Terme di Caracalla: al via l’apertura notturna

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Caracalla – Sarà la Notte dei Musei del 3 luglio l’occasione speciale per inaugurare, al costo simbolico di 1 euro, “Tenera è la notte alle Terme di Caracalla”, il ciclo di aperture estive nel complesso monumentale romano che permetterà di ammirare le antiche vestigia in tutto il loro splendore al chiaro di luna. L’iniziativa, a cura della Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con Electa, è in programma fino al 22 luglio e dal 3 al 25 settembre, dalle 20 alle 23 (con prenotazione obbligatoria).

Nell’edizione 2021 l’offerta sarà diversificata: i visitatori potranno infatti scegliere se godere della versione “by night” delle Terme passeggiando liberamente tra i grandi mosaici e i resti delle vasche, la decorazione architettonica, le palestre, la natatio e il frigidarium, oppure partecipando a una visita guidata che consentirà anche di scoprire i sotterranei (conservati per circa sei chilometri, sono un dedalo di grandi gallerie carrabili che corre sotto l’edificio), il Mitreo e la Mela Reintegrata di Pistoletto, secondo dono del maestro al monumento dopo il Terzo Paradiso, visibile in un’aiuola del grande giardino. Un evento speciale è previsto la sera dell’8 luglio, quando si potrà assistere alla performance Frigidarium21 di Riccardo Vannuccini con la compagnia le Scarpe di van Gogh. “Le Terme di Caracalla sono un’inesauribile fonte di meraviglia, che viene esaltata dall’atmosfera delle sere d’estate – dichiara Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – Finalmente riapriranno e saranno visitabili anche i sotterranei, che racchiudono il cuore pulsante dell’intero impianto termale e che costituiscono il valore aggiunto al percorso in superficie”.
Construite fra il 212 e il 216, per volere di Marco Aurelio Antonino Basiano, imperatore noto con il nome di Caracalla, le terme furono uno dei maggiori e più spettacolari complessi termali dell’antichità.
Malgrado rimangano soltanto muri di mattoni e parti di grandi volte, si conservano ancora i resti degli splendidi edifici che molti secoli fa occupavano le Terme di Caracalla.
Le terme erano uno dei luoghi d’intrattenimento preferiti dagli antichi romani, dove curavano regolarmente la loro igiene e miglioravano le proprie relazioni sociali.
Nel vasto recinto occupato dalle terme, i cittadini potevano non soltanto utilizzare i bagni pubblici, ma dedicavano anche il loro tempo libero allo sport, alla lettura in biblioteca, a passeggiare fra i giardini o rendere omaggio al dio Mitra e ad altre divinità pagane visitando il tempio.
Le terme sono una meraviglia architettonica e d’ingegneria – soprattutto se si valuta la loro data di costruzione –, con il loro sistema di rifornimento d’acqua, così come di riscaldamento e di drenaggio. I forni di legna, alimentati dagli schiavi, servivano per riscaldare il suolo e le pareti delle terme, oltre all’acqua. Rivestite di marmo e decorate con eccellenti opere d’arte, quelle di Caracalla furono le terme più sontuose che si costruirono nell’antichità. Anche se successivamente furono superate in estensione dalle Terme di Diocleziano, queste ultime non furono capaci di raggiungere lo splendore delle prime. Dopo aver funzionato per più di trecento anni, le terme non si utilizzarono dal 537, quando gli acquedotti che fornivano l’acqua alla città furono distrutti dai barbari. Le sculture e i materiali di valore che decoravano le terme furono saccheggiati e nel 847 un terremoto distrusse parte dell’edificio.
Numerose opere d’arte furono rinvenute nel corso degli scavi avvenuti in varie epoche, ma soprattutto nel XVI secolo: le tre gigantesche sculture Farnese, il Toro, la Flora e l’Ercole, ora al Museo archeologico nazionale di Napoli; il mosaico policromo con ventotto figure di atleti, scoperto nel 1824 nell’emiciclo di una delle palestre, ora ai Musei Vaticani.
E inoltre busti degli Antonini, statue di Minerva, di Venere, una vestale, una baccante, e altre opere minori. Oltre alle già citate vasche di piazza Farnese, altre vasche recuperate dal complesso si trovano ora nel cortile del Belvedere (Musei Vaticani); a Firenze la colonna della Giustizia proviene dalla natatio.n




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