Cinema – Mission Impossible Fallaut ci regala 2 ore e 30 minuti di emozioni, adrenalina e suspance

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Mission Impossible Fallaut – Tom Cruise prosegue nella sua missione possibile di entusiasmare i suoi fans in giro per il mondo. Nonostante le critiche piovute su di lui a causa della sua irrequieta vita privata e della sua partecipazione a Scientology prosegue nel suo cammino di vita di ragazzo senza età impegnato nel suo lavoro con impegno e passione. Così, dopo una qualche difficoltà (al botteghino) per ‘Jack Reacher’ il personaggio da lui interpretato e nato dai libri di Child Lee ecco per lui un annata che si sta già dimostrando fantastica soprattutto grazie al suo ritorno nei panni di ‘Maverick’ in ‘Top Gun’ ed all’arrivo nelle sale della nuova ed entusiasmante Missione Impossibile di Ethan Hunt.

Prodotto da Tom Cruise, Christopher Mc Quarrie, Jake Myers, J.J. Abrams Basato sulla serie TV creata da Bruce Geller Scritto e diretto da Christopher Mc Quarrie Cast: Tom Cruise, Henry Cavill, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Sean Harris, Angela Bassett, Vanessa Kirby, Wes Bentley, Frederick Schmidt con Michelle Monaghan e Alec Baldwin, ‘Mission Impossible Fallaut’ ci regala 2 ore e 30 minuti di emozioni, adrenalina e suspance.
Le migliori intenzioni spesso posso ritorcersi contro. In Mission: Impossible – Fallout ritroviamo Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra IMF (Alec Baldwin, Simon Pegg, Ving Rhames) che al fianco di alcuni alleati che già conosciamo (Rebecca Ferguson, Michelle Monaghan) è impegnata in una corsa contro il tempo dopo una missione fallita. Henry Cavill, Angela Bassett e Vanessa Kirby si uniscono al dinamico cast, diretto ancora una volta dal regista Christopher Mc Quarrie.
Negli ultimi vent’anni Tom Cruise ha prodotto e interpretato i film di Mission: Impossible, il fenomeno culturale cinematografico che ha incassato oltre 2,8 miliardi di dollari in tutto il mondo, diventando uno dei franchise di maggior successo della storia del cinema. Tom Cruise noto per compiere di persona le incredibili acrobazie fisiche presenti in questi film, è ancora una volta il protagonista del sesto capitolo della serie, in cui vestirà nuovamente i panni del leader della squadra IMF (Impossible Missions Force), Ethan Hunt. Secondo Cruise, Mission: Impossible – Fallout, rappresenta il culmine di tutti gli altri film della serie. “Assisteremo al ritorno di alcuni personaggi e le storie finora raccontate giungeranno a una conclusione”, spiega l’attore. “Questo film si ispira all’Odissea di Omero, perché a questa è paragonabile il viaggio di Ethan Hunt e della sua squadra; è di fatto una storia epica con molti risvolti emotivi”. La presenza di Cruise, che ha lanciato il franchise nel 1996, garantisce il successo di Mission: Impossible, come osserva lo sceneggiatore e regista Christopher Mc Quarrie. “Tom tiene viva la fiamma. È un filmmaker dotato di grande istinto e molteplici emozioni. Conosce benissimo il suo personaggio, Ethan Hunt, entra in sintonia con lui a livello empatico, riuscendo a renderlo attraente al pubblico”.
Mc Quarrie pensa che uno dei motivi per cui il franchise sia ancora così popolare, è il desiderio insaziabile di Cruise di rendere ogni film più avvincente del precedente. “Tom è inarrestabile”, dice il regista, che nel 2015 ha diretto anche Mission: Impossible – Rogue Nation. “E, cosa più importante, non dimentica mai il pubblico. È lo showman per antonomasia. Il suo obiettivo è condurre il pubblico in territori inesplorati, mostrargli cose che non ha mai visto, per fargli vivere l’esperienza del film in prima persona, e al suo fianco”.
In Mission: Impossible – Fallout, Mc Quarrie ha voluto esplorare un lato più oscuro e più umano del protagonista. “Ethan è sempre stato abbastanza misterioso”, osserva il regista. “Stavolta volevo riuscire a entrare di più nella sua testa per fare luce sui suoi rapporti interpersonali. Il titolo non riguarda solo la pioggia radioattiva ma anche la fine di tutte le sue buone intenzioni. Ethan si trova in una situazione che trascende il suo controllo ma nonostante sappia di essere manipolato, non può tornare indietro”. La storia ruota intorno a una struggente decisione che Hunt deve prendere quando il passato torna a tormentarlo. Spiega Myers: “All’inizio del film Ethan si trova in una situazione difficile. Ha fatto un errore e la sua emotività è scossa da alcuni elementi del passato. Dovrà decidere se salvare i suoi amici e la sua famiglia o milioni di persone da una minacciosa forza distruttiva. È una decisione che ha una forte componente emotiva”. Il modo in cui Cruise dà vita al suo personaggio è davvero raro in un film d’azione, dichiara il produttore Jake Myers. “Tom non solo arricchisce il ruolo di drammaticità, ma possiede anche una grande abilità fisica per fare cose che nessun altro attore oserebbe fare, ma in cui lui eccelle grazie alla sua preparazione fisica e al suo coraggio. La maggior parte dei film d’azione non si identificano con i loro protagonisti, mentre senza Tom, Ethan Hunt non sarebbe il personaggio che il pubblico di tutto il mondo conosce e ama incondizionatamente”.
Al centro di ogni film di Mission: Impossible c’è l’affiatato gruppo di specialisti dello spionaggio estremo che compongono la squadra IMF capitanata da Ethan Hunt (Cruise). “In questa squadra si alternano varie persone, ma la mentalità su cui si fonda, quella non cambia”, spiega Ferguson. “C’è la superstar, il comico, lo strano, la bella: tutti questi elementi concorrono a creare l’incredibile intrattenimento di Mission: Impossible.” Il carisma e il dinamismo che ogni singolo attore del cast infonde in questi ruoli, è ciò che rende i film del franchise tanto speciali. Dice Cruise. “Adoro quando grandi attori danno il meglio di sé. Io e Mc Q lavoriamo sodo per ottenere questo risultato, ed è ciò che apprezzo di più rispetto ai film e alla narrazione cinematografica”. Ving Rhames interpreta il personaggio di Luther Stickell sin dal primo film di Mission: Impossible, uscito nel 1996. “Mc Quarrie definisce il mio ruolo ‘l’anima del film’”, dichiara l’attore premiato con il Golden Globe®. “All’inizio non sapevo bene cosa volesse dire, ma penso che si riferisca al fatto che in un certo senso rappresento la coscienza di Ethan. In questo film, per la prima volta, c’è un alterco fisico fra loro. A volte accade fra le persone che si vogliono bene. Ma aiuta a umanizzare il personaggio di Luther e a comprendere meglio la sua personalità. C’è anche una scena molto intensa con Ilsa in cui il pubblico percepisce il bene di Luther nei confronti di Ethan”. Cruise spiega che Luther era destinato a morire nel primo film. “Ma io non ho voluto che accadesse”, dice l’attore, “non solo perché Ving era bravissimo, ma anche per il rapporto fra lui ed Ethan. Il modo in cui recita questo personaggio è avvincente ed emerge in tutti i film della serie. In quest’ultimo capitolo stabilisce una bella dinamica con Ving”. Uno dei personaggi più amati degli ultimi tre film di Mission: Impossible è Benji Dunn, interpretato dall’attore, comico e filmmaker Simon Pegg. “Questi film cercano sempre di anticipare le aspettative del pubblico”, dice Pegg. “Sono ricchi di intrighi, tradimenti e doppi giochi, ma possiedono anche una buona dose di leggerezza. Il pubblico rischierebbe un aneurisma se nel corso di due ore, la tensione non fosse alleggerita. Fa bene potersi rilassare un attimo e concedersi una risata. E questi sono i momenti in cui subentra Benji”. Benji all’inizio era un analista informatico presso i laboratori IMF; in seguito è stato scelto per assistere Ethan da postazione remota in Mission: Impossible III e ha sviluppato il gusto dell’avventura. “In Protocollo fantasma per la prima volta Benji era operativo sul campo; in Rogue Nation è diventato più esperto e si è abituato all’idea di essere un agente segreto, anche se ancora non riesce a prendere tutto troppo sul serio”, spiega Pegg. “E’ bello recitare lo stesso personaggio così a lungo, e averlo seguito nella sua evoluzione: all’inizio ero un sedentario informatico da laboratorio mentre ora sono un agente agile ed esperto, dotato di impressionanti abilità”. Cruise dichiara di essere molto soddisfatto di come il personaggio di Pegg sia evoluto nell’arco di 12 anni. “J.J. Abrams ed io avevamo visto Simon ne L’alba dei morti dementi e pensavamo che fosse fantastico. In M:I3 era apparso solo in qualche scena, ma guardate quanta strada ha fatto il suo personaggio da allora”. Alec Baldwin fa la sua seconda apparizione nel franchise nel ruolo dell’ex direttore della CIA Alan Hunley, che recentemente è stato nominato segretario dell’IMF. “Volevamo assolutamente che tornasse a recitare anche in questo film”, dice Mc Quarrie. “La gente spesso mi chiede chi sia l’attore più divertente sul set. Sono tutti simpatici ma non c’è nessuno che possa competere con l’umorismo di Alec Baldwin. È un piacere lavorare con lui”.

Mission: Impossible – Fallout presenta quattro forti figure femminili interpretate da attrici formidabili: Michelle Monaghan, Rebecca Ferguson, Angela Bassett e Vanessa Kirby. “Siamo stati fortunati ad avere quattro donne con una personalità tanto spiccata, ognuna delle quali si identifica con un personaggio altrettanto forte e significativo”, dice Mc Quarrie. All’inizio di ogni collaborazione con Cruise, Mc Quarrie gli pone una domanda: ‘Cosa vuoi da questa storia? Cosa vuoi fare?’ Stavolta Tom ha detto: ‘Voglio riprendere la storia di Julia. La gente ancora me lo chiede’ E così, abbiamo iniziato da questo”. Julia, che i fan della serie conoscono bene, è la moglie di Ethan, interpretata da Michelle Monaghan. Il personaggio è stato introdotto per la prima volta in Mission: Impossible III ma muore nel corso degli eventi; in Mission: Impossible –Protocollo fantasma fa una brevissima apparizione, in cui viene svelato che la sua morte era stata messa in scena per proteggerla da chi intende uccidere anche Ethan. “Poiché questo film è la summa di tutti i precedenti capitoli, abbiamo parlato dell’emozione e non si può suscitare emozione senza riportare in scena Julia”, spiega Cruise. “Il film è pregno di desiderio e romanticismo. Michelle è stata eccezionale, ed è una persona meravigliosa”.
“Mission: Impossible è incentrato su acrobazie e location reali, con un utilizzo minimo del chromakey”, dice. “Tom è disposto a fare qualsiasi cosa siamo in grado di creare. La macchina da presa va collocata in modo da mostrare che è lui a eseguire le acrobazie, quindi tutto il lavoro consisteva nel mettere Tom al centro dell’azione”. Ogni film di Mission: Impossible film presenta Cruise alle prese con una manovra ad alto rischio. In Mission: Impossible – Protocollo fantasma, ha scalato il Burj Khalifa a Dubai, il grattacielo più alto del mondo. In Mission: Impossible – Rogue Nation, è rimasto appeso all’esterno del portellone dell’aereo militare A400M Atlas in fase di decollo. In Mission: Impossible – Fallout, Cruise e Mc Quarrie riaccendono l’entusiasmo del pubblico con una nuova serie di acrobazie mozzafiato. “Tom ha trascorso più di un anno a prepararsi per questo film”, dice Mc Quarrie. “C’erano molte speculazioni rispetto a quale stunt avrebbe fatto. Ho subito spiegato che si stava preparando a una sequenza di stunt. È la sequenza più pericolosa che abbia mai visto. Tom si è trovato in costante pericolo”
Per quanto gli stunt siano estremi ed entusiasmanti, non varcano mai il confine dell’irrealistico territorio dei supereroi, spiega il coordinatore stunt e regista della seconda unità Wade Eastwood. “Non è uno di quei cartoni animati in cui la gente viene scaraventata dalla cappotta di una macchina a 200 metri da terra, per atterrare in piedi come se nulla fosse. Noi diamo vita a un’azione reale. Questo è il motivo per cui il pubblico si identifica con questi personaggi. Ethan Hunt è un essere umano. Sa quello che deve fare. Non sceglie sempre il modo migliore per farlo, ma ce la mette tutta quindi dobbiamo creare azioni che possano sorprendere e divertire il pubblico, conservando comunque la credibilità”.




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