Scherma e vita: pratica e rendimento

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samurai freccia

“Non ho paura di chi si è esercitato una volta in 10.000 calci, ma di chi si è esercitato 10.000 volte in uno stesso calcio “(Bruce Lee)

Questo non significa che l’allenamento si debba ridurre a una manciata di ore la settimana ma che è sicuramente più efficace un allenamento ben strutturato, curato e metodico svolto in un tempo relativamente breve, piuttosto che un allenamento prolungato, noioso e dispersivo, senza reali obiettivi, che rischia di annullare in parte quanto appreso nelle lezioni individuali.

Nella pratica della scherma, durante l’allenamento, l’atleta – escluso durante la lezione personale – si trova a doversi gestire autonomamente per lassi di tempo più o meno lunghi a seconda delle tipologie di realtà e delle situazioni contingenti della sala scherma di riferimento. E’ quindi difficile, specialmente per quelli più giovani, mantenere la concentrazione sul gesto atletico e sul piano mentale in modo costante e mirato alla propria crescita schermistica, ovvero in modo efficace durante tutta la durata dell’allenamento. E’ sicuramente più facile lasciarsi distrarre poiché si percepisce una certa pesantezza mentale, assolutamente naturale per chi si sottopone a uno sforzo prolungato e individuale. Questa è la motivazione principale per iniziare ad abituarsi ad allenarsi mentalmente alla concentrazione.

L’allenamento mentale Resized-UJBDSal mantenimento della concentrazione viene definito da molti studi  ‘training propriocettivo’.

Con questo tipo di allenamento si abitua l’atleta ad affinare alcune capacità come l’autoispezione e l’autopercezione per una maggiore consapevolezza corporea. Gli si insegna a conoscere e saper ‘ascoltare’ il proprio corpo per saperlo utilizzare nel miglior modo possibile. Ecco come la ripetizione di uno stesso gesto per centinaia di volte assume un valore completo e stimolante che non ha nulla in comune con la noia. Inoltre, questo rende più efficace l’allenamento stesso riducendo i cosiddetti ‘tempi morti’. Ci sarà spazio per il vero recupero da sforzo, quella pausa attiva, piacevole e rigenerante, che riequilibra l’attività psico-fisica mantenendo e ripristinando le energie sollecitate.

Ripetere 10.000 volte lo stesso calcio – nel nostro caso la stessa stoccata – assumerà un valore completo, sarà per una crescita personale completa.

I risultati si vedranno nella vita quotidiana, nello studio e, soprattutto, sulle pedane.

 

 




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