Cinema – Film: torna Carlo Verdone con “Benedetta Follia”

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Torna al cinema (con il suo 26esimo film) Carlo Verdone con una commedia (Benedetta Follia)che elogia l’essere single e fa l’occhiolino alle app ed i siti di incontri.

Verdone è affiancato da Ilenia Pastorelli, co-protagonista di “Lo chiamavano Jeeg Robot” e vincitrice di un David di Donatello. Insieme formano una strana coppia: lui – estremamente cattolico – è il proprietario di un negozio di arredi sacri, lei è un’aspirante commessa un po’ sfacciata, ma destinata a travolgergli la vita. Soprattutto quando la moglie di lui lo scarica dopo 25 anni di matrimonio…

Infatti Guglielmo, uomo di specchiata virtù e fedina cristiana immacolata, è proprietario di un negozio di articoli religiosi e alta moda per vescovi e cardinali: è uno di quelli che “una moglie è per sempre”. Se non fosse che la sua Lidia, devota consorte per 25 anni, decide di mollarlo proprio nel giorno del loro anniversario, stravolgendo il suo mondo e tutte le sue certezze. Ma poi nel suo negozio arriva un’imprevedibile candidata commessa: Luna, ragazza sfrontatissima e travolgente, volenterosa ma altrettanto incapace, e adatta a lavorare in un negozio di arredi sacri come una cubista in un convento. Da quel giorno niente sarà più come prima: Luna lo iscrive a “Lovit”, la app più hot del momento, e Guglielmo scoprirà il sorprendente mondo degli appuntamenti al buio e gli esilaranti tentativi di donne disposte a tutto pur di trovare l’anima gemella. Letizia, Raffaella, Adriana: incontri imbarazzanti, buffi e sorprendenti o incontri casuali come quello con Ornella (Maria Pia Calzone). E visto che la realtà supera l’immaginazione, le vite di Guglielmo e Luna avranno dei risvolti totalmente inaspettati. Perché le vie dell’amore sono infinite.

Carlo Verdone: “L’idea di Benedetta Follia nasce dall’esigenza di confrontarmi di nuovo con l’universo femminile. Era tanto tempo che non recitavo con gruppi di donne e mi mancava. Perché la donna è sempre stato lo sparring partner migliore in tutte le mie commedie e la considero la mia carta vincente. E poi con le mie attrici mi sono sempre divertito molto ad esaltarle nelle loro caratteristiche. In realtà avevo voglia di cambiare, di tornare a esplorare le donne di oggi con i loro tic, le loro paturnie e con le loro qualità, e volevo farlo attraverso lo specchio del mio personaggio, con le sue fragilità e le sue nevrosi. Quando Nicola Guaglianone e Menotti mi hanno proposto, fra gli altri, questo soggetto, non avuto dubbi. Questo fi lm nasce quindi dall’ incontro con i due sceneggiatori e dalla mia voglia di tornare a fare una commedia più divertente, che avesse al centro un nucleo femminile. Ho sempre cercato di costruire per loro dei ruoli interessanti e sfaccettati che, credo, offrano più spunti di comicità e leggerezza rispetto ai personaggi maschili. E mi sono molto divertito anche a lavorare con Guaglionone e Menotti, persone estremamente positive e creative. Anche quando accadeva un evento, in Italia o nel mondo, per il quale io mi incupivo un po’, loro erano sempre positivi, e mi regalavano una ventata di energia e creatività che si rivelava trascinante e contagiosa. Aver incontrato due persone così dinamiche è stato fondamentale per me. Guglielmo prima e dopo Guglielmo Pantalei è una persona profondamente per bene che si trasforma nel corso del fi lm. All’inizio incontriamo un uomo un po’ noioso e prevedibile che ha un negozio di oggetti e arredi sacri e coltiva stretti rapporti con il Vaticano, preti, suore e alti prelati e vive nel suo piccolo mondo come in un museo della sacralità. E’ un uomo che si è smarrito, come succede a tanti, un uomo che ha perso per strada il sorriso interiore, le passioni e l’entusiasmo dei trent’anni, quando aveva altri sogni e voleva godersela. Il fi lm si apre proprio con Guglielmo, bandana e camicia hawaiana, che sfreccia in moto sulla panoramica di Sperlonga, vede la bellissima Lidia (Lucrezia Lante della Rovere) su un auto ed è una folgorazione e… uno schianto con la moto. Non che fosse un playboy, era solo un ragazzo che voleva vivere la sua vita con leggerezza e serenità ma poi, dopo la morte del padre, è obbligato ad occuparsi del negozio, e quindi via i giubbotti, via la moto, d’ora in poi solo doppio petto e sorriso d’ordinanza. Ma quando la moglie lo lascia, dopo venticinque anni di onorata carriera matrimoniale, le sue certezze vengono stravolte e tutto comincia a cambiare solo quando nella sua vita entra un’improbabile commessa, Luna (Ilenia Pastorelli). In realtà Guglielmo era alla ricerca di una rispettabile collaboratrice che conoscesse le lingue e sapesse gestire una clientela di alto livello ma poi arriva lei che viene dalla periferia e sembra l’ultima persona al mondo che potesse lavorare in quel negozio. Ma Luna è travolgente, ha una specie di valanga dentro. Una giovane donna naif ma empatica che possiede la capacità di leggere nel cuore e di percepire le fragilità di Guglielmo e le sue debolezze. E questo lo colpisce. Così alla fi ne fra questi due, che sembrano venire da due pianeti differenti, scocca una scintilla di complicità e nasce un bellissimo e insolito sodalizio. Luna è una donna che ha degli aspetti estremamente comici, fa ridere, ma è anche una ragazza moderna, con le sue inevitabili fragilità, che ci sa fare con le applicazioni e mi segnala, anzi mi impone, una app per incontri perché sostiene che devo reagire e rimettermi in gioco. E dopo avere creato il mio profilo su Lovit mi spinge a incontrare delle sconosciute. Da qui comincia la nostra benedetta follia da cui tutto cambierà: incontri tragicomici e surreali, colpi di scena, molte risate e, infine, una trasformazione positiva e radicale per entrambi. È una bellissima storia che dimostra che nella vita c’è sempre una seconda chance. Basta provarci. Luna e le altre Credo che uno dei punti di forza del film sia stato l’ottimo casting che abbiamo costruito. Ritengo di non aver sbagliato un attore, tutti hanno dato il massimo e per me sono stati davvero importanti: non ho mai diretto così poco delle attrici come in questo film perché tutte erano perfettamente in parte e andavano per conto loro, avevo pochissime indicazioni da dare. Mia moglie è Lucrezia Lante della Rovere, impeccabile nel suo ruolo di donna sposata che a metà della sua vita scopre di essere una persona diversa. Ho conosciuto bene Maria Pia Calzone che ha un ruolo chiave ed è un’attrice fantastica e una donna amabile. C’è poi Paola Minaccioni, che ha una partecipazione, bravissima e con tempi comici perfetti. C’è Francesca Manzini alla sua prima prova in un fi lm con me, e nei nostri duetti è stata assolutamente efficace. Elisa Di Eusanio che viene dal teatro, straordinaria. E poi Ilenia Pastorelli che…è stata veramente incredibile. L’avevo già puntata quando avevo visto Jeeg Robot, mi piaceva la sua anima popolare vera, spontanea e la sua grande energia, e devo dire che ha interpretato il suo ruolo in maniera perfetta. E poi il film ha una grande qualità nella fotografi a di Arnaldo Catinari che ha fatto un lavoro accurato ed elegante così come lo scenografo Giuliano Pannuti e la costumista Tatiana Romanoff: tutto il mio set è stato veramente “benedetto”. Guglielmo e le donne Il mio rapporto con le donne è fatto da incontri-scontri, sia con Luna, la protagonista del film, sia con mia moglie che con le sciroccate che incontro tramite le app: momenti esilaranti in cui la mia timidezza e la mia inadeguatezza si scontrano con la follia e la solitudine di queste donne. E poi fanno molto ridere anche i duetti con Ilenia in cui incomprensioni e litigate si alternano alle riappacificazioni: c’è sempre fra di noi uno scambio molto vivace. Io credo di aver recitato con molta misura, spero anche in maniera efficace, cercando di fare del mio meglio. Non ho mai provato prima e sono andato sempre di getto, d’istinto – ovviamente sapevo a memoria anche le scene più complesse ma non volevo provarle perché ormai ho capito che la spontaneità e la naturalezza arrivano solo così. E me lo posso permettere, avere questa sicurezza dopo tanti anni è una gran fortuna. Una benedetta follia nel cuore del pubblico Sono contento di questo fi lm, mi piace perché unisce divertimento e comicità con un tocco di poesia: è una storia piena di amore e di sentimenti con tante risate e che ti lascia una sensazione molto positiva. Alla fi ne il messaggio è che nella vita si può sempre ricominciare, si può ricostruire una bellissima armonia proprio come succede a Guglielmo e Luna, anche se su strade parallele. E quello che mi rende orgoglioso è che Benedetta Follia ha una storia in cui molti potranno riconoscersi. Un film che è una bella carezza, piena d’amore”.

Il produttore De Laurentis: “Sono 14 anni che mio figlio Luigi ed io lavoriamo con Carlo. Abbiamo prodotto 6 film da lui scritti, diretti e interpretati, e 4 con la sua partecipazione da attore. Collaborare con lui nella ricerca delle idee è estremamente divertente perché passa per un rapporto di bocciature reciproche, dove le espressioni di Carlo e le nostre diventano sempre più singolari, sconcertate e comiche, finché si arriva finalmente in porto con un’idea che mette d’accordo tutti. Questa prova del nove ci ha permesso di creare tanti suoi successi di pubblico e critica. Quest’ultimo film, dedicato a tutti coloro che cercano una nuova opportunità nell’amore attraverso il mondo avventuroso delle app, ci ha convinto da subito perché rappresenta una quantità infinita di persone che amano il rischio di nuovi incontri buffi , improbabili e non sempre ideali”.

Se Guglielmo fosse vissuto qualche decennio fa e non avesse incontrato Luna sulla sua strada – forse come ultima chance si sarebbe rivolto ad un’agenzia matrimoniale. Ma il caso ha voluto che Luna gli rivelasse il mondo delle app per incontri, ancora di salvezza per i single 2.0 insegnandogli a rimettersi in gioco, a pensare che si può sempre ricominciare e che la vita è piena di sorprese. Sembra che il primo sito di incontri online sia stato creato da uno studente di ingegneria vagamente nerd che non riusciva a conoscere ragazze all’università, ma poi il fenomeno delle Dating App – esploso negli Stati Uniti circa 5 anni fa – ha sviluppato in breve un volume d’affari che muove circa 2,2 miliardi di dollari con una proiezione di crescita di 100 milioni di dollari l’anno per il 2019. Le statistiche diffuse dall’app per incontri più conosciuta al mondo parlano di ben 50 milioni di utenti, 1 miliardo di sweep al giorno e un traffico di 26 milioni di match al giorno. Nel nostro paese, già nel 2014, gli utenti erano 8,7 milioni e il 17 % della popolazione adulta poteva essere defi nita dater attiva (ovvero partecipa a chat, scambia messaggi, profili fino agli appuntamenti offline), con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. I dati collocano l’Italia al primo posto in Europa, seguita da Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Se infatti all’inizio, in un tempo neanche troppo lontano, gli incontri online erano praticamente tabù, negli ultimi anni sono stati decisamente sdoganati e anzi sembrano diventati lo strumento principale, assolutamente trasversale, per incontrare persone nuove, per trovare l’anima gemella o anche solo per una fugace avventura. Ce ne sono per tutti i gusti: dalla app con 40 milioni di utenti che, utilizzando la geolocalizzazione può realizzare il romantico sogno di ritrovare la persona che si è appena incontrata per strada a quella che individua l’anima gemella, cioè il profilo più compatibile, e calcola l’esatta distanza in cui si trova. C’è la app che permette di individuare il volto che più somiglia alla celebrity preferita e quella che permette di conoscere nuovi gruppi di amici ma, quando si tratta di incontri a due, invita la donna a fare il primo passo. C’è la app che invita allo slow-dating puntando sulla qualità invece che sulla quantità autorizzando un solo match al giorno, ma anche quella che usa l’astrologia e l’allineamento dei pianeti per la ricerca dell’anima gemella. L’applicazione che favorisce incontri fra proprietari di cani o fra persone che hanno affinità professionali e quella riservata ad utenti già in coppia che promette distrazione e discrezione (la vita è breve, sottolinea la tag line) e dichiara 57 milioni di iscritti. E naturalmente quella che permette di inviare messaggi e foto con la garanzia che dopo 24 ore vengano automaticamente distrutti senza lasciare tracce sul proprio telefono. La grande varietà e la crescita esponenziale di servizi di online dating – secondo delle stime ne esisterebbero oltre 500 diversi – rivela un fenomeno mainstream ormai entrato nel quotidiano di molti. Un must-have per i Millennials, per single, ma anche per donne e uomini molto occupati, per tipi solitari o per edonisti desiderosi di attenzione. Una benedetta follia per quei timidi che sudavano sette camicie prima di rivolgere la parola ad una ragazza.




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