Cinema – IL LABIRINTO DEL SILENZIO di Giulio Ricciarelli

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Fine anni ’50, i crimini di Auschwitz commessi durante la Seconda Guerra Mondiale sembrano rimossi dalla memoria collettiva e ignorati dalle istituzioni tedesche. Un giovane pubblico ministero, con l’aiuto di un giornalista, s’imbatte in alcuni documenti che permettono di avviare il processo contro i membri delle SS che hanno commesso crimini nei campi di concentramento. La storia, basata su fatti reali, racconta gli sforzi di questo giovane uomo per rompere la coltre di silenzio e assicurare i responsabili alla giustizia.

Sullo sfondo di eventi realmente accaduti, “Il labirinto del silenzio” getta uno sguardo molto personale e particolare sullo stile di vita degli anni del “miracolo economico”, l’era delle sottogonne e del rock’n’roll, in cui le persone volevano solo dimenticare il passato e guardare avanti. Il film racconta in maniera emozionante un capitolo poco noto di quegli anni, che ha cambiato il modo in cui la Germania guardava al suo passato. Un’emozionante storia di coraggio, responsabilità e di lotta per la giustizia.

Giulio Ricciarelli, milanese di nascita e tedesco d’adozione, dirige qui Alexander Fehling (“Bastardi senza gloria”, “Goethe!”, “Homeland”) nel ruolo del giovane pubblico ministero Johann Radmann. Assieme a Fehling, un grande cast di giovani attori, tra cui André Szymanski nel ruolo del giornalista Thomas Gnielka, Friederike Becht in quello della ragazza di Radmann, Johann von Bülow, il collega procuratore che lo assiste, Johannes Krisch nella parte di Simon Kirsch; e la leggenda del teatro Gert Voss nella parte del Pubblico Ministero Generale Fritz Bauer, la forza trainante dietro ai processi di Auschwitz.

Il film rappresenta la Germania come Miglior Film Straniero nella corsa agli Oscar e sarà in sala in Italia dal 14 gennaio distribuito da Good Films.




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