La Juve non sbaglia e vola in finale di Coppa Italia. Dopo la vittoria nell’andata, la banda di Allegri si ripete nel secondo round contro la Viola e dà appuntamento all’Inter all’Olimpico l’11 maggio. Appuntamento cruciale per Allegri & Co. vista la stagione dei bianconeri. Allo Stadium ci hanno pensato Bernardeschi e Danilo a risolvere la pratica con un gol per tempo, ma i bianconeri hanno dato sempre la sensazione di avere la gara sotto controllo. Forte del risultato dell’andata, la Juve ha saputo infatti dosare bene le forze, respingere l’assalto iniziale della Viola e poi piazzare i colpi che hanno chiuso il discorso e smorzato le ambizioni di rimonta della Fiorentina con una prova attenta, concreta e cinica. Caratteristiche che invece la squadra di Italiano non ha saputo mettere in campo. Troppo frenetica, imprecisa e disordinata, la Fiorentina non è infatti riuscita a esprimere la solita fluidità di manovra e verticalità. Dettagli che hanno segnato la gara e la qualificazione.

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Rispetto al pareggio col Bologna, allo Stadium Allegri mischia le carte e opta per un 4-4-2 ordinato e coperto lasciando in panchina Cuadrado e Dybala. Tra i pali c’è Perin, con Bonucci e De Ligt a guidare la difesa. A centrocampo conferma invece per Danilo al fianco di Zakaria con Bernardeschi e Rabiot larghi a supporto del tandem d’attacco Vlahovic-Morata. Senza Castrovilli e con Odriozola e Bonaventura acciaccati, Italiano invece piazza Duncan e Ikoné in mediana e a destra si affida a Venuti. Davanti tocca a Cabral con Nico Gonzalez e Saponara in appoggio. Dopo il ko del Franchi, come da copione, allo Stadium è la Viola a prendere subito in mano il possesso e ad attaccare con più convinzione. Dopo un paio di cross velenosi di Biraghi, il primo squillo dalle parti di Perin arriva sugli sviluppi di una mischia in area, ma è Cabral a respingere il destro a botta sicura di Torreira. In pressione, la Fiorentina aggredisce e spinge, la Juve invece si abbassa, chiude le linee di passaggio con Danilo davanti alla difesa e gioca di rimessa cercando di sfruttare gli spazi e la velocità degli attaccanti. Lanciato in verticale, Vlahovic prima impegna Dragowski, poi si fa bloccare da Igor in contropiede e serve a Morata un assist delizioso di tacco che lo spagnolo non riesce a concretizzare. Lampi che aumentano i giri della manovra bianconera sulla trequarti e le imbucate in verticale. Pescato ancora in profondità, Vlahovic si fa ipnotizzare da Dragowski, poi la Juve piazza il colpo che sblocca la gara. A far saltare il banco, dopo un’uscita sbagliata di Dragowski, ci pensa Bernardeschi. Stop di petto e sinistro al volo che rompono l’equilibrio e costringono la Fiorentina a reagire. Più aggressiva, la squadra di Italiano prova ad aumentare il ritmo, ma la difesa bianconera regge l’urto. Perin blocca un tiro-cross velenoso di Venuti, poi mura un destro potente di Cabral e Bonucci ferma Ikoné lanciato a rete. Occasioni che chiudono il primo tempo e mandano la Juve in vantaggio negli spogliatoi.

La ripresa si apre con l’ingresso in campo di Amrabat al posto di un acciaccato Torreira e con la Fiorentina che guadagna metri. Ma con poco movimento e poco spazio la manovra della Viola fatica a trovare sbocchi in verticale. Da una parte Danilo chiude bene su una giocata di Saponara, poi Perin vola su un colpo di testa di Quarta e Biraghi sfiora il pareggio su punizione. Dall’altra Zakaria centra invece un palo sugli sviluppi di una ripartenza in tandem con Vlahovic. A caccia di guizzi nell’uno contro uno, Italiano leva Saponara e fa entrare Sottil. Allegri invece sostituisce Morata con Dybala per provare ad avere più qualità nelle ripartenze. Dopo l’ingresso in campo di Callejon per Venuti, Rabiot segna, ma Doveri annulla per la posizione irregolare del francese sull’assist col contagiri di Bernardeschi. Lampo che non cambia il risultato, ma aumenta la pressione bianconera. Vlahovic e Dybala dialogano bene nello stretto, ma non riescono ad andare al tiro. Poi Zakaria ci prova ancora dal limite, ma il suo destro finisce largo. Disturbato da De Ligt, Cabral spedisce largo di testa di poco, poi gli ultimi cambi innescano il finale di gara. Allegri getta nella mischia Cuadrado, Chiellini e Kean. Italiano invece fa alzare dalla panchina Piatek e Maleh. A trazione anteriore, la Viola attacca a testa bassa. La Juve invece prova a manovrare in maniera più ragionata per tenere palla e far passare i minuti. De Ligt centra l’esterno della rete dopo un gran numero in area, poi Dybala chiude bene su un destro al volo di Callejon e Cabral spedisce alto di testa. Nell’assalto finale poi c’è spazio ancora per due parate di Perin su Amrabat e Sottil, e per il gol di Danilo che chiude il match su perfetto assist di Cuadrado. La Juve archivia la pratica Fiorentina e vola in finale.

ALLEGRI

Dopo la vittoria con la Fiorentina e la qualificazione per la finale di Coppa ItaliaMassimiliano Allegri è soddisfatto. “Abbiamo vinto da squadra. Chi ha giocato dall’inizio e chi è entrato ha fatto bene – ha spiegato il tecnico della Juve -. C’era la voglia di tutti di arrivare in finale, che era un nostro obiettivo“. “Alla Guida della Juve anche l’anno prossimo? Io mi vedo qui anche per i prossimi tre anni… – ha aggiunto -. Alla Juve si lotta sempre per vincere. Mi spiace molto aver perso lo scontro diretto con l’Inter perché quella gara ha deciso il nostro campionato”.

“Rabiot, Zakaria e Danilo han fatto una partita tecnica e fisica notevole – ha proseguito Allegri – . Rabiot sta crescendo, aveva anche segnato su un bell’assist di Bernardeschi”. “C’è da fare i complimenti ai ragazzi perché non era facile giocare contro questa Fiorentina dopo le critiche per il pareggio col Bologna nonostante le tante occasioni create – ha aggiunto -. Stasera siamo stati bravi a fare una buona fase difensiva. Nel primo tempo potevamo raddoppiare, ma abbiamo sbagliato troppo nell’ultimo passaggio o nelle conclusioni”.

“Ora dobbiamo recuperare energie per il campionato – ha continuato il tecnico bianconero pensando già alle prossime sfide -. Non posso chiedere di più alla squadra. Sono 4-5 mesi che giochiamo con gli stessi. Per il quarto posto, visto il calendario, la Fiorentina è la prima avversaria”. “Le critiche? Lapo l’ho sentito anche oggi. E’ uno dei primi tifosi – ha spiegato Allegri tornando sulla questione -. Quando la Juve non vince ci rimaniamo male tutti”. “Chi è qui deve avere l’ambizione per vincere – ha aggiunto -. Mi spiace molto non essere in lotta per il titolo a cinque giornate dalla fine. Ma l’anno prossimo non dovremo mollare di un centimetro. Abbiamo fatto 18 risultati utili consecutivi al ritorno”.

Chiusura sulla prestazione di Vlahovic. “Si è dato da fare – ha spiegato Max -. E’ tre mesi che è alla Juve e ora è un po’ in calo fisico perché ha sprecato molte energie”. “All’inizio andava sempre forte e ha giocato ogni tre giorni – ha concluso -. Deve stare sereno. Ha 22 anni, è forte, ma gli manca esperienza. Deve trovare un equilibrio mentale perché quando sbaglia dei gol si innervosisce. Deve maturare, ma lo farà”.

ITALIANO

“Oggi per noi era difficile ribaltare lo 0-1 dell’andata, abbiamo provato a fare tutto il possibile. Nel primo tempo abbiamo forzato troppi palloni, era lì che mi arrabbiavo. Meglio nella ripresa, ma non abbiamo trovato mai il varco giusto anche perché è difficile quando la Juve si difende in quel modo”. Vincenzo Italiano mastica amaro dopo il ko con la Juventus che manda i bianconeri in fiale di Coppa Italia: “Purtroppo ci è mancato un pizzico di buona sorte su qualche palla sporca. Peccato, ma secondo me usciamo a testa alta”.

“Venire qui e avere quasi sempre il possesso della palla per me è già una grande soddisfazione – ha aggiunto il tecnico viola – L’obiettivo era quello di tenere viva la partita fino all’ultimo, non subire gol. Il gol di Bernardeschi nasce da una palla un po’ forzata di Ikoné e ripeto: la Juve è una squadra che quando decide di difendersi è dura, hanno fisicità e sono molto attenti, merito a loro. Però io sono contento di ciò che ha fatto la mia squadra: oggi ho avuto la conferma che nelle ultime sei gare di campionato può giocare per il suo obiettivo”.

Quale obiettivo? “Ne ho parlato ora coi ragazzi, sono dispiaciuti ma dobbiamo pensare al campionato. Siamo in quelle zone da inizio anno e ora dobbiamo mantenere quel ritmo, ci meritiamo qualcosa di bello: abbiamo lì davanti 3-4 squadre e su 18 dobbiamo provare a farne tanti, poi alla fine vedremo dove saremo”.