VOLLEY SUPERVISION – A TU PER TU CON MARGHERITA BRANDI

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VOLLEY – Oggi per Romanews intervistiamo Margherita Brandi, centrale nativa di Montevarchi in Toscana, in forza alla Banca Valsabbina Millenium Brescia. Margherita, classe 2002 e 183 centimetri di altezza, è ingaggiata ufficialmente dalla squadra bresciana a metà giugno.

Nella stagione 2019 2020 il di San Donà partecipa al campionato di serie B1, facendo qualche apparizione nel roster della prima squadra in serie A1. Nel 2022 Margherita può vantare il premio di “atleta dell’anno” assegnato dal comune di Montevarchi. Il padre di Margherita, Giacomo, è stato un calciatore professionista ed ha giocato anche nella Fiorentina nel ruolo di portiere.
L’intervista di Marco Boldini

1) Affronterai la nuova stagione con la maglia della Banca Valsabbina Millenium Brescia, che emozione sarà per te entrare al PalaGeorge ed essere una Leonessa?

Brescia è una realtà di altissimo livello, da tutti i punti di vista, partendo dalla società, l’allenatore, lo staff, le mie compagne e ovviamente anche i tifosi, presenti sempre e ovunque. Per me è un onore vestire questa maglia, sono pronta a difendere i nostri colori gialloneri. Non vedo l’ora di entrare al PalaGeorge per respirare quell’aria che sa di pallavolo e storia.

 

2) Avrai giocatrici fortissime nel tuo ruolo come Alice Torcolacci e Maria Adelaide Babatunde: come vivi questa “rivalità”?

Sia Torcolacci sia Babatunde sono due ottime giocatrici, con molta più esperienza di me, mi aspetto d’imparare molto da loro, che sicuramente hanno qualcosa da insegnarmi. Per quanto mi riguarda cercherò di dare sempre il mio 100%, di lavorare sodo per crescere sotto tutti i punti di vista e spero di dare il mio contributo al fine di raggiungere tutti gli obbiettivi che ci siamo prefissati.

 

3) Conosciamo gli Amici delle Leonesse, che accoglienza ti aspetti al palazzetto da parte loro?

Ho già avuto il piacere di conoscerne alcuni tramite messaggi e altri al Summer Tour di Lignano. Sono molto affiatati e carichi per la nuova stagione! Il tifo per quanto mi riguarda è molto importante, ti dà carica durante le partite, ti aiuta a rialzarti dopo un errore, ma soprattutto ti fa aumentare l’adrenalina dentro e ti spinge a fare sempre di più! Sono una ragazza molto emotiva e le partite più belle le ho giocate quando venivo sostenuta da un grande tifo.

 

4) Hai già scelto il numero di maglia per la stagione 2023/2024? C’è una motivazione particolare per questa scelta?

Sì, ho scelto il 13, un numero un po’ insolito, fuori dalle righe… un po’ come me.
Molti pensano che porti sfortuna, invece a me piace, perché è diverso, perché solitamente non lo vuole nessuno… non voglio adeguarmi a credenze o modelli e così mi piace portare anche attraverso il mio numero un riflesso della mia personalità. Inoltre era il numero di Astori, giocatore che da buona Fiorentina mi è entrato nel cuore.

 

5) Tuo padre è stato un calciatore professionista: come hai vissuto questo fattore e come ha influito sulla decisione di intraprendere uno sport a livello professionistico?

Sinceramente devo tutto ai miei genitori, soprattutto a mio babbo che fin da piccola mi ha fatto conoscere il mondo dello sport a 360 gradi, ho sempre cercato di imitarlo perché volevo arrivare ad alti livelli. Mi ha aiutato a scalare grandi montagne, mi ha insegnato a lottare e a lavorare sodo per raggiungere i miei traguardi, a prendermi la responsabilità delle mie decisioni, poiché la vita – come il mondo dello sport – è fatta di scelte, che si possono rivelare giuste ma anche sbagliate; mi ha sempre detto che è normale sbagliare ma se voglio essere vincente devo sapermi rialzare più forte di prima. Sono infinitamente grata ai miei genitori perché se ad oggi sono qua, con i miei
pregi ed i miei difetti, è anche grazie a loro.
Però non crediate che il nostro rapporto sia tutto rose e fiori perché siamo tutti molto competitivi, infatti mia mamma ci ha imposto di non giocare più a beach volley insieme, perché tutte le volte finivamo a litigare per giorni.

 

6) Quali sono i tuoi hobby e le tue passioni al di fuori dal taraflex rosa?
In primis mi piace tantissimo fare shopping e prendermi cura della mia pelle. Mi “garba” cucinare dolci e guardare film. Sono una persona a cui non piace stare sola, per questo amo uscire con la squadra e con le amiche.
7) Hai giocato a San Donà, nelle giovanili di Conegliano, entrando nel roster della prima squadra nella stagione 2019/2020: che significato ha avuto per te?
Devo tutto a Imoco San Donà, per avermi accolta, per aver creduto in me e per avermi cresciuta come una figlia. Prima fra tutti Silvia, lei mi ha insegnato disciplina e dedizione, mi ha insegnato a credere in me stessa e nelle mie capacità e ovviamente anche gli allenatori Alessio, Matteo e Stefano… sono stati fari guida in questo bellissimo viaggio pieno di sole e tempeste.
Con Stefano ho avuto l’onore di vincere lo scudetto U19 il 25.07.2021.
È stata un’emozione unica, perché oltre che essere uno dei miei più grandi sogni era il primo scudetto U19 che la società vinceva. Non ci sono parole per descrivere le emozioni, posso solo dire che è stato un SOGNO.
8) Nel 2022 hai vinto il premio “atleta dell’anno” assegnato dal comune di Montevarchi, raccontaci quell’avvenimento.
Montevarchi è il paese dove sono nata e cresciuta, tutto è iniziato lì… me ne sono andata all’età di 14 anni, per andare a giocare nelle giovanili dell’Imoco volley. Sono toscana di sangue, ma veneta di adozione. Sono onorata che la mia città mi abbia dato questo premio.
È arrivato in un momento della mia vita in cui non tutto andava come avrei voluto, quindi per me è stato uno stimolo in più per fare ancora meglio, è stato davvero emozionante.
9) Quale partita della tua carriera fino ad ora ricordi con più piacere?
Ridurlo ad una sarebbe limitato, facciamo almeno tre…
– L’esordio in massima serie con l’Imoco 
– La finale (con vittoria) del primo scudetto U19 dell’Imoco
– L’esordio in Serie A2 a Montecchio il giorno del mio 18esimo compleanno
10) So che sei amica di Giulia Marconato, altra centrale che ha giocato con te a Montecchio, come è nata la vostra amicizia?
Io e Giulia abbiamo una bellissima amicizia, il nostro percorso a San Donà è iniziato nel solito anno, siamo cresciute insieme e non solo in squadra ma anche fuori… abbiamo una bella amicizia e insieme ci facciamo un sacco di risate. 
Lo scorso anno averla vicino è stata per me una spalla importante, mi spronava nel momento giusto e mi consolava quando mi vedeva a terra… sono certa che la distanza non ci allontanerà.

Foto: Massimo Bandera




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