INGV – Il rumore sismico ambientale in Italia torna (quasi) ai livelli pre-lockdown

418

Il rumore sismico ambientale in Italia torna (quasi) ai livelli pre-lockdown

Come mostrato in precedenti post, il blocco di buona parte delle attività antropiche, a seguito delle norme restrittive della fine di febbraio 2020, aveva prodotto una riduzione sensibile del livello delle vibrazioni sismiche di fondo (definito rumore sismico ambientale) in quasi tutta Italia come in altri Paesi. In particolare, l’effetto era stato osservato principalmente nei giorni feriali e nelle ore diurne. Al termine del lockdown, con la riapertura delle attività produttive non essenziali, i livelli di rumore di fondo nelle ore diurne dei giorni feriali sono rientrati più o meno gradualmente nella norma. La rete di monitoraggio sismico nazionale dell’INGV ha rilevato una leggera risalita del rumore già a partire dalla seconda settimana di aprile, fino al quasi totale recupero nei primi giorni di maggio. La situazione nelle diverse zone urbane d’Italia presenta tuttavia delle interessanti variazioni nei tempi e nelle modalità del ritorno ai valori pre-lockdown.

Il primo grafico mostra l’andamento dei livelli medi di rumore sismico ambientale rilevati dalla stazione sismica MILN, installata nella città di Milano, e calcolato nelle ore diurne a partire dal 1 gennaio 2019 fino al 28 giugno 2020. L’ampio avvallamento finale nella curva dei dati tra la retta tratteggiata nera (23 febbraio 2020) e quella azzurra (18 maggio 2020) rappresenta la riduzione del rumore sismico derivata dal blocco delle attività. I valori di minimo raggiunti nei primi giorni di aprile oltrepassano i minimi registrati in tutto l’anno precedente in occasione di festività e domeniche. I valori di rumore nei giorni feriali durante il lockdown hanno raggiunto i livelli dei giorni di riposo domenicali e festivi del 2019. Mentre durante le domeniche del lockdown si è assistito ad un’ulteriore discesa dei livelli di rumore con un minimo assoluto nel giorno di Pasqua (12 aprile 2020, lettera “i”).

Le altre figure sono relative alle stazioni di Parma (PRMA), Piacenza (PCN), Roma/Marino (MA9), Firenze (FIR) e Napoli (CMSN).

Si nota che il rumore di alcune stazioni urbane è tornato agli stessi livelli o quasi del pre-lockdown già a partire dal 4 maggio 2020, con un andamento paragonabile a quello della stazione MILN. Tuttavia, si osserva ancora un piccolo scarto, che suggerisce come le abitudini culturali e produttive in questo momento siano cambiate rispetto a prima; è possibile che non tutte le attività siano state ancora riaperte, o che una parte di esse siano state chiuse definitivamente.

Un caso particolare è rappresentato dalla stazione sismica di Firenze (FIR), posta nel centro della città, presso l’Osservatorio Ximeniano (Borgo San Lorenzo). Il livello di rumore sismico è rimasto ben al di sotto di quello pre-chiusura fino almeno al 28 giugno, probabilmente a causa della scarsa presenza di attività e mobilità legata al turismo, che tuttora caratterizza la città d’arte toscana.

Gli andamenti dei grafici indicano come il rumore sismico ambientale sia un parametro utile anche alla caratterizzazione delle abitudini culturali e produttive del Paese, oltre che per determinare la qualità del monitoraggio dei terremoti. I risultati mostrano inoltre come la rete sismica nazionale sia in grado di seguire nel dettaglio ogni modifica di questo parametro nel tempo, grazie alla registrazione e archiviazione dei dati in continuo, che permettono di confrontare l’evoluzione spazio-temporale del rumore sismico ambientale e di studiarne le caratteristiche.

Approfondimento tecnico sulle analisi effettuate.

I dati analizzati sono stati estratti dai database della RSN dotate di sensori sismometrici (velocimetri) in grado di rilevare il rumore sismico ambientale, estraendo i valori di rumore sismico dall’ INGV SQLX Web Service dell’Osservatorio Nazionale Terremoti (ONT). Sono stati estratti i valori di Power Spectral Density (PSD) calcolati ogni ora nelle ore diurne tra le 08.00 UTC e le 16.00 UTC a partire dal 1 gennaio 2019 fino al 6 giugno 2020. Da ogni PSD, sono stati estratti i valori del livello di rumore sismico nell’intervallo di frequenza tra 2 e 8 Hz. Di questi valori, è stato calcolato un valore medio giornaliero rappresentativo del livello di rumore. Per facilitare la lettura dei grafici, i mercoledì sono rappresentati in rosso, i sabati in magenta e le domeniche in verde. Inoltre, nei grafici sono stati indicati i giorni coincidenti con le principali festività nazionali, i quali possono essere utilizzati come riferimento comparativo di momenti in cui ci si attende il minimo del rumore sismico ambientale dovuto a sorgenti antropiche: a) Capodanno 2019; b) Pasqua 2019; c) Pasquetta 2019; d) 25 aprile 2019; e) 1 maggio 2019; f) 15 agosto 2019; g) Natale 2019; h) Capodanno 2020; i) Pasqua 2020; j) Pasquetta 2020; k) 1 maggio 2020; l) 2 giugno 2020.

Il periodo di lockdown è indicato dalle barre verticali colorate a tratteggio: nera) 23 Febbraio; blu) 1 Marzo; rossa) 8 Marzo; magenta) 22 Marzo; verde) 4 maggio; azzurra) 18 maggio.

Riferimenti grafici:

  • Punti: Blu) giorni infrasettimanali; Rosso) Mercoledì; Magenta) Sabato; Verde) Domenica.
  • Linee tratteggiate: date delle misure restrittive: nera) 22 Febbraio 2020; blu) 1 Marzo 2020; rossa) 8 Marzo 2020; magenta) 22 Marzo 2020; verde) 4 maggio 2020.
  • Giorni di festività e numero del giorno nel grafico: a) Capodanno 2019 – n.1; b) Pasqua 2019 – n. 111; c) Festa della Liberazione 2019 – n.115; d) Festa del Lavoro 2019 – n.121; e) Ferragosto 2019 – n. 227; f) Natale 2019 – n.359; g) Capodanno 2020 – n. 366. Per i riferimenti delle festività 2020 e i giorni di chiusura sul territorio si veda il testo sopra.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *