Il ritorno degli ottavi di finale per l’Italia calcistica assume i connotati di una vera proprio finale. Alle 19 la Lazio difenderà contro lo Sparta Praga l’onore del nostro calcio essendo l’ultima formazione azzurra rimasta in corsa.
La rocambolesca eliminazione della Juventus avvenuto ieri sera per mano del Bayern Monaco, riduce drasticamente le speranze italiane di successi europei. La squadra di Pioli è forte dello 1-1 ottenuto lo scorso giovedì in casa dei cechi, e stasera all’Olimpico avrà i favori del pronostico vista anche la differenza tecnica che si è vista all’andata. I bianco celesti hanno avuto già la possibilità di chiudere il discorso qualificazione nel turno precedente, ma un po’ di imprecisione sotto porta non ha consentito una meritata vittoria. Dal canto suo lo Sparta può contenere su un’ottima intelaiatura di gioco, sorretta da un gran dinamismo e da una grande fisicità, ma il tasso tecnico sembra nettamente sbilanciato a favore dei bianco celesti. Unici elementi che spiccano in rosa sono l’esperto centravanti Lafata e il giovane Frydek autore del gol del vantaggio ceco.
Pioli ha fatto riposare gran parte dei titolari nella precedente partita di campionato proprio in vista del match di stasera. Come al solito la Lazio deve far fronte ai numerosi infortuni soprattutto nel reparto difensivo, mancheranno il lungodegente De Vrij Radu Basta e molto probabilmente anche Konko che si è molto distinto nelle ultime partite, a centrocampo spicca l’assenza del serbo Milinkovic, mentre in attacco mancherà l’atro serbo Djordjevic. Pioli si aggrapperà all’esperienza di Biglia Mauri e di bomber Klose che proprio domenica ha ritrovato la via del gol in campionato. Candreva è chiamato ad una conferma visto le altalenanti prove delle ultime partite, come la coppia centrale Bisevac – Hoedt che finalmente pare aver trovato il ritmo giusto.
Pioli nella conferenza stampa pre partita e stato molto esplicitato: l’Europa è l’unico modo rimasto alla Lazio di salvare la stagione! Il campionato ormai è andato e per entrare in Europa è rimasta solo la via della coppa. Arrivare fino alla finale di Basilea pare un’impresa ardua, ma la Lazio si dovrà far onore in tutte le partite a cominciare da stasera anche per riconquistare l’affetto di un pubblico che pare sempre più disamorato. Anche stasera all’Olimpico sono previste circa 15.000 persone di cui 1.500 provenienti da Praga. Un pubblico ben misero per una partita così importante.
Le formazioni ufficiali riservano il piacevole recupero di Konko come terzino destro mentre Lulic torna dopo molto tempo a fare il terzino sinistro. Conferma per la coppia centrale difensiva con davanti a loro Biglia e Parolo. Le tre mezzepunte che supporteranno Klose sono Candreva Mauri e Keita. A sorpresa il Mr. ceco Scasny lascia in panchina il centravanti Lafata confermando gli altri 10/11 dell’andata. Neanche il tempo di iniziare e la Lazio ha una grossissima occasione con Candreva che sfrutta una dormita del difensore avversario e con una conclusione forte e tesa impegna il portiere ceco. Ma la Lazio dietro fa acqua da tutte le parti e in due minuti lo sparta trova due gol su errori e mal posizionamenti della retroguardia bianco celeste. Al 10 un cross dalla destra inganna Hoedt che non riesce a rinviare. Krejci appoggia al limite per Dockal che batte Marchetti con un preciso sinistro. Due minuti dopo Lo Sparta buca ancora sulla destra. Julis pesca Krejci a centro area, il n°23 controlla e realizza con un sinistro all’angolino basso. Mazzata in due minuti! Ora alla Lazio servono tre gol per passare.
La reazione della Lazio è veemente e le occasioni fioccano visto la debolezza del reparto arretrato ceco. Prima Klose viene fermato dal centrale Brabec che rischia l’autogol, poi Parolo non riesce a trovare la conclusione da buona posizione su assist di Candreva. Al 26° l’occasione più grossa. Ancora azione arrembante di Candreva sulla destra che crossa in mezza, velo di Keita per Mauri che a botta sicura si fa respingere il tiro da Bicik. Lulic a sinistra e Candreva a destra sfondano con facilità creando molte potenziali occasioni ma l’imprecisione e la precipitazione impediscono sempre agli avanti laziali di trovare la misura per la conclusione vincente. Ma allo stesso tempo la Lazio continua a lasciar varchi agli avversari che si infilano con facilità soprattutto in zona centrale dove i due difensori laziali lasciano molto a desiderare.
Il forcing della Lazio se è possibile si intensifica nei minuti finali, ma la fretta continua ad essere una cattiva consigliera e un tiro pulito non arriva mai ad impensierire l’estremo difensore Bicik, anche se i suoi compagni danno sempre l’impressione di avere l’acqua alla gola. Ma all’ultimo minuto del tempo un innocuo cross dalla sinistra di Frydek, trova Julis che anticipa un distratto Bisevac per il 3-0 che sa di parola fine al match e alla qualificazione. Al duplice fischio finale i tifosi laziali sfogano la propria frustrazione contestando Lotito e la sua presidenza. Incredibile quello che è accaduto nei primi 45 minuti. Lo Sparta ha tirato tre volte trovando tre reti, di cui un paio anche casuali, mentre la Lazio che ha dominato sul piano del gioco si ritrova in mano un pugno di mosche. Ma il calcio spesso è crudele.
Il secondo tempo purtroppo è una pura formalità. La Lazio ha l’occasione al 52° per riaccendere la fiammella della speranza, ma ancora una volta mauri centra Bicik da due passi. Da lì alla fine sarà pura accademia con i cechi che controllano la gara senza faticare troppo e i bianco celesti che fanno possesso palla, ma senza più convinzione e con il morale sotto ai tacchi. Pioli prova a mischiare le carte con gli inserimenti di Matri e Felipe Anderson per Klose e per l’evanescente Mauri, ma non ottiene nessun effetto. Anzi col passare dei minuti quel minimo di agonismo che animava i bianco celesti si spegne completamente. Il triplice fischio finale è accolto dai circa ventimila spettatori con un’assordante bordata di fischi.
Si chiude qui l’avventura della Lazio e di tutte le squadre italiane nelle Coppe Europee. La Lazio ha da recriminare su una partita nata storta e finita ancora peggio, ma uscire in questo modo contro una formazione nettamente inferiore sotto tutti i punti di vista è uno schiaffo fortissimo. Ora i bianco celesti dovranno salvare almeno l’onore nel finale di campionato tirando fuori quell’orgoglio e quella volontà che quasi mai ha mostrato in questa stagione.
Per il calcio italiano è un disfatta incredibile; erano quindici anni che non portavamo nessuna formazione ai quarti di una coppa. Solo questo dato fa capire di quale batosta si tratti. Possiamo rammaricarci sul pessimo sorteggio in Champions corredato da dei pessimi arbitraggi che hanno condizionato sia le partite della Roma che dalla Juventus, ma la sensazione di grossa crisi in cui il nostro calcio naviga si ha soprattutto in Europa League dove le tre italiane in corsa hanno lasciato il passo di fronte ad avversarie sicuramente alla loro portata. Questo di certo non è neanche un buon viatico per gli Europei che si svolgeranno in primavera in Francia, dove la nazionale del dimissionario Conte sarà chiamata a risollevare il nostro orgoglio calcistico. (Pierfrancesco Bonanno)
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