Calcio serie A: Juve e Roma si annullano, bene Verona, Lazio, Napoli e Benevento

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Calcio – Il campionato di serie A sembra voler ricalcare la scorsa stagione.  Juventus, Inter, Lazio ed Atalanta confermano le loro ambizioni Champions League come d’altronde fanno anche Napoli, Milan e Roma.

La giornata infatti evidenzia le roboanti vittorie di Atalanta e Napoli, il buon inizio di Lazio, Milan ed Inter ed il pareggio tra due buone compagini Juventus e Roma.

Le sorprese? In positivo Verona, Benevento  Sassuolo. Male invece Sampdoria, Cagliari e Spezia.

Tra i cannonieri riparte l’infinita sfida tra Immobile e Ronaldo. Chi riuscirà ad inserirsi nella “caccia” al titolo di “re del gol”?

All’Olimpico di Roma per due volte avanti grazie a due reti del francese Veretout, gli uomini di Fonseca si fanno riprendere, in 11 contro 10 (espulso Rabiot), dai campioni d’Italia che pareggiano grazie a una doppietta del fuoriclasse portoghese.

La Roma è partita bene e ha subito fallito una ghiotta occasione con Mkhitaryan che, dopo aver saltato Bonucci, si è presentato solo in area ma ha calciato addosso a Szczesny. La Juve ha faticato a trovare geometrie per servire i propri attaccanti e ha dato fiducia alla Roma che al 30′ ha trovato l’episodio giusto per sbloccare il risultato: Rabiot ha ingenuamente intercettato con un braccio alto un sinistro dal limite di Veretout e ha consentito al connazionale di sbloccare il risultato dal dischetto. La Juve ha avuto una reazione d’orgoglio e, dopo aver sfiorato il pari con un tocco a fil di palo della propria porta di Mancini su cross di Ronaldo, si è rimessa in carreggiata (44′) approfittando di altro tocco largo di mano in area, stavolta di Pellegrini su un centro di Ronaldo. Rigore evidente che CR7 ha trasformato con la consueta freddezza. La voglia di ribaltare immediatamente il discorso ha tradito la Juve che, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti a favore, si è scoperta e si è fatta infilare in pieno recupero in contropiede dalla Roma: Dzeko ha lanciato Mkhitaryan che di prima ha messo in mezzo un pallone per Veretout che non ha avuto problemi a infilare per la seconda volta Szczesny.

Nella ripresa la Juve ha faticato a cambiare passo ma la Roma non ne ha approfittato. Dzeko ha avuto sui piedi la palla del 3-1 ma, solo davanti a Szczesny, l’ha malamente sciupata colpendo il palo esterno col sinistro. La Juve ha replicato con un destro al volo di Ronaldo su assist di Morata ma poi si è complicata la vita, subito dopo che Pirlo aveva tentato di rivedere le cose con l’inserimento di Arthur e Douglas Costa al posto degli spenti Mckennie e Morata: Rabiot al 62′ ha falciato da dietro a centrocampo Mkhitaryan e ha rimediato il secondo giallo. La Roma in 10 ha mancato il colpo del ko ancora con Dzeko (destro centrale su assist di Santon) e alla fine ha rianimato gli avversari che, con il 3-4-2 e Douglas Costa in attacco, sono riusciti comunque a imbastire l’azione giusta per pareggiare (69′): Danilo dalla destra ha crossato per Ronaldo che, saltando in cielo, ha beffato l’intera retroguardia giallorossa e ha battuto di testa Mirante.

Andrea Pirlo, allenatore della Juventus , commenta così la partita: “Era un rischio prevedibile. Giocavamo contro una grande squadra, sapevamo delle possibili difficoltà. Portiamo a casa un punto positivo, giocando in dieci nel secondo tempo. È un punto guadagnato, queste partite fanno bene. Eravamo più ordinati, perché la partita ci ha portato a metterci con due linee da 4, con solo Cristiano davanti. Era normale stringere le maglie difensive e tentare di riattaccare. Ogni giorno c’è tempo di migliorare, avremo una settimana di lavoro, giocatori che si stanno ambientando meglio, arrivano da campionati diversi. Prendere gol da un nostro piazzato non è una situazione preparata, non abbiamo tenuto le giuste posizioni. Prendere un contropiede in quel modo non è da Juve, ma non è da nessuna squadra”.

Paulo Fonseca, allenatore della Roma dal canto suo ha aggiunto: “Non sono soddisfatto. Penso che abbiamo giocato per ottenere un altro risultato. Abbiamo creato situazioni, in una partita in cui abbiamo fatto quasi tutto bene. È difficile da accettare. Abbiamo giocato contro una grande squadra, non sono soddisfatto del risultato, ma della prestazione sì. Mi è piaciuta la squadra, come mi era piaciuta a Verona, in una partita molto difficile per le caratteristiche avversarie. Oggi, contro un avversario diverso, abbiamo fatto quasi tutto bene, in fase offensiva e difensiva. È difficile capire. La squadra ha fiducia, ha coraggio. La squadra ha fatto quello che deve fare, penso che se la squadra continua così, potremo vincere molte volte”.

A Torino l’Atalanta domina in lungo e in largo imponendo la forza del proprio gioco con un 4-2 che conferma la forza della squadra bergamasca e la classe sopraffina di un Papu Gomez che dà già spettacolo. I padroni di casa si illudono con il centravanti (doppietta per lui alla fine) poi vengono travolti. In gol Gomez, Muriel, Hateboer e De Roon.

Gasperini  soddisfatto della sua Atalanta: “Ci sentiamo più forti rispetto agli anni precedenti, siamo cresciuti in consapevolezza e sotto l’aspetto tecnico. Abbiamo diverse soluzioni e la squadra continua a crescere, questo mi dà molta fiducia e sicurezza. Anche i nuovi acquisti hanno portato una qualità importante e se avremo la fortuna di recuperare anche Ilicic aumenteremo ancora la nostra forza”.

Secondo Gasperini, è però ancora presto per parlare di scudetto: “Noi non ci siamo mai tirati indietro, ma non possiamo avere questo obiettivo a inizio campionato. Partiamo per misurarci con le altre squadre come abbiamo fatto tutti gli anni e strada facendo capiremo il nostro valore, in relazione agli avversari. Dovremo affrontare anche un periodo molto duro quando comincerà la Champions, una competizione che ti toglie qualcosa dal punto di vista delle energie. Sicuramente la squadra è più consapevole e ho la sensazione che abbia ancora più qualità rispetto agli anni precedenti. Sarà un campionato nel quale ruoterò più calciatori e per fare questo dovrò cercare di inserire diversi giocatori, non dimentichiamo che oggi avevamo molte assenze.

Debutto agevole in campionato per la squadra di Inzaghi, in gol dopo 4′ e poi sempre in controllo del match. Sardi pericolosi solo due volte. Migliore in campo Marusic.

Simone Inzaghi nella conferenza stampa post-partita: “Quello di oggi è stato un buon inizio, ci tenevamo a partire bene. Temevamo Di Francesco e il Cagliari, ma la vittoria non è mai stata in discussione. Sono felice poi per la prova dei nuovi, Escalanta e Akpa Akpro sono entrati bene e abbiamo chiuso senza incassare reti. “Sono fortunato perché alleno dei ragazzi meravigliosi da quattro anni. Lazzari e Marusic? Sono stati bravi a confezionare il primo gol, così come Immobile ma sono stati bravi tutti. Adesso testa all’Atalanta, per una gara difficile”.

L’esordio stagionale è vincente per l’Inter (4-3), ma che fatica contro una Fiorentina che ha fatto quasi tutto bene fino a un certo punto, scoprendosi troppo fragile una volta richiamato in panchina quel monumento calcistico che risponde al nome di Franck Ribery. Infatti i viola volano sulle ali di un gigantesco Ribery, passano nel primo tempo con Kouamé, subiscono la rimonta a cavallo dei due tempi con Martinez (gol e autorete di Ceccherini provocata), quindi la ribaltano con i due assist del francese per Castrovilli e Chiesa. Nel finale, in poco più di sessanta secondi, le reti del belga e del difensore permettono a Conte di tirare un sospiro di sollievo.

Antonio Conte dà un giudizio su Inter-Fiorentina : «Abbiamo affrontato un buonissimo avversario, che ha preparato una partita difensiva. Dal punto di vista offensivo siamo stati bravi, perché abbiamo avuto trame di gioco interessanti. Abbiamo portato tanti giocatori ad attaccare, forse fin troppi perché abbiamo perso l’equilibrio tra fase difensiva e offensiva. Questo ha permesso alla Fiorentina di ripartire e farci il secondo e terzo gol. Su questo possiamo migliorare, ma ai ragazzi va dato merito perché hanno dimostrato la voglia e il cuore di cercare la vittoria fino all’ultimo. Non era semplice, contro un ottimo avversario. Sinceramente la svolta caratteriale è perché siamo passati dal 2-3 al 4-3. Non penso che chi ha giocato prima non ha fatto bene. Dobbiamo migliorare di certo l’equilibrio dalla fase offensiva a quella difensiva, non siamo stati bravi da questo punto di vista. Sono stato molto chiaro con i ragazzi: si gioca ogni tre giorni, si può giocare o meno ma bisogna fare comunque la differenza. Ci sarà un coinvolgimento totale, quello che ho chiesto ai ragazzi è di essere a disposizione per l’unica cosa che ci interessa, il bene dell’Inter. I ragazzi oggi l’hanno dimostrato e sono molto contento”.

Buona la prima per il Benevento. La squadra di Inzaghi incomincia con il piede giusto la seconda avventura in serie A, passando in rimonta 3-2 in casa della Sampdoria. I blucerchiati, in doppio vantaggio, durano solo venti minuti per poi squagliarsi di fronte alla maggiore intensità dei sanniti, abili a riaprire i giochi nel primo tempo e a completare il sorpasso nella ripresa. In doppio vantaggio dopo 18′ (in rete Quagliarella e Colley), la squadra di Ranieri si fa rimontare e superare dalla doppietta del difensore e dal gol partita dell’esterno.

Allegria prima, applausi alla fine. In mezzo una sonora sconfitta, con il Sassuolo che gioca a memoria e ha maramaldeggiato su una squadra inesperta e ancora incompleta, nonostante i quindici acquisti sul mercato, ma il pesante quattro a uno non è riuscito a guastare la festa dello Spezia, formazione locale per modo di dire, visto che a causa dei lavori nel suo stadio, è stata costretta a consumare la sua storica prima volta in serie A a Cesena, a quasi 300 chilometri dalla propria casa e dai propri sostenitori. Dopo il botta e risposta tra Djuricic e Galabinov del primo tempo, la squadra di De Zerbi domina la ripresa e dilaga con Berardi, Defrel e Caputo, che si vede anche annullare tre gol.

 Il Milan non è Ibrahimovic-dipendente. Nella prima stagionale senza il gigante svedese, bloccato dal coronavirus, i rossoneri vincono 2-0 allo Scida di Crotone grazie alle reti di Kessie su rigore e di Brahim Diaz. Dopo due giornate, la squadra di Pioli è in testa alla classifica a punteggio pieno: il modo migliorare per giocarsi, giovedì sera in casa del Rio Ave, l’accesso in Europa League. Decisivi il centrocampista ivoriano su rigore e il giovane folletto spagnolo. Unico neo l’infortunio a Rebic, sospetta lussazione del gomito. Calabresi praticamente innocui, Stroppa aspetta rinforzi.

È una severa lezione quella che il Napoli infligge al Genoa (6-0) proseguendo la sua corsa a punteggio pieno dopo due giornate, così da sfidare la Juve nel prossimo turno con il morale altissimo. I rossoblù reggono il confronto solo per un tempo al San Paolo, poi la squadra di Gattuso dilaga e arriva a punteggio pieno alla sfida con la Juve: apre il messicano, che realizza anche il 4-0, a segno pure Zielinski, Mertens, Elmas e Politano. Unica nota dolente l’infortunio ai flessori per Insigne.

Neppure il 6-0 accontenta sino in fondo Gennaro Gattuso, che dopo il secondo successo consecutivo in questo avvio di campionato evidenzia più le cose che non gli sono piaciute. “Il risultato è bugiardo. Se Zielinski non avesse fatto subito gol nel secondo tempo sarebbe stato diverso. Abbiamo creato tanto ma anche sofferto un po. Qualcosa abbiamo concesso, a tratti abbiamo avuto poco equilibrio. E’ vero che abbiamo fatto cose importanti, ma dobbiamo ancora migliorare. Dobbiamo far giocare chi sta meglio fisicamente, lavorare in settimana e cercare equilibrio. La squadra è in crescita, ancora manca continuità nei 90′, ma mi fa ben sperare il fatto di non aver preso gol”.

Il finale è per l’attuale capolista. Dopo la vittoria a tavolino sulla Roma, per la squadra di Juric ne arriva una sul campo nel derby del Triveneto.

Per trovare poi sei punti gialloblù dopo due giornate  bisogna tornare all’anno dello scudetto di Osvaldo Bagnoli, il 1984-85. Vince il Verona, su un campo che francamente non è proprio l’ideale per giocare a calcio. Perde l’Udinese che per un’ora fa la voce grossa  ed è ancora una volta sfortunata. Il Verona esce poco dal guscio, fino a che, quasi per caso, Favilli indovina il gol partita, girata da opportunista,  sfruttando una carambola casuale.

 

 

 




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