Turchia Arrestato l’ assassino del pilota russo abbattuto

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Alparslan Celik

Il combattente Alparslan Celik, che precedentemente aveva rivendicato l’omicidio di Oleg Peshkov, pilota russo del bombardiere Su-24 abbattuto da un caccia turco, è realmente agli arresti a Smirne, in Turchia occidentale, ha confermato a RIA Novosti una fonte nella polizia della città.

“Alparslan Celik è davvero stato arrestato ed è attualmente in stato di detenzione,” — ha detto il funzionario, rifiutandosi di rivelare ulteriori dettagli.

Nella giornata di ieri i media turchi avevano riportato l’arresto di Celik, tornato dalla Siria dove aveva combattuto dalla parte degli insorti contro le truppe governative. In un ristorante isieme a lui la polizia di Smirne ha arrestato 14 persone. Agli arrestati sono stati sequestrati kalashnikov, 2 pistole e una grande quantità di munizioni.

Çelik è tornato dalla Siria dove combatteva nelle file dei terroristi contro l’esercito governativo. E’ stato fermato giovedì sera in un ristorante a Smirne nel nord della Turchia.

L’abbattimento del Su-24 russo avveniva a opera di un F-16 della Türk Hava Kuvvetleri il 24 novembre 2015. Il pilota del Su-24, tenente colonnello Oleg Peshkov, e il navigatore, capitano Konstantin Murahtin, riuscivano a eiettarsi; Peshkov veniva in seguito ucciso dai ribelli siriani e la stessa sorte toccava ad Alexandr Pozynich (n. nel 1970 a Kosikha, Territorio dell’Altaj), membro dell’elicottero inviato in missione di soccorso per recuperare l’equipaggio dell’aereo.

Il 25 novembre 2015 veniva assegnato il riconoscimento dell’Ordine del Coraggio a Konstantin Murahtin e Alexandr Pozynich (a quest’ultimo postumo), mentre il Tenente Colonnello Oleg Peshkov veniva insignito dell’onorificenza postuma di Eroe della Federazione Russa.

È stato il primo abbattimento di un aereo russo/sovietico da parte di un paese membro della NATO dal 1952.

Il 24 novembre 2015 un Su-24M russo veniva abbattuto alle 09.24, da due F-16 turchi, mentre stava ritornando alla base aerea di Khmeimim di Lattakia. Secondo la versione turca, l’aereo russo stava per compiere un bombardamento contro i ribelli Siriano-Turkmeni.[6] Secondo la dichiarazione dell’ambasciatore turco Halit Cevik consegnata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, due aerei di nazionalità sconosciuta al momento del fatto, avrebbero sconfinato all’interno dello spazio aereo della Turchia su una profondità di 2,19 km e una distanza di 1,85 km per un tempo di 17 secondi volando alla quota di 5 790 m (19 000 ft), e quindi alla velocità media di 391 km/h.

Al momento dell’abbattimento, entrambi i membri dell’equipaggio dell’aereo riuscivano  gettarsi con successo. Il pilota veniva in seguito catturato dai Turcomanni e il suo corpo veniva mostrato in un video diffuso su internet. Il vice-comandante della Brigata Turcomanna, identificato con Alparslan Çelik, turco e membro dei Lupi Grigi, dichiarava di aver ucciso i due membri dell’equipaggio del Su-24 mentre scendevano col paracadute, mentre il governo turco li riteneva ancora in vita. L’attacco nei confronti di persone che si lanciano con un paracadute è vietato (eccetto per le truppe aviotrasportate) dall’articolo 42, Protocollo I (1977), della Convenzione di Ginevra, che afferma:

(EN)« Article 42 – Occupants of aircraft

  1. No person parachuting from an aircraft in distress shall be made the object of attack during his descent.
  2. Upon reaching the ground in territory controlled by an adverse Party, a person who has parachuted from an aircraft in distress shall be given an opportunity to surrender before being made the object of attack, unless it is apparent that he is engaging in a hostile act.
  3. Airborne troops are not protected by this Article. »
(IT)« Articolo 42 – Persone a bordo di aeromobili

  1. Nessuna persona che si lancia col paracadute da un aeromobile in pericolo potrà essere oggetto di attacco durante la discesa.
  2. Al momento di toccare il suolo di un territorio controllato da una parte avversaria, la persona che si sia lanciata col paracadute da un aeromobile in pericolo dovrà avere la possibilità di arrendersi prima di essere oggetto di attacco, salvo che risulti manifesto che essa sta compiendo un atto ostile.
  3. Le truppe aerotrasportate non sono protette dal presente articolo. »
(Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali (1977))

 

A seguito dell’abbattimento, 2 elicotteri Mil Mi-8 venivano inviati a recuperare l’equipaggio. Uno dei due mezzi veniva raggiunto da colpi di arma da fuoco sparati dalla Brigata turcomanna, che causavano la morte di Alexandr Pozynich. L’Esercito siriano libero rivendicava in seguito di aver distrutto l’elicottero abbandonato con un BGM-71 TOW.

Il 25 novembre il governo turno tramite il primo ministro Ahmet Davutoğlu affermava che il corpo del pilota del jet abbattuto dall’aviazione turca era stato recuperato e portato ad Hatay nel sud del Paese, senza però divulgare le circostanze del recupero del corpo. Il 29 il corpo del pilota del jet era stato portato in un ospedale militare di Ankara e il giorno dopo era partito per il campo di aviazione militare Chkalovskij nell’Oblast’ di Mosca accolto dal picchetto d’onore del Ministro della Difesa russo, il generale dell’esercito Sergey Shoygu e dal comandante delle forze aeree e spaziali della Russia, il colonnello generale Viktor Bondarev; il funerale si è svolto nella città di Lipeck a 430 km da Mosca ed è stato sepolto in uno dei cimiteri cittadini, mentre i funerali dell’elicotterista russo si sono svolti il 27 novembre con tutti gli onori a Novočerkassk, nella Russia meridionale.[




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