LAZIO – Passata l’atmosfera magica dell’1-1 in Champions contro l’Atletico Madrid, con Provedel uomo della Provvidenza al 94′, la Lazio torna a vivacchiare in campionato.
Anche con il Monza finisce 1-1, ma rispetto al pari europeo questo è deludente, come testimoniano i fischi dell’Olimpico. Meno brillante con la palla rispetto a quanto visto nella sfida con i colchoneros e spesso molle in fase difensiva, la squadra di Sarri si fa sorprendere dal gioco divertente dei ragazzi di Palladino. Ai capitolini questo primo scorcio di campionato non ha regalato grosse soddisfazioni, con soli quattro punti in cinque partite. La stanchezza della sfida di Champions è sicuramente un’attenuante, ma contro il Torino (mercoledì prossimo) servirà una vittoria per non rischiare di rimanere lontani dal gruppo di testa. Lo stadio si presenta meno pieno del solito, complice il caro biglietti tanto lamentato dai tifosi biancocelesti (il costo minimo per un tagliando era 40 euro), con i 30mila abbonati a cui si sommano altri 5mila supporter. La Curva Nord tuttavia è tutt’altro che silenziosa e fischia il minuto di silenzio dedicato allo scomparso presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Già dalla formazione titolare Sarri fa intendere che quest’anno, visti gli impegni in Champions, il turnover sarà una costante: rispetto all’Atletico Madrid i cambi sono quattro: Hysaj, Cataldi, Guendouzi e Isaksen, gli ultimi due all’esordio assoluto dal primo minuto. Lazio in vantaggio dopo 12 minuti: Ciurria stende Zaccagni in area, e dal dischetto Immobile non sbaglia. Per il capitano (alla 300ma) presenza in biancoceleste) è un gol che pesa tanto: è il primo dopo tre giornate (più una in Champions) di astinenza, oltre che il primo in assoluto segnato al Monza (l’unica squadra in A che non aveva mai castigato) e il numero 198 con la maglia della Lazio. Il Monza però non si fa mettere sotto, anzi, si inizia a fare vedere spesso dalle parti di Provedel: a Mota viene annullato un gol per fuorigioco, mentre Ciurria e Colombo cercano l’1-1 rispettivamente di testa e di piede. Al 36′, il meritato pareggio arriva: Ciurria affonda a destra e serve l’accorrente Gagliardini per la rete brianzola. L’inizio della ripresa è molto frizzante, con Zaccagni e Luis Alberto protagonisti di due tiri in pochi minuti, e subito dopo il palo di Immobile a tu per tu con Di Gregorio. I biancorossi non smettono però di tessere le trame del gioco: Colpani prima si fa parare il mancino da Provedel, poi in contropiede sciupa mandando alto, mentre a Carboni viene annullato un gol per fuorigioco. Il forcing finale della Lazio non basta: i tiri al fischio finale risultano solo 8, contro i 16 degli ospiti. I ‘buuu’ dei tifosi arrivano impietosi: per Sarri si preannunciano giorni in salita.
SARRI
“Ci siamo persi in certi movimenti, attacchiamo poco la porta e l’area, quindi è normale che creiamo meno pericolosità. È un discorso di movimenti, ma anche di mentalità che abbiamo perso. Il tempo? Per i nuovi serve. Mentre i vecchi sono qui da due anni con me. Abbiamo perso le caratteristiche dello scorso anno. La fisicità non fa parte della nostra rosa, lo abbiamo giusto con Vecino. Milinkovic era determinante in queste partite, era una risorsa importante, era la fisicità che non abbiamo più. Abbiamo perso le due nostre caratteristiche: l’attacco degli spazi e la solidità”.
Ci vuole calma
“Nel secondo tempo non abbiamo concesso tanto. In alcune fasi la partita è andata in mano a loro. Con i cambi abbiamo concesso meno. Non troviamo la stessa compattezza dello scorso anno. Oggi abbiamo avuto delle occasioni per chiuderla, ma non sono state concretizzate. Ora bisogna essere lucidi in questo momento difficile del campionato, non riusciamo a segnare: è un momento in cui bisogna stare calmi“.
I fischi e il rapporto con i tifosi
Sarri a Dazn: “I fischi mi hanno fatto male? I tifosi devono fare quello che vogliono, non sono molto d’accordo sull’impegno dei ragazzi. Purtroppo le cose non ci stanno andando bene in questo momento ma loro si impegnano sempre al massimo”
I nuovi innesti
“Isaksen e Guendouzi? Sono ragazzi non pronti ancora tatticamente per giocare con noi ma è vero che per fare un percorso e per essere pronti bisogna pure giocare. Il grande problema dopo certe partite è il recupero delle energie mentali e fisiche: l’up è stato importante e ricaricarsi non è semplice dopo tre giorni. Ma non deve essere un alibi: abbiamo fatto tutto pur di essere in Champions e non possiamo buttare tutto così”.
La Champions penalizza la Lazio
“Giocare dopo la Champions è difficile per tutti, figuriamoci noi che non siamo abituati. Che la partita fosse a rischio era facilemente prevedibile, il Monza ha buon palleggio e per come si erano messe le cose poteva andare meglio. Ogni squadra ha certe caratteristiche e incaponirsi solo sulla bellezza del gioco sarebbe una suicidio. In alcuni contesti si è più spettacolari e altri meno: ora cerco solo un equilibrio. L’utopia? Non l’ho messa da parte ma se i giocatori sono bravi in alcune cose e gli fai fare altro ti scontri con la realtà. Non sempre è possibile fare spettacolo: non giochiamo male, non mi sempra al massimo non siamo pericolosi”
Le parole di Sarri
Sarri parla ai microfoni di Sky: “È finita tra i fischi dei tifosi. È un punto guadagnato per quanto si è visto in campo. Sicuramente siamo stati passivi e abbiamo rimesso la partita agli avversari. Nel secondo tempo abbiamo avuto più palle gol e anche il palo di Immoble. Siamo in un momento in cui non ci vengono bene tante cose. Per com’è andata e per la partita difficile che si è dimostrata, pensare di uscire da questi momenti in maniera secca era impossibile. Dobbiamo fare di più, abbiamo difficoltà a fare meglio ora. La priorità? Sarebbe fare un risultato pieno in qualsiasi modo. Ci darebbe entusiasmo e toglierebbe l’ansia che abbiamo ora. E poi per il resto dobbiamo trovare pericolosità offensiva: creiamo poco, solo in fase difensiva qualche segnale c’è. Manca la solidità dello scorso anno”.