Calcio – Serie A – La seconda di ritorno: Napoli e Juve allungano

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Gli anticipi del sabato hanno visto i pareggi del Frosinone, che in casa con l’Atalanta non va più in là di uno scialbo 0-0 con poche emozioni e dominato dalla paura di non perdere, e il pareggio del Milan al Castellani di Empoli per 2-2. La squadra rossonera continua a non dare continuità al proprio cammino, ma l’Empoli è una realtà spesso snobbata, ma che si sta rivelando partita dopo partita la vera rivelazione del campionato. Il rammarico dei rossoneri è soprattutto nel fatto di essere andati due volte in vantaggio e di non esser stati capaci di mantenerlo. Di rilievo ancora le prove di Bonaventura e Bacca mentre stavolta il portierino Donnarumma lascia un po’ a desiderare. Nell’Empoli da rimarcare le prove dell’ex al veleno Saponara e di Maccarone che sta disputando forse la sua migliore stagione.
L’ora di pranzo ha visto la Fiorentina rialzarsi dopo due sconfitte consecutive. Con un netto 2-0 ha sconfitto davanti ai suoi tifosi un Torino molto moscio e demotivato. Ancora in evidenza lo sloveno Ilicic, mai a questi livelli in serie A, che con una perla su punizione ha portato in vantaggio i suoi. Il lucchetto sulla partita è stato messo nel finale da Gonzalo Rodriguez con un preciso colpo di testa su corner. Partita mai in discussione che ha visto dominare i viola per tutta la partita. Non si è vista la squadra brillante di inizio stagione, ma la facile vittoria è una buona iniezione di fiducia e la classifica ricomincia a sorridere.
Le partite del pomeriggio sono state ricche di emozioni sorprese e polemiche. Ben 22 gol che hanno impreziosito il pomeriggio delle serie A. La sorpresa maggiore a Milano. L’Inter veniva dalla qualificazione in semifinale di coppa Italia e dalle polemiche roventi dello scontro Sarri-Mancini. Il Carpi sembrava l’agnello sacrificale ideale per superare polemiche e rilanciarsi all’inseguimento della vetta della classifica, ma fin da subito i nerazzurri hanno grosse difficoltà a superare il muro dei ragazzi di Castori. Infatti le migliore occasioni capitano ai carpigiani mentre l’Inter si fa vedere solo verso la mezz’ora dalle parti della porta del Carpi. Il vantaggio arriva solamente grazie ad un contropiede su palla banalmente persa a centrocampo, sugli sviluppi dell’azione il tiro di Perisic è ribattuto, palla a Palacio che con molta precisione porta in vantaggio l’Inter.
La partita sembra in discesa per i nerazzurri, ma le partite van sempre chiuse. All’80° il Carpi si trova addirittura in 10 e qui una squadra cinica ed esperta porterebbe i tre punti a casa. Ma l’Inter non lo è, e in pieno recupero si fa infilare centralmente da un bel invito di Bianco per Lasagna che lascia sul posto il lento Juan Jesus e infila in diagonale Handanovic. Bella favola quella di questo ragazzo che fino a pochi anni fa giocava i tornei amatoriali e di certo non pensava di segnare il suo primo gol in massima serie proprio alla Scala del calcio. Mancini nelle interviste post partita se la prende ancora una volta coi suoi avanti, Icardi in primis, ma le colpe sono di tutta la squadra, il pareggio è una disattenzione difensiva che non si può avere se si vuol vincere il campionato, e Mancini stesso deve ammettere le sue colpe per non aver dato alla sua squadra dei punti fermi, visti i continui cambi di formazioni. In più tutti i giocatori che Mancini rimprovera, sono stati voluti dal Mister di Jesi. l’Inter viene così raggiunta dalla Fiorentina al terzo posto mettendo a rischio anche la qualificazione Champions.
A Marassi è andata in scena l’ennesima prestazione spettacolare della Sarri band. Nonostante le polemiche della settimana, a nostro avviso veramente esagerate, i ragazzi di Sarri sono andati dritti per la loro strada travolgendo i doriani con molta più facilità di quello che il 2-4 finale dica. I tre tenori Higuain – Insigne –Hamsik hanno deciso la partita con tre reti di ottima fattura, ma tutto il Napoli ha girato a meraviglia. Unica nota stonata i due gol presi, forse più per distrazione o per il pensiero di aver chiuso la partita. Alla Samp va il merito di non essersi mai arresa, anche in inferiorità numerica, ma la differenza in campo è stata netta. Se poi anche le seconde linee come Mertens entrato in campo nel finale, segna un gol di pregevole fattura, il quadro è completo. Ora il Napoli si mette alla finestra dall’alto dei suoi 5 punti di vantaggio, aspettando il big match di stasera, e sotto sotto un po’ di tifo per la Roma lo farà di sicuro.
All’Olimpico va di scena un nuovo episodio della strana stagione della Lazio. Il Chievo sta facendo un’ottima campionato e lo dimostra andando in rete col centrale difensivo Cesar con una bella conclusione di testa scaturita da una punizione di Birsa. La Lazio colpita a freddo, sbanda e ci metta più di mezz’ora a riprendere il pallino del gioco, e solo negli ultimi dieci minuti del tempo i biancocelesti riescono ad essere pericolosi con un colpo di tacco di Parolo deviato in maniera rocambolesca da Bizzarri. Nella ripresa si rivede il copione di Bologna. Una Lazio determinata che si lancia a testa bassa per raggiungere il pareggio. Anche qui, come a Bologna, c’è di mezzo un’espulsione, ancora Cesar il protagonista, per doppia ammonizione. Espulsione forse un po’ frettolosa. La pressione della Lazio aumenta creando delle occasioni da rete con Matri e Candreva, ma Bizzarri rimane inoperoso.
La svolta al minuto 65, quando Candreva ancora una volta il migliore in campo, viene steso in area procurandosi un rigore, fortemente contestato dai clivensi. Dal dischetto il giocatore romano è freddissimo spiazzando Bizzarri. Cinque minuti e la Lazio passa in vantaggio con un conclusione al volo di Cataldi dal limite dell’area. All’80 il 3-1 ancora di Candreva, che pare chiudere la gara. Ma neanche un minuto dopo Radu stende in area Paloschi e si fa espellere. Lo stesso Paloschi si incarica delle battuta, ma Berisha con un prodigioso balzo annulla la conclusione, mettendo la parola fine alla contesa. C’è solo il tempo per il quarto gol della Lazio in pieno recupero ad opera di Keita, che ripaga la prestazione del giocatore tra i migliori in campo. Ancora una volta una Lazio double-face. Nel primo tempo lenta ed involuta, nel secondo dinamica e determinata, anche se ad esser sinceri un po’ agevolata dalle decisioni arbitrali. Candreva ancora una volta migliore in campo e molto polemico coi tifosi della tribuna, e Pioli che piano piano sta trovando una quadratura a questa squadra, con la speranza di riportarla nelle zone di classifica che le spettano.
A Palermo va in scena la prima del nuovo allenatore Barros-Schelotto. A dir la verità l’argentino risulta solo come accompagnatore per problemi burocratici, ma la squadra è messa in campo con le sue idee. L’ambiente palermitano è una bolgia tra querele e polemiche, ultima le dichiarazione di Iachini che attacca il presidente Zamparini accusandolo di averlo denigrato sia come persona che come professionista. Nonostante ciò la prestazione dei rosa nero è incoraggiante il 4-1 finale la dice lunga su una partita che non è stata mai in discussione con il Palermo che ha dominato in lungo e in largo. Il nuovo schieramento scelto dal tecnico che prevede un 4-3-3 molto più offensivo, sembra essere stato ben digerito dalla squadra e fa ben sperare.
Grande prestazione del Bologna a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Lo 0-2 finale è meritato viste le occasioni e il gioco sviluppato dai rossoblu. Un Giaccherini straripante che merita il ritorno in nazionale, porta in vantaggio i bolognesi, mentre il secondo gol e del freschissimo ex Floccari, appena passato al Bologna proprio dal Sassuolo. I neroverdi continuano a inanellare prestazione deludenti con le squadre alla loro portata, mentre con le big offrono prestazioni di assoluto rispetto. Di sicuro il problema è più psicologico che tattico, ma il Mr Di Francesco sembra non riuscire a risolverlo visto che la cosa sembra prolungarsi da parecchio.
Chiude la giornata il brutto pareggio tra Verona e Genoa. 1-1 risultato giusto che non serve a nessuno, né al Verona per rilanciarsi, né al Genoa per lasciare i bassifondi della classifica.




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