Con un comunicato inviato da Erdogan a Putin, e pubblicato dal Cremlino il 27 giugno, il leader turco ha chiesto scusa a Mosca per l’abbattimento dell’aereo russo Su-24 in Siria, avvenuto nel novembre scorso.
“Dopo l’incidente del Su-24, la Turchia ha cercato ‘alleati’ in questa questione nella propria politica esterna, entrando nel confronto tra Unione Europea e Russia”, ha dichiarato a Rbth il direttore del Centro di sicurezza internazionale dell’Istituto di economia mondiale e relazioni internazionali dell’Accademia russa delle scienze, Aleksej Arbatov. Ma, sostiene l’esperto, la situazione economica e politica del Paese ha spinto Ankara a cambiare posizione: la crisi finanziaria e la rottura delle relazioni con Mosca hanno avuto un effetto tremendamente negativo sul budget del Paese.
“A tutto ciò si aggiunge la situazione dei rifugiati: la necessità di contenere l’affluenza dei migranti in Europa, l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, relazionata per l’appunto con i rifugiati, e la reticenza di accettare Ankara nell’Unione… E come conseguenza di ciò, la discordia nelle relazioni con Bruxelles”, commenta l’esperto.