Europa verso EurAbia?

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Se c’è un popolo che rischia davvero l’estinzione, oggi, è proprio quello europeo, anzitutto a causa di una deriva nichilista che, dagli anni Sessanta, ha spento la sua forza morale e spirituale, producendo una catastrofe demografica.

Pat Buchanan ha scritto: “Oggi nessuna grande nazione dell’Occidente ha una natalità capace di scongiurare l’estinzione dei suoi nativi. Per la fine del secolo, altri popoli ed altre culture avranno in gran parte ripopolato il Vecchio Continente. L’Uomo Europeo pare destinato a finire come le 10 tribù perdute di Israele: superate in numero, assimilate e scomparse. E mentre i popoli europei, Russi, Tedeschi, Britannici, Baltici, calano in numero, la popolazione dell’Africa, stima l’ONU, raddoppierà in 34 anni, giungendo a due miliardi”.

Con la marea migratoria inoltre non si prospetta solo la sostanziale “sostituzione” dei popoli europei (quello italiano in primis), ma anche una radicale sostituzione di cultura e di identità, perché buona parte di quella immigrazione – comunque quella egemone (anche per la forza economica dei Paesi arabi) – è islamica.

Guglielmo Piombini, un acuto studioso, ha intuito che l’“arma demografica” dell’Islam non è puntata solo contro Israele: “Agli inizi del Novecento un abitante della terra su tre era di origine europea… Nel 2000 la popolazione di origine europea è diventata un sesto di quella mondiale, e salvo riprese dei tassi di natalità (…) sarà solo un decimo nel 2050. Oggi diciotto delle venti nazioni del mondo con la più bassa natalità sono europee, e non vi è un solo paese europeo il cui tasso di fertilità (che in media è di 1,4 figli per donna) si avvicini a 2,1, il minimo necessario per la stabilizzazione della popolazione”.

Per contro “il 40 per cento della popolazione araba ha meno di 14 anni, e i tassi di natalità sono ben più elevati: per fare alcuni esempi, è di 3,2 figli per donna in Algeria; 3,4 in Egitto e Marocco; 5,2 in Iraq; 5,5 in Palestina; 6,1 in Arabia Saudita; 6,6 a Gaza”.

E’ stato un grande studioso del mondo islamico come Bernard Lewis nel 2004 su Die Welt a prevedere – per la fine del secolo – l’ingresso dell’Europa nell’area musulmana.

E il commissario europeo Frits Bolkestein – quello famoso per la direttiva sulla liberalizzazione – prese molto sul serio questa sua previsione:

“Un crescente numero di paesi europei sta diventando multietnico come conseguenza della continua crescita delle comunità islamiche e in alcune grandi città la maggioranza dei residenti avrà origini non europee. In aggiunta, la popolazione dell’Europa sta cominciando ad invecchiare, mentre la popolazione del Nordafrica e del Medio Oriente è in rapida crescita. Bernard Lewis sostiene che l’Europa diventerà parte del Maghreb, l’Occidente arabo, perché l’immigrazione e la demografia puntano verso questa direzione. Io non so se tutto questo si verificherà, ma se lo scenario si rivela corretto, allora la liberazione di Vienna [dalla minaccia turca] sarà stato vano…. L’Europa sarà islamizzata”.

In effetti l’Eurabia è alle porte se si osserva quello che sta già accadendo in interi quartieri di Londra, di Parigi e Bruxelles che nel giro di pochi anni sarà a maggioranza musulmana. Ma anche se si osserva quello che sta accadendo in Italia.




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