Siria: russi preparati e tecnologici

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La Siria e l’operazione Putin

A 10 giorni dall’inizio dell’intervento russo in Siria L’Isis ha già perso migliaia di uomini, molte infrastrutture sono state distrutte e in aggiunta la Russia ha mostrato al mondo intero chi sono gli sponsor del terrorismo globale.

Innanzitutto dobbiamo ricordarci della dichiarazione congiunta fatta dai sette paesi – Francia, Germania, Qatar, Arabia Saudita, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti – i quali hanno affermato di essere “preoccupati” per il rafforzamento della Russia nella regione. Un certo numero di paesi, a partire dagli Stati Uniti, hanno fatto dichiarazioni piuttosto aggressive contro la missione russa in Siria.

“E’ presto per trarre delle conclusioni, ma l’enfasi è chiara. Il punto è questo: tutte le dichiarazioni degli Stati Uniti hanno confermato che l’ISIS è una suddivisione non strutturale di quel paese. Questo esercito terrorista è stato creato al fine di aggirare le forze della resistenza (in modo particolare le potenze nucleari) per condurre operazioni in diverse parti del pianeta. Non appena l’aviazione russa ha cominciato ad infliggere gravi colpi, gli americani hanno iniziato a strapparsi i capelli perché i militanti dell’ISIS gli hanno chiesto aiuto. Quando siamo intervenuti, le azioni degli Stati Uniti hanno mostrato chi è da “copertura” ai terroristi e chi è che ha bisogno di questo cancro. Il mondo intero ha potuto vedere il volto degli sponsor globali del terrore e ha potuto capire che una coalizione guidata dagli Stati Uniti non è nient’altro che una farsa sullo sfondo della scena mondiale” ha commentato il colonnello Alexander Zhilin.
Fino ad ora l’avanzata dell’ISIS in Iraq e in Siria è dovuta in gran parte al fatto che nessuno ha contrapposto una resistenza davanti ai terroristi, che hanno potuto avere a loro disposizione informazioni tecnico-militari da parte dell’intelligence americana. Anche le missioni ufficiali della coalizione anti-ISIS assomigliavano più ad una simulazione, colpendo obiettivi insignificanti, oppure la sabbia del deserto. Gli “sforzi” compiuti la scorsa settimana dai piloti americani nella lotta contro il terrorismo hanno rasentato il ridicolo, quando con le loro incursioni aeree hanno beccato due escavatori dell’ISIS.

” In Siria sono stati trasportati più di 50 aerei. Più di 2 mila persone sono state trasportate tramite gli aerei da carico. E nessuno dei tanto vantati radar della NATO in Turchia, Bulgaria e altri paesi li hanno potuti vedere. Oggi gli americani non vedono i nostri ragazzi al lavoro. Abbiamo sviluppato un tale sistema di copertura tecnica che il Pentagono è andato fuori di testa… Noi possiamo vederli, ma loro non possono vederci. E’ chiaro che tutti i loro piani sono falliti”- ha spiega l’esperto militare.
“Abbiamo dimostrato la serietà delle nostre intenzioni. Mi sembra che i nostri partner credano che la Russia abbia la mano leggera. No, quel tempo è finito. Il livello di preparazione dei nostri equipaggi è un completo shock per gli americani. Bombe da 500 kg sganciate da un’altezza di 5 mila metri volano dalle finestre di un bunker. Direi che abbiamo messo in piedi un bello spettacolo, con i nostri equipaggi che stanno operando come orologi” – ha detto Zhilin.
Per quanto riguarda le perdite di militanti a seguito degli attacchi aerei russi, Zhilin ha citato figure dell’intelligence israeliana e americana. Secondo i loro dati, nei primi cinque giorni di operazioni sono state liquidati più di 2.173 terroristi. Sullo sfondo delle ripetute dichiarazioni rilasciate da Barack Obama sulla “inefficienza” delle forze aeree russe, queste cifre potrebbero essere sottostimate.

Secondo l’analista politico Igor Panarin, al 5 Ottobre il numero di morti, feriti, e dispersi e deserto è pari a 9.389 persone. L’esperto spiega che questo numero è dovuto alla valanga di disertori che si sono messi in fuga verso l’Iraq, la Turchia e la Giordania.

“Il fatto che corrono in tutte le direzioni ha mostrato ancora una cosa: che non sono dei combattenti per l’Islam ma sono i soliti mercenari che combattono per soldi. Ci sono persone disposte a morire per la fede, ma per coloro che combattono per i soldi, morire non ha senso….” – ha detto dice Zhilin.

Tra le infrastrutture distrutte ci sono 13 centri di comando, 10 depositi di munizioni, cinque campi di addestramento, cinque depositi di carburante, cinque nodi di comunicazione, una base terroristica camuffata, un centro speciale di addestramento, un deposito di munizioni da campo, quattro mini-fabbriche per la produzione di armamenti. Inoltre sonos tati distrutti un certo numero di veicoli blindati e sistemi d’arma: 19 carri armati T-55 carri armati, 19 veicoli da combattimento di fanteria, 18 corazzati da trasporto truppa, quattro lancia missili multipli, tre cannoni di artiglieria e 16 veicoli.

E va sottolineato un altro punto importante. La propaganda occidentale ha collegato la prima incursione con la morte di bambini e di civili.

“La Russia è l’unico paese al mondo i cui soldati sono ritenuti responsabili per le operazioni militari all’estero. Sui velivoli sono installati dei sistemi di controllo che monitorano le azioni degli equipaggi, inclusi i lanci sugli obbiettivi. Il nostro paese lo fa per principio, mentre tutti gli altri paesi della NATO, in particolar modo gli Stati Uniti, lasciano la mano libera al loro esercito e non conferiscono alcuna punizione, nemmeno per gli atti più atroci. Questi personaggi non hanno alcun diritto di gettare discredito suo nostri militari” – ha concluso Alexander Zhilin.
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