Cinema – Il Ponte delle spie

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cinema fim l il ponte delle spie Toma Hanks
Ci siamo, l’attesa è finita Il Ponte delle Spie è giunto.
Guerra Fredda da quando era bambino, dato che suo padre gli parlava dell’acredine e
della sfiducia che esisteva fra Stati Uniti e Unione Sovietica.
“Mio padre era andato in Russia durante la Guerra Fredda, dopo la cattura di Francis
Gary Powers”, racconta Spielberg. “Mio padre e altri tre colleghi della General
Electric stavano facendo la fila per vedere i resti dell’aereo spia U2 che i russi
avevano messo in mostra per chi volesse vederli, e che comprendevano anche
l’uniforme da volo e il casco di Powers. La fila era molto lunga, ma a un certo punto
due militari russi si avvicinarono a lui e ai suoi amici, chedendo loro i documenti;
quando si resero conto che erano americani, li portarono all’inizio della fila, non per
agevolarli, ma per indicargli i resti dell’aereo e ripetergli, più volte, con astio:
‘Guardate cosa sta facendo il vostro Paese’!’ Poi restituì i passaporti a tutti e
quattro.
“Non ho mai dimenticato quella storia”, dice Spielberg, “così come non ho
dimenticato ciò che è accaduto a Francis Gary Powers.”
Erano gli anni febbrili della Guerra Fredda, una guerra che non si combatteva con lo
scontro fisico, bensì attraverso le parole e la divulgazione di informazioni. In quel
periodo, la propaganda anti comunista, i video promozionali della tecnica di
autodifesa “Duck and Cover” (che suggeriva di buttarsi in terra e coprirsi la testa con
le mani in caso di attacco nucleare), e il sensazionalismo mediatico intorno a eventi
come il processo Rosenberg, non facevano altro che alimentare la paura e l’odio in
tutto il Paese, un odio generato dalla paura dell’ignoto. Nessuno poteva dirsi al
sicuro, ed era certamente il periodo peggiore per sostenere la difesa di una spia russa

Drammatico thriller a sfondo storico, Il Ponte delle Spie di Fox 2000 Pictures/
DreamWorks Pictures, è la storia di James Donovan, un avvocato assicurativo di
Brooklyn, che si ritrova catapultato nella Guerra Fredda, quando la CIA lo recluta per
negoziare il rilascio del pilota americano dell’aereo spia U-2 catturato dai sovietici.
Diretto dal pluripremio Oscar® Steven Spielberg, il film presenta: Tom Hanks, due
volte vincitore di un Oscar®, nei panni dell’avvocato James Donovan; Mark Rylance,
premiato tre volte con il Tony Award® e due volte con l’Olivier Award, nel ruolo della
spia sovietica Rudolf Abel; Scott Shepherd nella parte del funzionario della CIA
Hoffman; l’attrice nominata all’Academy Award Amy Ryan nei panni della moglie di
Donovan, Mary; Sebastian Koch nella parte dell’avvocato della Germania orientale,
Wolfgang Vogel; Alan Alda, vincitore di sette Emmy Award® e nominato all’Oscar, nel
ruolo di Thomas Watters, uno dei soci di Donovan, presso lo studio legale; Austin
Stowell nella parte del pilota sopravvissuto all’abbattimento dell’aereo spia U-2,
Francis Gary Powers; Mikhail Gorevoy nel ruolo dell’ufficiale sovietico Ivan Schischkin;
e Will Rogers nei panni di Frederic Pryor, uno studente americano detenuto a Berlino
est. Il Ponte delle Spie è prodotto da Spielberg, dal vincitore del Golden Globe® Marc
Platt e da Kristie Macosko Krieger, al fianco dei produttori esecutivi Adam Somner,
!2 Daniel Lupi, Jeff Skoll e Jonathan King. La sceneggiatura è di Matt Charman e dei
registi vincitori di tre premi Oscar, Ethan Coen & Joel Coen. Il Ponte delle Spie è al
cinema dal 16 dicembre 2015, distribuito da 20th Century Fox Italia.
Tutti hanno diritto a una difesa…
ognuno di noi è importante.

Negli anni ’50, al culmine delle tensioni fra Stati Uniti e Unione Sovietica, l’FBI
arresta Rudolf Abel (Mark Rylance), un agente sovietico che vive a New York,
generando un’escalation di paura e paranoia. Accusato di aver inviato messaggi in
codice alla Russia, Abel viene interrogato dall’FBI, ma si rifiuta di collaborare,
respingendo l’offerta di tornare nel suo Paese. Viene pertanto rinchiuso in una
prigione federale in attesa di processo.
Il governo, nella necessità di trovare un avvocato indipendente che assuma la difesa
di Abel, si rivolge a James Donovan (Tom Hanks), un legale assicurativo di Brooklyn.
Ma Donovan, un ex procuratore dei processi di Norimberga, che gode di grande
considerazione all’interno della comunità legale grazie alla sua spiccata abilità di
negoziatore, in realtà ha poca esperienza in situazioni di questa portata, e oltre tutto
non intende farsi coinvolgere in un caso che potrebbe renderlo impopolare ed esporre
la propria famiglia al pubblico sdegno e persino al pericolo.
Tuttavia Donovan, essendo un convinto sostenitore della giustizia e della tutela dei
fondamentali diritti umani, alla fine accetta di rappresentare Abel, proprio perché
desidera che questi riceva un processo equo, a prescindere dalla sua cittadinanza.
Mentre prepara la sua strategia di difesa, nasce un legame, fra i due uomini, che si
basa sul rispetto e sulla comprensione reciproca. Donovan ammira la forza e la lealtà
di Abel, e costruisce una difesa appassionata per impedire che riceva la pena di
morte, argomentando che le sue azioni sono state quelle di un bravo soldato che ha
obbedito agli ordini del suo Paese.
In seguito, l’aereo spia americano U-2 viene abbattuto mentre sorvola lo spazio aereo
sovietico, durante una missione di ricognizione, e il pilota, Francis Gary Powers
(Austin Stowell), viene arrestato e condannato a 10 anni di prigionia in Russia. La CIA,
pur smentendo categoricamente di essere a conoscenza della missione, teme che
Powers possa essere costretto a rivelare le informazioni riservate. Avendo assistito
alla bravura di Donovan nelle aule del tribunale, il funzionario della CIA Hoffman
(Scott Shepherd) lo contatta per offrirgli un’importante missione per garantire la
sicurezza nazionale: poco dopo Donovan si ritrova in viaggio per Berlino, per
negoziare lo scambio fra i due prigionieri, guidato da un amore indiscusso nei
confronti del suo Paese, dalla forza delle sue convinzioni e da un enorme coraggio.
Una volta giunto a destinazione, viene a sapere che uno studente americano di nome
Frederic Pryor (Will Rogers) è stato arrestato a Berlino Est mentre cercava di tornare
nella sua abitazione situata nella zona Ovest, e nonostante le indicazioni della CIA di
concentrarsi solo sul pilota, decide di negoziare il anche il rilascio dello studente, per
non essere iniquo con nessuno.
La chiamiamo Costituzione,
ed è ciò che ci rende americani.

~ DAL COPIONE AL GRANDE SCHERMO~
Il drammaturgo e scrittore televisivo londinese Matt Charman si è incuriosito
dell’argomento, leggendo una nota a pié di pagina all’interno di una biografia su
John F. Kennedy, che menzionava un avvocato americano che il Presidente aveva
inviato a Cuba per negoziare il rilascio di 1113 prigionieri. Una rapida ricerca gli ha
rivelato un nome che non conosceva: James Donovan, un brillante avvocato
assicurativo, originario di Brooklyn. Ma è la storia di ciò che era accaduto qualche
anno prima, ad aver suscitato maggiormente il suo interesse. Durante la Guerra
Fredda, Donovan aveva difeso un agente sovietico accusato di spionaggio, perché
nonostante fosse specializzato in legge assicurativa e non avesse alcuna esperienza di
cause penali, gli era stato chiesto di negoziare la libertà di uno dei prigionieri più
importanti della storia.
Charman non conosceva bene i meccanismi dell’industria del cinema. Tuttavia è
volato a Hollywood nella speranza di convincere uno studio a realizzare un film basato
sull’interessante storia vera di Donovan. Anche se il ruolo svolto da Donovan non fosse
granché presente negli annali della Guerra Fredda, Charman ha presentato alla
DreamWorks Pictures la storia avvincente di un uomo idealista che si batte per la
sicurezza nazionale, facendosi largo fra segreti e sotterfugi. Gli executives della
DreamWorks ne sono rimasti subito conquistati.
“Quando ho sentito parlare di questa la storia, sono rimasta colpita”, afferma la
produttrice della DreamWorks Kristie Macosko Krieger, che ha co-prodotto Lincoln.
“Non sono molti quelli che conoscono la storia di James Donovan e ciò che è riuscito a
fare per gli Stati Uniti, e questo progetto mi sembrava fosse adatto soprattutto a
Steven Spielberg”.
Il produttore Marc Platt, i cui crediti comprendono Into the Woods, Drive e
l’imminente The Girl on the Train, conosceva la storia di Donovan ed era inoltre a
conoscenza dell’interesse di Steven Spielberg nei confronti della Guerra Fredda;
quindi ha pensato che fosse il progetto ideale da sottoporre al regista. “Steven è un
esperto di personaggi iconici, ed è in grado di ricreare interi periodi storici in modo
straordinariamente cinematografico. E’ il filmmaker perfetto per raccontare una
storia del genere”.




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