PAPA – ANGELUS: IL MALE DEL PROTAGONISMO

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PAPA – Vizi, passioni disordinate, avidità di ricchezza e fama, protagonismo: all’Angelus in Piazza San Pietro, prima di iniziare gli esercizi spirituali per la Quaresima, Francesco mette in guardia da ciò che seduce e divora la libertà dell’uomo ed esorta i fedeli ad entrare nel deserto spirituale per far spazio alla voce di Dio e degli angeli.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi, prima Domenica di Quaresima, il Vangelo ci presenta Gesù tentato nel deserto (cfr Mc 1,12-15). Il testo dice: «Nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana». Anche noi in Quaresima siamo invitati a “entrare nel deserto”, cioè nel silenzio, nel mondo interiore, in ascolto del cuore, in contatto con la verità. Nel deserto – aggiunge il Vangelo odierno – Cristo «stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano» (v. 13). Bestie selvatiche e angeli erano la sua compagnia. Ma, in un senso simbolico, sono anche la nostra compagnia: quando entriamo nel deserto interiore, infatti, possiamo incontrarvi bestie selvatiche e angeli.

Bestie selvatiche. In che senso? Nella vita spirituale possiamo pensarle come le passioni disordinate che dividono il cuore, tentando di possederlo. Ci suggestionano, sembrano seducenti ma, se non stiamo attenti, rischiano di sbranarci. Possiamo dare dei nomi a queste “bestie” dell’anima: i vari vizi, la bramosia della ricchezza, che imprigiona nel calcolo e nell’insoddisfazione, la vanità del piacere, che condanna all’inquietudine e alla solitudine, e ancora l’avidità della fama, che genera insicurezza e un continuo bisogno di conferme e di protagonismo. – non dimentichiamo queste cose che possiamo incontrare dentro: bramosia, vanità e avidità. Sono come bestie “selvatiche” e come tali vanno ammansite e combattute: altrimenti ci divorano la libertà. E la Quaresima ci aiuta a entrare nel deserto interiore per correggere queste cose.

E poi, nel deserto c’erano gli angeli. Essi sono i messaggeri di Dio, che ci aiutano, ci fanno del bene; infatti la loro caratteristica secondo il Vangelo è il servizio (cfr v. 13): esattamente il contrario del possesso, tipico delle passioni. Servizio contro possesso. Gli spiriti angelici richiamano i pensieri e i sentimenti buoni suggeriti dallo Spirito Santo. Mentre le tentazioni ci dilaniano, le buone ispirazioni divine ci unificano e ci fanno entrare nell’armonia: acquietano il cuore, infondono il gusto di Cristo, “il sapore del Cielo”. E per cogliere l’ispirazione di Dio, bisogna entrare nel silenzio e nella preghiera. E la Quaresima è il tempo per fare questo.

Possiamo domandarci: primo, quali sono le passioni disordinate, le “bestie selvatiche” che si agitano nel mio cuore? Secondo: per permettere alla voce di Dio di parlarmi al cuore e custodirlo nel bene, sto pensando di ritirarmi un po’ nel “deserto”, cerco di dedicare nella giornata qualche spazio per questo?

La Vergine santa, che ha custodito la Parola e non si è lasciata sfiorare dalle tentazioni del maligno, ci aiuti nel cammino della Quaresima.