Calcio – Il caso Inzaghi emblema di una società avaloriale

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Calcio – Ieri vi abbiamo dato la notizia dell’accordo tra la Lazio ed Inzaghi con un nuovo contratto di tre anni sancito da una promessa ed una stretta di mano. Poi all’improvviso il voltafaccia di Simone Inzaghi dovuto all’ennesimo intervento “indelicato” dell’Inter che aveva ricevuto il “No” di Allegri.

Brutta storia quella che sta vedendo protagonisti in queste ore l’allenatore Simone Inzaghi e le dirigenze di Lazio ed Inter. Una vicenda che è l’ennesimo esempio di come nel calcio italiano una stretta di mano ed una parola data può valere zero quando il fattore economico irrompe. Ieri, parlandovi dei vari movimenti di allenatori e calciatori in serie A avevamo scritto dell’accordo tra Lotito ed Inzaghi ma non avevamo fatto i conti con la proposta economica dell’Inter che è andata ad intaccare un accordo già trovato. Una retromarcia opposta rispetto a 24 ore prima, quando Simone Inzaghi tirava dritto con la sua vettura per uscire con il sorriso dai cancelli di Villa San Sebastiano. Era tutto fatto con Lotito, mancava solo la firma del contratto che lo avrebbe confermato per altri tre anni sulla panchina della Lazio. Tra Inzaghi ed i tifosi della Lazio c’era un legame quasi viscerale. Un rapporto che durava dal 1999 e che si è concluso all’ora di pranzo dell’altro ieri, quando Inzaghi – che era al Futbolclub, un circolo sportivo in zona Olimpico – ha ricevuto chiamata dall’Inter. I nerazzurri hanno insistito, lo hanno corteggiato e hanno alzato l’offerta, raddoppiando quella di Lotito (2,2 milioni più bonus contro i 4+1 di Zhang). Il resto del pomeriggio è corso via con il colloquio con Lotito (infuriato per dire un eufemismo), a cui ha comunicato la decisione intorno alle 16, e con il sì definitivo all’Inter. In serata il freddo comunicato della Lazio, sorpresa dall’accaduto, e l’annuncio di Inzaghi, che ha vissuto la sua ultima serata da biancoceleste sul balcone di casa sua. “Rispettiamo il ripensamento di un allenatore e, prima, di un giocatore che per lunghi anni ha legato il suo nome alla famiglia della Lazio e ai tanti successi biancocelesti”. Con il telefono che bolliva, la moglie Gaia accanto e il rider che alle 20.20 ha consegnato tre pizze. Una cena improvvisata, del resto nessuno si aspettava che ci fosse un epilogo simile. Neanche lo staff, sicuro di rimanere a Formello, e i giocatori, che ieri mattina erano stati informati sulla permanenza del tecnico. Inutile dire come abbia reagito la piazza. Sconvolta, incredula e sotto shock per aver perso l’allenatore più presente di sempre, il centravanti del primo scudetto e un uomo simbolo del club. “Ho finito con il calcio”. “Mi viene solo il mal di pancia”. “Ci hai traditi”. Il ciclo è finito pure per me, ora basta”. Questi alcuni dei tanti commenti social dei tifosi biancocelesti, che mercoledì erano andati a dormire postando sui profili tutte le foto di Inzaghi. Un duro colpo, dopo tanti anni. “Mio padre ama la Lazio e la amerà per sempre. (Scrivo questo per le persone che mi stanno scrivendo che si permettono di dire determinate cose, di solito sorvolo). È stato con voi anche quando nessuno sarebbe rimasto. Ha vinto per voi – ha scritto il figlio di Inzaghi, Tommaso – quando nessuno avrebbe potuto vincere. Molte storie d’amore non finiscono come devono ma il sentimento che c’è stato per 20 anni rimane e rimarrà per sempre”. “Con grande emozione voglio informarvi che il 30 giugno si concluderà la mia meravigliosa avventura con la Lazio”. Simone Inzaghi saluta con una dichiarazione all’ANSA, i tifosi biancocelesti, ufficializzando la fine del suo rapporto con il club in vista di quello che appare l’ormai praticamente certo approdo all’Inter. “Ringrazio la società – prosegue – il presidente, i giocatori e i tifosi che mi hanno accompagnato in questi splendidi 22 anni da giocatore e da allenatore. Abbiamo lottato e vinto insieme. Questi colori sono e resteranno per sempre nel mio cuore: il bianco e il celeste saranno per sempre parte della mia anima”. Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha preso molto male l’addio di Simone Inzaghi, dopo l’accordo trovato ma poi non messo nero su bianco. A testimoniare la rabbia sono arrivate le parole del patron biancoceleste, riportate da La Gazzetta dello Sport: “Avevo già firmato il contratto, doveva farlo anche lui. Ma non si è mai presentato, mi ha raccontato che non aveva più stimoli”. Lotito in un’intervista al Messaggero ha poi aggiunto: “Gli avevo offerto il contratto cinque mesi fa con un aumento di stipendio importante e anche dei bonus, lui mi ha detto ne riparliamo dopo. Poi c’è stato il caos dei processi e varie vicissitudini, solo per questo ci siamo rincontrati a fine anno per il rinnovo. L’ho chiamato, gli ho dato appuntamento e dopo un’ora e mezza c’eravamo già stretti la mano”. Poi le Scaramucce finali per una storia che non ha avuto un happy ending. Claudio Lotito e Simone Inzaghi non si stanno lasciando benissimo e adesso il presidente della Lazio è pronto a mettere i bastoni tra le ruote all’Inter per far slittare l’annuncio. Anche nelle ultime ore Lotito e Inzaghi hanno avuto un confronto piuttosto acceso. Il problema – scrive ‘Sportmediaset’ – riguarda premi e bonus che il presidente Claudio Lotito, scottato e deluso da quanto accaduto, cercherà fino all’ultimo di non garantirgli. Si tratta solo di dettagli e scaramucce legali perché ormai la scelta è stata fatta e Inzaghi andrà a prendere il posto di Conte sulla panchina dei campioni d’Italia.
Sulla vicenda il collega Abbate scrive sulle colonne de Il Messaggero: “Epilogo inatteso. Io penso che Inzaghi si sia comportato malissimo, ne esce davvero male. E’ lecito avere ambizioni economiche e prospettive alte, ma per come si è comportato nelle ultime settimane tutto questo è assolutamente strano. Ieri sera ha sorriso a tutti e ha detto a tutti di amare la Lazio e che sarebbe rimasto; era meglio dicesse ieri sera di voler andare all’Inter. Ho sempre trovato Inzaghi una persona completamente finta e calcolatrice, l’ho sempre pensato. Non credo che non sia affezionato alla Lazio, ma l’amore è un’altra cosa. A febbraio poteva firmare il contratto. Smettiamola con le garanzie tecniche, non le ha mai chieste. Gli interessavano i soldi. Io penso di non essere un filo-societario, ho massacrato tutti, ma c’è un limite e ora bisogna essere lucidi. Inzaghi ha sempre detto che il mercato era ottimo. Musacchio? Lo ha chiesto lui. Le dichiarazioni a Sky? Dopo che sai che la società ha contattato i vari Gattuso e altri allenatori, è facile uscirsene in quel modo. Io non credo che Inzaghi sia il martire, non voglio stare a questo gioco, io penso non si sia comportato bene”.
Chi vi scrive nei giorni scorsi aveva avuto il sentore che Lazio ed Inzaghi potessero non accordarsi, ma una volta avvenuto l’incontro tra le parti il più era fatto. Certo è bene diffidare dell’Inter che con la Lazio aveva il precedente del caso De Vrij aveva già dato spettacolo su tempistiche ed interventi “indelicati” nei tempi e nei modi ma quanto accaduto è da considerare un vero fulmine a ciel sereno anche per i colleghi che seguono assiduamente il calciomercato. L’Inter perso Allegri si è gettato a capofitto su Inzaghi sapendo quanto offerto da Lotito e rilanciando. Ma attenzione l’Inter ha fatto un rilancio fuori tempo massimo ma qualcuno ha anche il merito o la colpa (dipende dai punti di vista) di averlo accettato. Si continuerà a parlare di questa vicenda e vi saranno risvolti interessanti perchè Inzaghi farà di tutto per portarsi qualche titolato giocatore della Lazio a Milano. La speranza, anche per un senso di rivalsa è che Lotito abbia la forza di rispondere con una semplice parola alle varie richieste di Luis Alberto, Radu, Caceido, “NO”. E intanto sono apparse scritte contro l’ormai ex tecnico biancoceleste sui muri del Comune di Formello: “Inzaghi traditore, servo del calcio moderno”. Perderà molto la Lazio senza Inzaghi? Non credo! E’ giusto farne più una questione di principio che tecnica. Anche lui di errori ne ha fatti ed il sesto posto di quest’anno non può considerarsi un grande successo anzi…. era la fine di un ciclo.




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