Riordino della carriere: i sindacati scrivono a Giuseppe Conte

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Riordino della carriere: – Ecco la nota congiunta di più sigle sindacali, tra cui il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), indirizzata al Premier Giuseppe Conte relativamente ai correttivi al riordino delle carriere.

Illustrissimo Signor Presidente del Consiglio,
siamo a doverLa innanzitutto ringraziare per aver dimostrato un sincero sentimento di
vicinanza al personale delle Forze di Polizia, nei confronti del quale, sin dai primi
concreti atti del nuovo recente mandato, si è pubblicamente impegnato, a nome del
Governo, a reperire risorse aggiuntive per consentire il pagamento della notevole mole
di straordinario arretrato, nonché il completamento del travagliato percorso di revisione
ordinamentale iniziato con il D. L.vo 95 del 2017.
Abbiamo però ragione di credere che questa più che apprezzabile manifestazione
di intenti non sia destinata ad essere, quantomeno nell’immediato, tradotta in atti
concreti. Dobbiamo in primo luogo registrare che, sebbene l’art. 3 del D. L. n. 104 del
21 settembre scorso sia rubricato come “Rimodulazione degli stanziamenti per la
revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle
Forze di Polizia e delle Forze armate”, al suo interno si fa poi riferimento in via
esclusiva alle “esigenze di pagamento dei compensi per prestazioni di lavoro
straordinario svolte dal personale delle Forze armate”, che avverrà attraverso lo storno
di circa 4 milioni e mezzo di euro attualmente appostati su altri capitoli di bilancio.
Nulla quindi si dice quanto al personale della Polizia di Stato, sebbene questo
sia diuturnamente chiamato ad assicurare, in adempimento della principale mission
istituzionale, la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. E sebbene le dichiarazioni
rilasciate alla stampa lasciassero intendere ben altro.
Ma non è tutto. Per quanto a noi consta già stamane verrà discusso il decreto
contenente i c.d. correttivi al riordino delle carriere, che dovrebbe poi essere approvato
nel corso dei Consiglio dei Ministri di giovedì 26 p.v. Si tratta di un provvedimento
avente natura di decreto legislativo che verrà adottato in conformità ad una delega in
scadenza il 30 settembre a venire. Se le indiscrezioni in nostro possesso saranno
confermate, il testo di tale decreto sarà il medesimo rispetto al quale avevamo
univocamente espresso vibranti critiche, giudicandolo sostanzialmente in parte
irricevibile.
Un articolato che, evidentemente, corrisponde invece soprattutto agli interessi
delle Amministrazioni del Comparto, le quali hanno chiaramente mirato a soddisfare
le proprie esigenze, per poi metterci a conoscenza del risultato del compromesso da
loro raggiunto solo in prossimità della scadenza dei termini della delega.
Invero non è solo della negata partecipazione testé stigmatizzata che siamo a
lamentarci, quanto di altri, ed assai più gravi, momenti di criticità che connotano questo
delicato percorso normativo che dovrebbe portare a compimento la fase di revisione
dell’architettura ordinamentale iniziata con il D. L.vo 95/2017.
Revisione che nella prospettiva del Legislatore doveva essere oggi perfezionata
con il provvedimento correttivo in narrativa.
Non solo, infatti, il tavolo interforze al quale sedevano i vertici delle rispettive
amministrazioni ha elaborato un testo assai lontano rispetto alle aspettative del
personale della Polizia di Stato. Aspettative che rischiano così di rimanere una volta
ancora disattese e frustrate. Ma ha pure introdotto previsioni che esorbitano dai limiti
della delega legislativa, e che vanno per di più ad intervenire su istituti meramente
retributivi che, in quanto tali, sono assoggettati dalla legge alle procedure di
concertazione negoziale.
Dunque una duplice lesione delle prerogative sindacali per effetto delle quali,
secondo il progetto delle Amministrazioni, oltre la metà delle risorse stanziate verrebbe
destinata all’aumento di una voce stipendiale – che sarebbe peraltro irrisorio – facendo
venir meno la possibilità di operare una soddisfacente rimodulazione di profili
ordinamentali che da tempo la categoria che noi rappresentiamo attende.
Se allora quanto noi paventiamo avrà effettivamente a concretizzarsi, non
avremo altra opzione praticabile che quella, dolorosa ma inevitabile, di dover
denunciare pubblicamente la profonda delusione ed il disorientamento dei nostri
colleghi, i quali vedrebbero tradite le aspettative maturate anche facendo affidamento
sugli impegni assunti dal Governo. Impegni da Lei stesso, come dianzi dicevamo,
ribaditi nelle dichiarazioni rilasciate lo scorso fine settimana.
Proprio perché siamo certi che Lei ben comprenda la valenza politica dei
provvedimenti in essere e per evitare le determinazioni adottate dalle amministrazioni
del Comparto, siamo a chiederLe di fissare un urgente incontro nel corso del quale
poterLe offrire utili elementi di riflessione in ordine a quelle che noi consideriamo
modifiche pregiudiziali del provvedimento normativo in itinere.
Con sinceri sentimenti di stima.
SIULP
Romano
SAP
Paoloni
SIAP
Tiani
FSP
Mazzetti
SILP-CGIL
Tissone




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