Non, je ne suis pas Charlie

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russia maria zakharova

“Lo staff della rivista ha oltrepassato la linea di confine che separa il giornalismo libero e la libertà di parola dalla volgarità, dal cinismo e dalla provocazione criminale”.
La rivista satirica francese “Charlie Hebdo” ha attraversato la linea che separa la decenza dall’indecenza, sconfinando nella volgarità per la vignetta satirica sullo schianto dell’Airbus russo A321. Lo ha detto il segretario dell’Unione dei giornalisti russi Timur Shafir, dopo la pubblicazione, nell’ultimo numero della rivista francese, di una rappresentazione che mette a confronto le operazioni militari russe in Siria e, appunto, la tragedia dell’Airbus.

Anche

Maria Zakharova, portavoce ufficiale del ministero degli Esteri, ha commentato le caricature sulla tragedia dell’A321 russo in Egitto, comparse sulle pagine della rivista francese Charlie Hebdo.

“Qualcun altro è Charlie?” — ha scritto Zakharova su Facebook.

In precedenza la rivista ha pubblicato due caricature sul tema della sciagura dell’aereo russo. Una delle immagini mostra un combattente dello “Stato islamico” che si ripara la testa mentre su di lui cadono dei pezzi dell’aereo, nell’altra è raffigurato un teschio con occhiali da sole sullo sfondo dei rottami dell’aereo.

Non è la prima volta che la rivista francese “ironizza” sulle vittime delle tragedie. L’estate scorsa, per esempio, dopo che venivano scoperti i primi frammenti dell’aereo malese scomparso nell’oceano Indiano, Charlie Hebdo ha pubblicato una vignetta che mostrava dei “frammenti” di una hostess e di un pilota del Boeing scomparso.

 

 




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