Alessandro Orsini e l’indipendenza delle idee

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Orsini – Al centro di una forte polemica mediatica, il professor. #AlessandroOrsini è divenuto figura centrale nello scontro ideologico sulla guerra in Ucraina. Voce fuori dal corro rispetto alla classica impostazione mainstream sulla guerra, Orsini ha rivendicato la sua indipendenza di studioso e la volontà di non piegarsi a qualsiasi diktat esterno, sia istituzionale che accademico.
Orsini: “In Italia non esiste un’azione discorsiva ideale”. “Io non ho paura, sono un combattente della cultura. Non ho la minima paura di politici, ed università che mi attaccano. Non sono una vittima sono un guerriero chj
 affronta intimidazione quotidianamente”.
Devo forse insultare il presidente del consiglio ed i ministri per dimostrare che non ho paura di nessuno.
Che cosa devo fare per far capire ai miei volgari calunniatori che questo è il senso profondo della vita di uno studioso. Che cosa devo fare per far capire ai miei volgari calunniatori che questo è l’esempio pedagogico che un professore universitario deve dare ai propri studenti. la prima qualità di uno studioso è il CORAGGIO intellettuale.
La violenza simbolica viene esercitato con la partecipazione della vittima. La domanda ma lei condanna la guerra in Ucraina è una violenza psicologica che gli altri vogliono esercitare su di me. Si vuole limitare il libero dibattito con l’intimidazione. Chi ha coraggio va e denuncia ovunque perchè forgiato dalla lotta e dallo scontro. Dobbiamo creare un Paese più libero. Bisogna fornire nuove categorie interpretative alle persone. No alla narrazione dominate.
Bisogna aiutare le persone a pensare diversamente, a capire che ci sono alternative a quanto ci narrano governo e politici. Dietro ci sono in ballo interessi enormi tra i quali quelli elettorali. Ci deve essere un unico modo di pensare per loro. Noi dobbiamo essere lucidi e razionali, avere una strategia”
“Io amo ilo mio Paese e lavoro per lui”.
“Noi pensiamo che l’Italia sia un Paese così libero: non lo è affatto. le persone sono completamente identificate e quindi vivono chi non la pensa come loro come un attacco, un insulto. Non dobbiamo identificarci e smarrire il pensiero critico capovolgendo la realtà.
I giornalisti disumani sono degli sciacalli a loro non interessa della vita dei bambini ma attaccare me, calunniarmi, ma il mio caso è utile socialmente per far capire la verità su giornali come La Repubblica che distorce ciò che dico, io rido di Maurizio Molinari che mi attacca. Pensate che possa avere paura di Fontana, il direttore de Il Corriere della Sera? Che cosa mi possono togliere? Faccio una vita semplice e mi dedico solo alla famiglia. Io provo compassione per loro.
Dobbiamo mandare un messaggio ai giovani: coraggio non dobbiamo arretrare mai di fronte alle nostre idee comprovate empiricamente, non siamo vittime siamo forti”.
https://www.youtube.com/watch?v=MXLj_TNqRJc



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