Federazione Italiana Nuoto – Giornata del Nuoto e della Sicurezza Acquatica

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Giornata del Nuoto e della Sicurezza Acquatica – Importante iniziativa per la sicurezza in mare giunge dalla FIN.
Con l’arrivo della stagione estiva, la Federazione Italiana Nuoto organizza infatti la “Giornata del Nuoto e della Sicurezza Acquatica”, nell’ambito del progetto “Per evitare un mare di guai” promosso per salvaguardare la vita umana, attraverso la diffusione della cultura dell’acqua e delle discipline natatorie e con la formazione degli assistenti bagnanti.
Il fulcro dell’evento si svolgerà martedì 5 giugno presso la spiaggia di Serapo (Gaeta), fronte Hotel Mirasole, dalle ore 11.30 alle ore 13.30, con la simulazione di un’esercitazione di soccorso attraverso l’ausilio di pattini, unità cinofile, moto d’acqua, mezzi navali ed elicottero.
L’esibizione di “Per evitare un mare di guai” s’inserisce in un contesto di tre giorni e coinvolgerà in convegni ed approfondimenti (come da programma allegato), rappresentati istituzionali, delle Capitanerie di Porto, della Protezione Civile, della Guardia Costiera e delle federazioni italiana, europea e mondiale.
“In Italia ci sono 70.000 assistenti bagnanti e 5 milioni di praticanti – dichiara il presidente Paolo Barelli – Il tema della sicurezza acquatica è primario per la federazione. Noi sappiamo come formarli, ma il nostro compito è anche educare la cittadinanza. Bisogna avere rispetto e fiducia del mare e degli specchi d’acqua e nel contempo alimentare la percezione del pericolo e la prevenzione assicurando la diffusione di strumenti al servizio della sicurezza. Con questa manifestazione desideriamo sensibilizzare le istituzioni, affinché ogni specchio d’acqua sia controllato da professionisti ben addestrati. La nostra è una funzione educativa, è il cosiddetto salvamento didattico. Mettiamo a disposizione della collettività la nostra professionalità con l’obiettivo di vivere con serenità e coscienza ogni attività in acqua”.

Paolo Barelli
Convegno Nuoto per Salvamento
Centro Federale FIN Ostia19 June 2014
Photo Giorgio Scala/Deepbluemedia

Il salvamento in Italia nasce ufficialmente il 28 settembre del 1899 nel palazzo comunale di Ancona con lo scopo di divulgare, con la pratica del nuoto, l’addestramento al salvataggio e al pronto soccorso. Da allora la Società Italiana Salvamento e le sue sezioni si distinsero per un’intensa attività educativa basata sull’insegnamento dei movimenti di nuoto, di corsi di salvamento e di pronto soccorso per asfittici (il programma di base fu adottato dalle Forze Armate). I corsi terminavano normalmente con delle competizioni e saggi di abilità natatoria e di soccorso.
Nel 1936 la Società Italiana di Salvamento è confluita nella FIN divenendone una sezione, ovvero il Nuoto per Salvamento. Da questa sinergia sono derivati nel tempo risultati insperati soprattutto sul piano sociale al punto che le autorità di governo italiane nel 1960, a conclusione di un lungo e ponderato percorso decisionale, hanno riconosciuto il brevetto di Assistente Bagnanti marino della FIN Sezione Salvamento quale titolo valido a disimpegnare l’attività di assistente bagnanti.
L’attività di salvamento in Italia – in sintonia con una costante ricerca di alta e specifica professionalità ed in linea con le mutate realtà sociali del Paese, sempre più finalizzate alla tutela dell’Ambiente e verso la Protezione Civile – si è ulteriormente attivata con un enorme impegno di risorse, nella realizzazione di centri federali di alta specializzazione per il soccorso e la sopravvivenza lacuale, in mare, fluviale e in caso di alluvioni; per garantire l’assistenza in elisoccorso con specifici progetti e programmi di pubblica utilità e con l’adeguamento di strumenti e mezzi al servizio degli operatori, tra i quali l’utilizzo delle moto d’acqua e dei cani per il salvataggio, che hanno rivoluzionato le operazioni di soccorso accelerando e perfezionando i tempi di intervento.
Nell’ambito dell’organizzazione nazionale, la sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto riveste, attraverso i propri presidi su tutto il territorio, un ruolo determinante per la formazione, e successivamente per garantire l’aggiornamento, degli assistenti bagnanti; in sinergia con la Protezione Civile, la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana, Regioni, Province e Comuni, anche nell’ambito di progetti per la tutela dell’ambiente marino.
Con i suoi sforzi, unitamente alla formazione degli assistenti bagnanti e alla promozione del nuoto, la Federazione Italiana Nuoto ha così consentito una progressiva diminuzione degli incidenti in acqua e delle morti per annegamento rendendo l’Italia uno dei paesi più sicuri del mondo. I risultati ottenuti nel campo della sicurezza della vita in acqua sono esempio positivo e modello da seguire per le altre associazioni mondiali che operano nel salvamento. L’impegno, la professionalità delle eccellenze impiegate dalla sezione salvamento della Federazione Italiana Nuoto, e gli standard qualitativi del percorso formativo, sono ormai riconosciuti a livello internazionale e parametri fondamentali dell’intero movimento, rappresentato a livello agonistico anche da Squadre Nazionali assolute e giovanili che negli ultimi anni si sono particolarmente distinte ai campionati mondiali ed europei.
E’ importante ricordare che nel 2018 un Italiano su 3 non sa nuotare

Solo il 39 % degli Italiani sa nuotare correttamente! Un Italiano su 2 non è capace a mantenersi a galla in acqua profonda! • Il 70% degli Italiani fatica a mantenere gli occhi aperti sott’acqua al mare o in piscina! Il 93 % ritiene importante sensibilizzare i genitori e fornire loro strumenti educativi utili! Ma certo le statistiche non sono certo confortanti. Ma gli italiani non erano un popolo di ‘poeti e navigatori?’ (forse con il salvagente).

Raffaele Dicembrino




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