più riconoscibili e apprezzate le eccellenze assolute del nostro territorio”.
“Le fiere, le sagre e qualsiasi evento di promozione dei prodotti tipici del territorio – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura e al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini – sono oramai diventati degli appuntamenti estivi dallo straordinario valore turistico ed economico. Ed è per questo che abbiamo voluto mettere a disposizione dei Comuni e delle associazioni una cifra importante affinché venga dato un importante impulso allo sviluppo del prodotto e del brand ‘made in Lazio’”.
“Come Agenzia deputata allo sviluppo e all’innovazione dell’agricoltura laziale – ha infine concluso il commissario dell’Arsial, Massimiliano Raffa – siamo lieti di poter affiancare la Regione Lazio in iniziative di sostegno diretto al settore, consci del nostro ruolo di strumento di raccordo tra il sistema agricolo, le istituzioni e il mondo della ricerca, che opera quotidianamente per la crescita generale del settore e il trasferimento di know-how sul territorio”




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