Expo-Forum Europeo – Economia spaziale, economia del futuro

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Expo-Forum Europeo – Inaugurata alla Fiera di Roma la tre giorni europea dedicata allo spazio come motore di una nuova economia. Numerosissimi gli speaker provenienti da tutto il mondo e le realtà presenti negli spazi espositivi. L’Inaf partecipa con un suo stand in cui sono illustrati gli strumenti e le missioni in cui è coinvolto

 

Ha preso dunque  il via oggi, martedì 10 dicembre, a Fiera di Roma, l’Expo-Forum Europeo sulla New Space Economy, una tre giorni di respiro internazionale dedicata, appunto, alla nuova economia spaziale. Una realtà – scrivono gli organizzatori – che sta plasmando il mercato globale come un ecosistema in cui convivono settore pubblico e settore privato, coinvolgendo nuovi attori e investitori che propongono nuovi modelli di business e nuove sfide globali. Ed è proprio con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholder appartenenti a questo nuovo ecosistema – grandi e piccole aziende del settore spaziale, agenzie spaziali, governi, utenti e investitori internazionali, business angels e venture capital, Pmi innovative da settori non spaziali, start-up e incubatori, centri di ricerca e università – che la Fondazione Edoardo Amaldi e Fiera Roma hanno presentato l’iniziativa.

 

«New Space Economy Expo Forum», spiega Roberto Battiston, coordinatore del comitato scientifico del progetto e direttore scientifico della Fondazione Amaldi, «è il primo evento interamente dedicato alle potenzialità dell’economia spaziale, che vede l’Italia in prima fila a livello mondiale. Il programma Platino dell’Agenzia spaziale italiana del 2016 per lo sviluppo dei piccoli satelliti ad alta tecnologia, il lancio nel 2016 da parte del Mise e dell’Asi del grande piano di partnership pubblico privato Space Economy, l’ingresso in borsa di Avio nel 2017 sono degli esempi di come la filiera spaziale italiana, compresa quella regionale, si stia sviluppando lungo le linee della space economy. Questa economia si sviluppa creando ed individuando nuove opportunità e mercati sia nazionali che internazionali, che sfruttano i dati e le risorse spaziali. Nse European Expo Forum è un altro tassello della space economy italiana, offrendo una esposizione e un forum che si propongono come aggregatori di diverse comunità di utenti e fornitori di servizi. La partecipazione dell’Esa,  della Gsa, di SatCen e delle principali agenzie spaziali europee e internazionali conferisce a questa prima edizione un grandissimo prestigio».

 

Numerosissimi gli speaker provenienti da tutto il mondo previsti nel denso programma del Forum, che vedrà anche l’intervento degli astronauti Franco Malerba e Samantha Cristoforetti e del ministro di Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti. Fra le sessioni speciali, segnaliamo quella dedicata ai progetti in corso nel settore  delle Megacostellazioni, a cui parteciperà SpaceX, la società che ha appena lanciato i  primi 60 satelliti della costellazione che ne prevede 12mila. Un’altra è dedicata alle parità di genere nelle attività professionali nel  settore spaziale, organizzata da Women in Aerospace Europe. Una terza riguarda le prospettive della space economy relative alla colonizzazione della Luna.

 

Per l’Italia, sesta potenza spaziale, il settore è importante: 7mila addetti, tutti di elevata preparazione, oltre 600 imprese, dalle più piccole alle più grandi e importanti, come Thales Alenia Space, Telespazio e Avio. Il settore si quota nel nostro Paese con circa 2,2 miliardi l’anno, per più della metà dovuti all’ export, risultato dovuto alla capacità di competere a livello internazionale. Importante sottolineare che il nostro Paese ha la catena di valore completa dello Spazio, dal lancio alla costruzione di satelliti e strumentazione importante, alla parte scienza e tecnologia, grazie a università ed enti di ricerca e infine nel trattamento dei dati da satellite, campo quest’ultimo che sta praticamente esplodendo in tutto il mondo.

 

Nell’Agenzia spaziale europea, Esa, siamo presenti come terzi contribuenti, anche se i due più importanti stati membri sono sempre Francia e Germania. Le cose però stanno forse cambiando, per quanto abbiamo detto, e chi per primo avrà idee innovative, per hardware e software, e troverà finanziatori probabilmente vincerà in quella che potrebbe essere la nuova esplosione tecnologica e industriale.

 

 

Anche l’Istituto nazionale di astrofisica partecipa all’Expo Forum con un suo stand, dove sono presentati strumenti e missioni in cui è attivamente coinvolto. Ad accogliere i visitatori c’è il modello in scala del Sardinia Radio Telescope, radiotelescopio utilizzato non solo per l’attività puramente astronomica ma anche per il monitoraggio dei detriti spaziali, degli asteroidi potenzialmente pericolosi e per le comunicazioni con le sonde spaziali nel Sistema solare. Nello spazio Inaf sono esposti anche vari modelli di sonde per l’esplorazione planetaria, come Venus Express e Cassini, ma anche componenti di strumentazione di missioni spaziali, come lo specchio per il telescopio orbitante nei raggi X dell’Esa rivestito in oro, o una delle unità ottiche che verranno installate su Plato, la missione europea dedicata alla ricerca e allo studio degli esopianeti. In ognuna di esse c’è la “firma” dell’Inaf, sia per l’ideazione e realizzazione di strumenti che per la partecipazione gestione e allo sfruttamento scientifico dei dati da essi prodotti.




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